Ancora.....
POLITICA
La magistratura contabile muove rilievi sulle procedure che hanno portato
alla sostituzione del generale Speciale. L'esecutivo risponderà domani
Gdf, la Corte dei Conti vuole spiegazioni
"Governo chiarisca su nomina di D'Arrigo"
Secondo i giudici la nomina del nuovo comandante doveva essere preceduto da un provvedimento di revoca. La Cdl: "Non procedere al passaggio di consegne"
ROMA - La Corte dei Conti riapre la questione Speciale. La magistratura contabile ha mosso dei rilievi al provvedimento con cui il governo Prodi ha nominato Cosimo D'Arrigo nuovo comandante generale della Guardia di Finanza al posto del generale Roberto Speciale. E l'esecutivo annuncia che domani risponderà per lettera alla richiesta di chiarimenti.
I rilievi mossi dalla Corte dei Conti al Dpr del 1 giugno non rappresentano una bocciatura o un rifiuto del visto. Si tratta, infatti, di una fase 'interlocutoria' dell'istruttoria avviata dalla Corte dei Conti. Se i chiarimenti o gli elementi integrativi chiesti al ministero dell'Economia dovessero convincere il consigliere delegato dell'Ufficio per il controllo preventivo di legittimità (Claudio Iafolla) e il magistrato istruttore (Marco Pieroni), allora il provvedimento di nomina del nuovo comandante generale della Gdf verrebbe registrato. In caso contrario, invece, la decisione toccherebbe al collegio della Sezione di controllo.
A non convincere i magistrati contabili sarebbe stato il fatto che il Dpr di nomina di D'Arrigo avrebbe dovuto essere preceduto da un altro provvedimento di revoca del generale Speciale e, quindi, la sostituzione si sarebbe dovuta motivare diversamente.
La Corte dei Conti - viene fatto notare in ambienti della magistratura di viale Mazzini - non entra nel merito delle decisioni del governo, ma nella fase del controllo preventivo (svolto sulla base della legge 20 del 1994 e della legge 340 del 2000) ha il compito di verificare tutti i vizi di legittimità che il nostro ordinamento prevede.
Per legge, in ogni caso, è previsto anche che il governo possa insistere nel chiedere alla Corte dei Conti il visto al provvedimento nonostante i rilievi o il veto della magistratura contabile. Quest'ultima ipotesi viene definita 'registrazione con riserva' consentita in casi di assoluta necessità e se vi sono superiori interessi di natura generale: il governo, in questo caso, si assume tutta la responsabilità politica del suo intervento e deve poi giustificare davanti alle Camere il perché della sua decisione.
L'esecutivo. Il governo è stato avvertito della lettera della Corte dei Conti e risponderà domani con una sua lettera. Lo ha reso noto il portavoce del governo, Silvio Sircana. Sulla vicenda non ci saranno Consigli dei ministri straordinari.
Reazioni. ''I rilievi della Corte dei Conti in merito alla regolarità della nomina del nuovo comandante generale della Guardia di Finanza non hanno precedenti nella storia del nostro Paese. E' una prova ulteriore delle continue forzature e di veri e propri sfregi alle istituzioni compiuti da questo governo''. Lo dichiara in una nota Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia.
Rincara la dose il presidente dei senatori di Forza Italia. Renato Schifani chiede a Padoa-Schioppa di non "procedere al passaggio di consegne tra i generali Speciale e D'Arrigo senza che il decreto di nomina sia stato registrato, ancor più alla luce dei rilievi che la Corte dei Conti muove al provvedimento".
(11 giugno 2007)
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