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Tecnica e allestimento NanoreefPer parlare della tecnica, dell’allestimento, della chimica e di quanto non contemplato nelle altre sezioni inerente ai Nanoreef.
@ Relazione fra le alghe con il Phytoplancton e lo Zooplancton...@
Oggi, leggendo i vari metodi di produzione del phytoplancton e i suoi utilizzi, mi è venuto in mente che il plancton è formato da phytoplancton e zooplancton. Il phytoplancton è formato da organismi vegetali, e sono presenti dove arriva la luce, e lo zooplancton da tutti quei piccoli animaletti che non hanno abbastanza forza per risalire le forti correnti marine, e per ciò fungono principalmente da cibo per pesci e coralli. Il phytoplancton è formato sopratutto dalle diatomee dal guscio siliceo, e il loro compito equivale a quello degli alberi terresti: trasformare l’energia solare in sostanza organica, assorbendo anidride carbonica e producendo contemporaneamente ossigeno ( è per questo che il phyto ripulisce ,'acqua). Il phytoplancton ( e quindi le diatomee) superano in numero le alghe verdi, brune e rosse. E qui la mia domanda: Le diatomee che vediamo sui nostri acquari sono il phytoplancton che si è "unito" e ha formato le macchie marroni? Quindi i nostri acquari sono provvisti di phitoplancton? E gli acquari con meno alghe possiedono di conseguenza meno phytoplancton e quindi dii conseguenza meno nutrimento per coralli e zooplancton, giusto?
In seguito il phitoplancton serve per nutrire lon zooplancton come l'artemia ecc...ecc....
Ma le nostre vasche, se non inserito, possiedono da se abbastanza phyto, oppure dobbiamo inserirlo? Quindi il phyto può essere utile contro le alghe, usando i nutrienti ( No3 e Po4, e anche alcuni minerali come i silicati9 e l'anidride carbonica, e togliendo questi elementi fondamentali per la crescita dei vegetali alle alghe infestanti? Può essere un modo?
Scusate se ho sparato delle gran caxxate..., forse non avevo niente da fare...
Il phtoplancton è composto da alghe unicellulai, e guarda caso le diatomee sonno unicellulari. Il phto è composto, oltre che da organismi marini vegetali di varie provenienze, da diatomee ( che si cibano di inquinanti e silicati)
Allora, le diatomee sono parte del phito, ma diciamo che per i nostri scopi acquariofili non sono le alghe più desiderate... La presenza di SiO2 che costituisce l'"esoscheletro" delle diatomee infatti è il responsabile della loro colorazione marroncina, e la natura di queste alghe le porta non solo a farle rimanere in sospensione, ma a depositarsi su fondi ed arredi... con tutti gli svantaggi estetici del caso!
La stessa azione che tu giustamente sottolinei può venire dalla produzione di microalghe verdi come la nannochloropsis che non danno gli stessi svantaggi estetici alle nostre vasche.
Ricorda pure che i SiO2 sono anche molto apprezzati dalle planarie e questa è cosa molto poco buona... Comunque il silicato non è tossico come pensano alcuni... porta solamente a risultatici estewticamente poco apprezzabili!
Non sono le varie percentuali, e neanche se le diatomee siano phytoplancton.
TI posso solo confermare che le macchie marroni sono effettivamente "colonie" di diatomee, cosi' come i ciano batteri ci sono SEMPRE, anche negli acquari che girano benissimo, e anch'essi fanno parte della catena alimentare di basso livello, solo se si sviluppano troppo formano le macchie.
Di sicuro i nostri acquari (almeno i berlinesi) non sono privi di phytoplancton, ma ne sono poveri, perche' nel pulire lo schiumatoio elimina anche il phyto.
Concordo comunque che una somministrazione di phytoplancton (magari non di diatomee!) con los bicchieramento per qualche ora dello schiumatoio possa contribuire proprio come dici tu all'abbassamento dei nutrienti, cosi' come un refugium (che fa anche da "polmone" di phyto).
in generale il cibo vivo, se gestito bene, e' molto meno inquinante. Il difficile 'e gestirlo bene!
ciao,
In linea di principio non hai detto troppe caxxate, ma:
- il phytoplankton o fitoplancton (ENG/ITA) ha una miriade di differenti tipi algali, tanto che le diatomee sono solo una minima parte.
- le diatomee fanno si parte del fitoplancton, ma hanno, come da te detto, un guscio siliceo che le protegge dall'essere predate da molti animali (coralli, zooplancton e quant'altro ci possa essere
-Le diatomee in acquario sono sintomo di valori, o comunque, presenza di Silicati (Si), che ne permettono la moltiplicazione - senza Silicati non potrebbero crescere.
-Vasche con le diatomee sono con forte presenza di Silicato, sopra la normale concentrazione della NSW (acqua marina naturale - Natural sea water)
-Vasche a cui si aggiunge fitoplancton, hanno, a lungo andare, una maggiore presenza di organismi filtratori e zooplancton "naturale" residente in acquario
-Vasche a cui si aggiunge fitoplancton, hanno rocce vive veramente belle
-Vasche a cui si aggiunge fitoplancton, hanno un aspetto molto naturale
-Vasche a cui si aggiunge fitoplancton, hanno animali che stanno meglio
-L'artemia, non fa parte dello zooplancton, poichè presente solo nei bacini d'acqua salata (acqua dolce che viene in contatto per diversi motivi con sale - salgemma di solito) interni (all'interno di continenti) e quindi non in contatto diretto con il mare.
-Si pensa, ed è mia forte convinzione, che i pesci non abbiano corredo genetico enzimatico (non possano digerire) l'artemia
Originariamente inviata da camiletti
Oggi, leggendo i vari metodi di produzione del phytoplancton e i suoi utilizzi, mi è venuto in mente che il plancton è formato da phytoplancton e zooplancton. Il phytoplancton è formato da organismi vegetali, e sono presenti dove arriva la luce, e lo zooplancton da tutti quei piccoli animaletti che non hanno abbastanza forza per risalire le forti correnti marine, e per ciò fungono principalmente da cibo per pesci e coralli. Il phytoplancton è formato sopratutto dalle diatomee dal guscio siliceo, e il loro compito equivale a quello degli alberi terresti: trasformare l’energia solare in sostanza organica, assorbendo anidride carbonica e producendo contemporaneamente ossigeno ( è per questo che il phyto ripulisce ,'acqua). Il phytoplancton ( e quindi le diatomee) superano in numero le alghe verdi, brune e rosse. E qui la mia domanda: Le diatomee che vediamo sui nostri acquari sono il phytoplancton che si è "unito" e ha formato le macchie marroni? Quindi i nostri acquari sono provvisti di phitoplancton? E gli acquari con meno alghe possiedono di conseguenza meno phytoplancton e quindi dii conseguenza meno nutrimento per coralli e zooplancton, giusto?
In seguito il phitoplancton serve per nutrire lon zooplancton come l'artemia ecc...ecc....
Ma le nostre vasche, se non inserito, possiedono da se abbastanza phyto, oppure dobbiamo inserirlo? Quindi il phyto può essere utile contro le alghe, usando i nutrienti ( No3 e Po4, e anche alcuni minerali come i silicati9 e l'anidride carbonica, e togliendo questi elementi fondamentali per la crescita dei vegetali alle alghe infestanti? Può essere un modo?
Scusate se ho sparato delle gran caxxate..., forse non avevo niente da fare...
Ok, quindi nei nostri nanoreef, spesso in sovvrapopolazione, spesso conn molti molli tra cui zoanthus e ricordee ( che si nutrono di phytoplankton e quindi ne traggono beneficio, sono quindi anche più aperti e colorati a lungo andare, no?), il phytoplancton conviene molto? Visto che molti non hanno pesci e neanche uno skimmer, i nutrienti si possono abbassare nonostante magari si alimenti i coralli lps?
Quasi quasi provo ad usare questo phytoplancton, magari per alimentare rotiferi...