Visualizza la versione completa : ballast...... domandine
buzzaboy
25-05-2006, 00:54
ho trovato un articolo sull'autocostruzione di un ballast da una lampadina, ma non mi è chiara una cosa di fondamentale importanza, come faccio io a sapere se già dispongo di un ballast??
Ho 2 neon da 25 watt collegati ad una centralina con i due starter all'interno, ciò vuol dire qualcosa?
E dove andrebbero collegati esattamente questi ballast? In parallelo all'uscita dei cavi dalle centraline? Mi spiegate meglio che non o ben capito.
eccovi il link all'articolo:
http://www.acquaportal.it/Articoli/Faidate/Ballast_elettronico/default.asp
G>razie in anticipo :-)
tu hai un ballast elettromeccanico, kuello ke kuando accendi i neon ti fa accendi e spegni per un po.
i collegamenti sono gli stessi di kuello meccanico, una coppia di fili ad una estremità, e l'altra dall'altro lato.
cmq dubito ke troverai ballast elettronici presi da lampadine a risparmio energetico adatti ai tuoi neon da 25W.
io al massimo i ballast elettronici li ho trovati da 24W.
cmq sto studiando per costruire io dei ballast elettronici.
ciao
-Aragorn-
26-05-2006, 19:21
tu hai un ballast elettromeccanico, kuello ke kuando accendi i neon ti fa accendi e spegni per un po.
i collegamenti sono gli stessi di kuello meccanico, una coppia di fili ad una estremità, e l'altra dall'altro lato.
cmq dubito ke troverai ballast elettronici presi da lampadine a risparmio energetico adatti ai tuoi neon da 25W.
io al massimo i ballast elettronici li ho trovati da 24W.
cmq sto studiando per costruire io dei ballast elettronici.
ciao
Ciao intanto i neon da 25w Sono in realtà da 24w (ne ho 3)poi lui ha un reattore ferromagnetico con starter quindi ha le lampade t8 e infine il ballast nn ha niente a che vederre col reattore dato che ha 2 fili di alimentazione e 4 fili di collegamento al neon molto semplice come lavoro ciao ;-)
buzzaboy
26-05-2006, 19:36
mi consiliate quindi di cercare due lampade da 24 watt ed effettuare la modifica o non ne vale la pena??? Se si, come devo farla? Dellegare le due uscite in parallelo? O commpletamente sostituire la mai centralina?? non ho ancora capito Non è molto chiaro dalla descrizione..... #17
grazie comunque delle risposte :-)
-Aragorn-
26-05-2006, 20:51
Allora compri le lampade,togli il tuo circuito dall'acquario e attaccho il ballast hai 4 fili dei portalampada...ma okkio alla sequenza dei fili si cmq conviene
io con il circuito di una lampadina da 20watt ci mando avanti il neon del garage da 36watt
sul circuito della lampadina ci sono 4 contatti allineato sul bordo:
i due di destra vanno ad un estremo del neon
i due di sinistra vanno all' altro estremo del neon
per ogni neon devi usare un circuito
del materiale vecchio ti servono solo le cuffie dei neon
i reattori vecchi non servono piu
il vantaggio di questi reattori ricavati da lampadine a basso consumo e' che consumano molto meno perche non sprecano corrente, il neon si accende subito senza lampeggiare e ha una vita piu lunga
buzzaboy
27-05-2006, 11:08
perfetto, ora è tutto molto più chiaro :-))
grazie a tutti, vedrò di trovare qualche lampadina a basso consumo con alto wattaggio per supportare i miei neon...
ciao e grazie ancora a tutti
io nn ho capito una cosa.. ma dopo dove va attaccata la spina della corrente?!"?!?!?!??!
DarthDreamer
02-06-2006, 23:18
i due fili dell'alimentazione a 220 vanno attaccati ai fili che erano collegati all'interno dell'attacco a vite della lampadina, il neon, con i suoi quattro piedini alle quattro uscite sul bordo del circuito stampato.
nel frattempo sono quasi al termine dei test sui miei ballast.
vi terrò informati.
io con il circuito di una lampadina da 20watt ci mando avanti il neon del garage da 36watt
per la lampada del garage va bene, per quella dell'acquario meglio che l'impianto sia dimensionato decentemente.
buzzaboy
05-06-2006, 19:34
Fatti ragazzi! ho trovato 2 lampadine da 24 watt, ed imiei neon sono da 25. Ho provato e funzionano perfettamente. se cederanno li rifarò....
i neon quando si accendono non sfarfallano, si accendono come una lampadina comune, il circuito scalda molto meno di quello originale ( e quinddi mi scalda anche meno l'acqua), e se mi fanno durare anche del 50 % di più i neon, beh, ccredo che sia proprio una modifica da fare! Grazie ancora a tutti voi dei consigli! Ma ditemi, cosa potrebe succedermi essendo i circuiti per lampada da 24 watt ed alimentandoci i miei neon da 25? surriscaldamento? i neon non rendono al massimo? rischio ce si bruci il circuito o cosa???
beh.. 50% in piu'.. non esageriamo.
tra il 10 e il 20 mi sembra molto piu' realistico.
24w o 25 non cambia niente.
buzzaboy
06-06-2006, 10:35
ho detto 50% perchè così c'è scritto sull'articolo pubblicato qui sul sito..... #13
leggere la mia signature... #22 #22 #22 #19 #19 #19
ho detto 50% perchè così c'è scritto sull'articolo pubblicato qui sul sito.....
beh.. chi ha scritto quel dato ha esagerato.
Andydiscus
12-06-2006, 12:23
Ciao ragazzi scusate l'intromissione ma i circuiti ricavati dalle lampade a risparmio energetico, vanno bene anche per i neon T5 o solo per i t8 classici?
Andydiscus
12-06-2006, 12:29
:-) bene ottimo devo preparare una batteria di T5, per passare ad un acquario di mini reef, spero di trovare le lampade a risparmio energetico da 24 W :-) #22 ...grazie mille della Info :-)
buzzaboy
14-06-2006, 16:19
si esistono e costano pure poco; tipo sui 4 euro qui a bologna
mi permetto di dubitare della qualita' degli alimentatori che integrano.. va bene risparmiare.. ma esagerare forse non e' il caso.
mi permetto di dubitare della qualita' degli alimentatori che integrano.. va bene risparmiare.. ma esagerare forse non e' il caso.
uso quegli alimentatori da tempo ormai e non hanno dato nessun problema -28d#
a me nemmeno, nessun problema.
alla fine ho optato addirittura per autorealizzarmi i ballast elettronici.
ma oramai li faccio solo per me.
prima li avevo in vendita
cioe' tu riesci a farti un ballast spendendo meno di 4 euro?
per sapere se vi hanno dato problemi o meno avete usato un luxmetro?
diciamo che mi fido di + dei componenti di buona qualità che compro +ttosto dei componenti scrausi che montano nelle lampadine cinesi, che cmq funzionano bene.
poi io provo sempre un certo gusto a farmi le cose da me.
pian piano sono arrivato a farmi la vasca interamente fai da te, in ogni suo componente. l'unica cosa che non ho fatto fai da te è il filtro, ma solo perkè ancora non sono riuscito a trovare un sistema di kiusura ermetico valido e facile da aprire.
..ma se hai appena scritto che quelli da 4 euro non ti han dato nessun problema..
:-)
quanto ti costa farti l'alimentatore assemblandoti i pezzi?
..ma se hai appena scritto che quelli da 4 euro non ti han dato nessun problema..
:-)
quanto ti costa farti l'alimentatore assemblandoti i pezzi?
infatti non mi hanno mai dato problemi, ma i miei componenti sono di qualità superiore.
ma non per questo cmq kuelli delle lampadine funzionano male.
farlo da me mi costa circa la stessa cifra, ma è per il gusto di fare da se.
e poi il mio pilota fino a 55W t5.
un paio di giorni fa ho comprato una lampadina cinese da 58W, ma la luce emessa era la stessa di kuella a 21W, per cui dubito ke il suo ballast fosse realmente da 58W.
sicuramente avrebbe acceso la t5 da 39W, ma la luce emessa sarebbe stata insufficiente...
ma non per questo cmq kuelli delle lampadine funzionano male.
[...]
un paio di giorni fa ho comprato una lampadina cinese da 58W, ma la luce emessa era la stessa di kuella a 21W, per cui dubito ke il suo ballast fosse realmente da 58W.
sicuramente avrebbe acceso la t5 da 39W, ma la luce emessa sarebbe stata insufficiente...
uhm..
vabbe'.
a me queste due affermazioni sembrano in contraddizione..
ma di sicuro sono io che mi sbaglio.
Ciao a tutti, dunque giusto per fare un pò di chiarezza sui ballast elettronici, che sconsiglio comunque di usare in un acquario a meno che le modifiche non vengano fatte a regola d'arte e con molto buon senso!, ho allegato due schemi di principio di ballast elettronici:
ballast1, tipico esempio di ballast montato su lampade energetiche realizzato con pochi componenti perche si tratta di un usa e getta cioè una volta esaurita la lampada viene buttato con la stessa, i difetti di questo ballast sono molteplici tra i quali l'impossibilità di una oscillazione ad una frequeza costante con variazione della potenza assorbita dalla lampada e conseguente usura prima del tempo, certo x una lampada del costo di 3 o 4 € non crea grossi problemi.
ballast, questo secondo tipo è invece realizzato in modo professionale ed è praticamente quello in vendita nei negozzi di elettricità ad un prezzo nettamente + alto si va da circa 18 € a 60 € i difetti di quest'ultimo sono +o- quelli riassunti da ElBarto nel topic che ha nella signatura.
Ora alcuni consigli per chi comunque vuole lo stesso utilizzare i ballast elettronici in un ambiente particolarmente umido come un acquario,
1° utilizzare per il collegamento dal ballast alla lampada una piattina schermata facilmente reperibile in un negozio di HI FI o di componenti elettronici collegando tassativamente la calza a terra sul ballast ed unendo la calza dal lato dei portalampade, se utilizzate i ballast cinesi!?! gli stessi devono essere racchiusi in un contenitore stagno e completamenti immersi in resina epossidica tale da evitare il formarsi di condensa all'interno del contenitore.
resta sottinteso che l'impianto deve essere collegato a terra, con un salvavita adeguato, e ricordatevi tutti che quando trafficate con l'acquario è buona norma distaccare tutte le utenze elettriche dello stesso.
PS. Devo chiedere scusa a ElBarto per un mio intervento non proprio ortodosso, ma lo stesso era rivolto non a lui come persona, ma semplicemente volevo che tutti capissero che c'è una assunzione di responsabilità quando si vende o anche si regala qualcosa che possa essere pericoloso. con acqua ed energia elettrica i guai sono dietro l'agolo.
PSS comunque in commercio ci sono dei starter elettronici che fanna accendere istantaneamente le lampade allungandone ovviamente la vita
Ciao a tutti e scusatemi se sono stato troppo prolisso
Maurizio
PSSS Il risparmio energetico che trovate scritto sulle lampade è rapportato alla luminosità del fluorescente rispetto alle lampade ad incandescenza, il risparmio tra ballast elettronici e ballast normali è intorno ad un 20 - 25% nella migliore delle ipotesi.
adesso la finisco veramente, ariciao
io i ballast per precauzione non li metto mai nella plafoniera, ma realizzo sempre una centralina a parte che metto nei pressi della vasca.
credo cmq che il fatto ke il ballast non PROFESSIONALE possa usurare prima del tempo la lampada per noi acquariofili sia ininfluente, tanto cambiamo ugualmente le lampade dopo circa 8 mesi....
tanto per kiudere la discussione con mauri, la nostra diatriba non verteva sulla sicurezza dei ballast...ma su ben altro. #07
cmq acqua passata, tanto ho ritirato l'offerta per altri motivi.
credo cmq che il fatto ke il ballast non PROFESSIONALE possa usurare prima del tempo la lampada per noi acquariofili sia ininfluente, tanto cambiamo ugualmente le lampade dopo circa 8 mesi....
sicuro di aver capito perche' si cambiano le lampade ad intervalli regolari?
..che poi.. dubito siano in molti i matti che cambiano lampade alimentate elettronicamente ogni 8 mesi.
perchè si riduce la qualità della luce emessa...
..e quindi se la lampada si usura prima del tempo non te ne frega niente?
allora, normalmente uno cambia la lampada a 8 mesi, il che è indubbiamente abbondantemente prima che la lampada cominci a decadere.
col ballast magari a 8 mesi la lampada sta per cominciare ad usurarsi e la cambi cmq prima del tempo.
non credo proprio che un ballast possa accorciare la vita della lampada al 40-50%...
ora ti è chiaro? mi stai sembrando un pò duro a capire ultimamente, sarà il caldo?... #19 #19 #19 #19 #19
non credo proprio che un ballast possa accorciare la vita della lampada al 40-50%...
Invece credo proprio di si.
Forse non è chiaro a qualcuno il funzionamento delle lampade fluorescenti.
I ballast elettronici vengono costruiti per allungare la vita dei fluorescenti ma, non sono universali, per ogni tipo di lampada và utilizzato il relativo ballast, non credo che qualcuno provi ad alimentare una lampada da 58 Watt con un ballast elettromagnetico da 20 Watt o viceversa, allore perchè con un ballast elettronico volete far accendere qualsiasi lampada?
I ballast, elettronici o no, servono solo a limitare la corrente assorbita dalla lampada e sono vincolati da calcoli precisi, perche se la lampada assorbe troppo o poco, và incontro ad un rapido esaurimento,
certo la mia spiegazione e molto semplicistica , se qualcuno vuole approfondire il discorso posso benissimo trattarlo in maniera adeguata con relativi calcoli.
ciao maurizio
Ps quando dico i relativi ballast elettronici è sottinteso che un ballast x t8 è diverso da un ballast per pl o t5
bè, se la differenza arriva addirittura al 40-50% allora non conviene davvero...
ma è una supposizione7teoria o un dato scientifico, ovvero sperimentato e ripetibile?
bè, se la differenza arriva addirittura al 40-50% allora non conviene davvero...
ma è una supposizione7teoria o un dato scientifico, ovvero sperimentato e ripetibile?
Ovviamente sono dati certi e ripetibili, dunque spiegando molto sommariamente i tubi fluorescenti per funzionare devone essere alimentati da una tensione di circa 3 volt per i filamenti e 110 V per innescare la scarica che fa accendere (letteralmente :-D ) il gas ovviamente per non bruciare il filamento e o cortocircuitarlo la corrente va limitata (la corrente non la tensione) per far si che non si produca un effetto valanga distruttivo per il fluorescente. Il ballast ma d'ora in poi lo chiamerò in italiano e cioè rettore non fà altro che limitare la corrente assorbita dal tubo da questo è facile immagginare perche ne esistono di varie potenze, una per ogni tubo di uguale wattaggio, lo starter non fà nientaltro che mandare degli impulsi veloci per far accendere i filamenti ed una volta innescato il tubo smette di funzionare, il problema e che i starter normali non sono sincronizzati con la frequenza di rete da qui lo sfarfallio iniziale della lampada causa primaria dell'usura dei tubi, ci sono in commercio starter elettronici sincronizzati con la frequenza di rete (50 Hz) che inviano un inpulso nel momento preciso del passaggio dello zero (zero crossing) facendo accendere immediatamente il fluorescente.
Spero di essere stato chiaro comunque sono disponibile per ogni evenienza
PS Ripeto costruisco ballast elettronici professionali ma seguito a consigliare di non usarli in un acquario, usate starter elettronici, acqua e corrente non sono mai andate d'accordo, mia figlia (5 anni) e continuamente attaccata all'acquario, con la sicurezza non si scherza.
ciao maurizio
#24 #24 #24 sto seguendo questo topic da un pò, ma più lo faccio e meno ho le idee ben chiare,fino a poco fà io sapevo che un ballast ricavato da una lampadina a risparmi energetico poteva essere usato con un comune neon, ma quest'ultimo doveva essere dello stesso wattaggio del ballast,vale ancora questa cosa???
Vorrei usare questo spazio per porvi una domada con una piccola premessa,due gg fa stavo recuperando dei ballasta da lampade a risparmi da 20 watt e l'attenzione mi è caduta sui neon perche erano 3(per farvi capire la forma vedeli come pl senza attacco)il primo neon era colleagato alle uscite j5 e j6,un altro(neon) alle uscite j3 e j4 il terzo neon era collegato,in serie, alle uscite degli altri due,ora la mia domanda è questa questo tipo di ballast potrebbe pilotare 3 neon lineari????ovviamente rimando nel wattaggio per cui è stato creato es. 2 neon da 6watt+1neon da 8 watt.
allora, normalmente uno cambia la lampada a 8 mesi, il che è indubbiamente abbondantemente prima che la lampada cominci a decadere.
se uno la cambia abbondantemente prima che cominci a decadere ed e' coscente di cio' e' un pirla.
dimenticavo #23 #23 #23 un ulteriore precisazione,ovviamente i 3 neon lineari montati sempre in serie!!
bè, se la differenza arriva addirittura al 40-50% allora non conviene davvero...
ma è una supposizione7teoria o un dato scientifico, ovvero sperimentato e ripetibile?
Ovviamente sono dati certi e ripetibili, dunque spiegando molto sommariamente i tubi fluorescenti per funzionare devone essere alimentati da una tensione di circa 3 volt per i filamenti e 110 V per innescare la scarica che fa accendere (letteralmente :-D ) il gas ovviamente per non bruciare il filamento e o cortocircuitarlo la corrente va limitata (la corrente non la tensione) per far si che non si produca un effetto valanga distruttivo per il fluorescente. Il ballast ma d'ora in poi lo chiamerò in italiano e cioè rettore non fà altro che limitare la corrente assorbita dal tubo da questo è facile immagginare perche ne esistono di varie potenze, una per ogni tubo di uguale wattaggio, lo starter non fà nientaltro che mandare degli impulsi veloci per far accendere i filamenti ed una volta innescato il tubo smette di funzionare, il problema e che i starter normali non sono sincronizzati con la frequenza di rete da qui lo sfarfallio iniziale della lampada causa primaria dell'usura dei tubi, ci sono in commercio starter elettronici sincronizzati con la frequenza di rete (50 Hz) che inviano un inpulso nel momento preciso del passaggio dello zero (zero crossing) facendo accendere immediatamente il fluorescente.
Spero di essere stato chiaro comunque sono disponibile per ogni evenienza
PS Ripeto costruisco ballast elettronici professionali ma seguito a consigliare di non usarli in un acquario, usate starter elettronici, acqua e corrente non sono mai andate d'accordo, mia figlia (5 anni) e continuamente attaccata all'acquario, con la sicurezza non si scherza.
ciao maurizio
descrizione chiarissima che mi ha davvero "illuminato" sulla funzione del ballast.
grazie.
kuindi diciamo ke un ballast da 20W quando pilota un neon da 20W è ok, perchè limita la corrente in seguito alla accensione in maniera ottimale.
invece per lo stesso neon da 20W un ballast da 40 la limita troppo poco e un ballast da 10 la limita troppo con conseguente usura precoce in entrambi i casi del neon?
ciao
allora, normalmente uno cambia la lampada a 8 mesi, il che è indubbiamente abbondantemente prima che la lampada cominci a decadere.
se uno la cambia abbondantemente prima che cominci a decadere ed e' coscente di cio' e' un pirla.
scommetto invece che tu ogni tanto fai un esame dell'emissione spettrale del neon e se non va + bene lo cambi no? #07 #07 #07 #07 #07
a Mauri, sta discussione con Ale.com, mi sta sembrando kuella ke ho avuto con te kualke tempo fa... :-D :-D :-D
invece per lo stesso neon da 20W un ballast da 40 la limita troppo poco e un ballast da 10 la limita troppo con conseguente usura precoce in entrambi i casi del neon?
ciao[/quote]
io credevo che in questo caso il neon durasse di più perchè veniva meno ''sfruttato''
invece mi confermate che non è cosi'? :-(
Riprovo a fare la domanda citando me stesso:
Vorrei usare questo spazio per porvi una domada con una piccola premessa,due gg fa stavo recuperando dei ballasta da lampade a risparmi da 20 watt e l'attenzione mi è caduta sui neon perche erano 3(per farvi capire la forma vedeli come pl senza attacco)il primo neon era colleagato alle uscite j5 e j6,un altro(neon) alle uscite j3 e j4 il terzo neon era collegato,in serie, alle uscite degli altri due,ora la mia domanda è questa questo tipo di ballast potrebbe pilotare 3 neon lineari????ovviamente rimando nel wattaggio per cui è stato creato es. 2 neon da 6watt+1neon da 8 watt.
-d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12
meglio???? ;-) ;-) ;-) ;-)
Riprovo a fare la domanda citando me stesso:
Vorrei usare questo spazio per porvi una domada con una piccola premessa,due gg fa stavo recuperando dei ballasta da lampade a risparmi da 20 watt e l'attenzione mi è caduta sui neon perche erano 3(per farvi capire la forma vedeli come pl senza attacco)il primo neon era colleagato alle uscite j5 e j6,un altro(neon) alle uscite j3 e j4 il terzo neon era collegato,in serie, alle uscite degli altri due,ora la mia domanda è questa questo tipo di ballast potrebbe pilotare 3 neon lineari????ovviamente rimando nel wattaggio per cui è stato creato es. 2 neon da 6watt+1neon da 8 watt.
-d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12 -d12
meglio???? ;-) ;-) ;-) ;-)
Chiaramente la mia risposta è negativa, dopodichè non conoscendo il circuito in oggetto non posso sbilanciarmi + di tanto, considerate che le cosidette lampade energetiche i tubi fluorescenti sono diversi rispetto ai fluorescenti commerciali, poi fai delle prove a tuo rischio e pericolo :-D
invece per lo stesso neon da 20W un ballast da 40 la limita troppo poco e un ballast da 10 la limita troppo con conseguente usura precoce in entrambi i casi del neon?
ciao
io credevo che in questo caso il neon durasse di più perchè veniva meno ''sfruttato''
invece mi confermate che non è cosi'? :-(
un ballast da 40 fà scorrere troppa corrente sul fluorescente da 20W ( se guardate il fluorescente vedrete come un lampo che cammina dentro il tubo) portandolo rapidamente all'usura
un ballast da 20 su un tubo da 40 anche se riesce ad accenderlo limita troppo la corrente si surriscalda e, oltre a non far funzionare il fluorescente in modo adeguato, inevitabilmente porterà alla distruzione del circuito elettronico in quanto l'impedenza anche se può sopportare 100° saturando il traferro manderà in effetto valanga i transitor del ballast con fumata generale del circuito.
scommetto invece che tu ogni tanto fai un esame dell'emissione spettrale del neon e se non va + bene lo cambi no? #07 #07 #07 #07 #07
a Mauri, sta discussione con Ale.com, mi sta sembrando kuella ke ho avuto con te kualke tempo fa... :-D :-D :-D
Certo l'emissione spettrale non sarebbe male ma leggermente costosa ed inutile un fluorescente alimentato adeguamente già dopo 10 15 gg ha perso + o - il 20% della purezza spettrale ed il suo rendimento è già calato di un buon 10% dopo questo assestamento il degrado avviene + lentamente e a questo punto che un ballast elettronico come si deve riduce ulteriolmente il degrado della lampada.
Riguardo alla ns discussione ti chiedo ancora scusa perchè non volermene ma mi stavo divertendo un pò a tue spese e me ne dolgo ancora e spero che tu sappia perdonarmi ;-)
figurati con te problemi non ce n'è, tutto risolto.
in base alle tue conoscenze allora, un t5 con il suo ballast PRO, che vita media avrebbe?
scommetto invece che tu ogni tanto fai un esame dell'emissione spettrale del neon e se non va + bene lo cambi no? #07 #07 #07 #07 #07
vediamo.. tu per quale motivo tieni accesi i neon in acquario?
figurati con te problemi non ce n'è, tutto risolto.
in base alle tue conoscenze allora, un t5 con il suo ballast PRO, che vita media avrebbe?
Premesso che ovviamente questi sono dati della osram che è senzaltro più attrezzata di me (comunque mi difendo abbastanza bene) lampada da 39 watt tipo fq hq 39 con relativo ballast elettronico hanno una vita media di 16.000 ore con un decadimento di un 10% dopo circa 600 ore 20% dopo 8.000 ed infine tra il 20#25% allo scadere delle 16.000 ore, le prove da me effettuate sono molto più empiriche ma + pratiche, diciamo che le lampade montate su 1 insegna luminosa che + o - rimane accesa per circa 10 ore al giorno e tenuta costantemente sotto controllo ha grossomodo rispettato quando detto dalla osram perche dopo 2 anni la luminosità questa si misurata è risultata nella norma, sono stati usati sia reattori osram sia quelli da noi prodotti senza notare la minima differenza
PS il file allegato e lo schema elettrico con le note costruttive x le impedenze e la lista dei materiali per realizzare un ballast elettronico x t5 da 39 watt
secondo me il decadimento spettrale* (che e' quello che piu' interessa, in vasche di piante) e' pero' slegato da questo.
tu che dici? hai qualche dato anche a questo proposito?
*variazione dello spettro che rende la lampada inadatta ai nostri scopi, anche se per assurdo potrebbe persino aumentare la quantita' di lumen emessi.
ciao allora se io prendo un ballast ricavatp da una lampada da 15 w e lo applico a un neon da 15 w
avrò problemi/benefici o no?
perchè leggendo e rileggendo sono poiù confuso di prima #13
scommetto invece che tu ogni tanto fai un esame dell'emissione spettrale del neon e se non va + bene lo cambi no? #07 #07 #07 #07 #07
vediamo.. tu per quale motivo tieni accesi i neon in acquario?
facciamo così, non ti rispondo + perkè così stai rovinando un 3d sull'argomento dove finalmente c'è una persona competente.
si sta facendo un sacco di spam inutilmente.
mauri, questo calo di cui parli è solo un calo di potenza luminosa emessa o anche un calo qualitativo?
#25 #25 #25
non hai anche il layout della basetta vero? -11 -11 -11
secondo me il decadimento spettrale* (che e' quello che piu' interessa, in vasche di piante) e' pero' slegato da questo.
tu che dici? hai qualche dato anche a questo proposito?
*variazione dello spettro che rende la lampada inadatta ai nostri scopi, anche se per assurdo potrebbe persino aumentare la quantita' di lumen emessi.
In quanto al decadimento spettrale non ho purtroppo dei dati attendibili perchè, purtroppo, non sono riuscito (per il momento ma chissà -11 ) ad acquistare ad un buon prezzo (sotto i 15.000€) un analizzatire di spettro ottico tipo HP o altri e comunque le prove sul campo sarebbero molto lunghe infatti la simulazione non sarebbe altro che attaccare la sonda ottica al mio acquario e registrare le variazioni, diciamo che se potessi iniziare oggi avrei i dati tra 2 anni e senza riscontro di una ulteriore prova in quanto non saprei se sono ripetitivi, quindi per il momento mi devo fidare dei dati della osram, che sono comunque simili ad altre marche.
ciao allora se io prendo un ballast ricavatp da una lampada da 15 w e lo applico a un neon da 15 w
avrò problemi/benefici o no?
perchè leggendo e rileggendo sono poiù confuso di prima :-o)
se il ballast è progettato per quel tipo di lampada i vantaggi che ne ricavi sono: minor consumo (10 15%) aumento della vita della lampada di circa un 30 40% di ore in più minor calore da dissipare
se utilizzi un ballast non idoneo alla lampada che hai i vantaggi diventano solo svantaggi e cioè diminuzione delle ore di vita della lampada e maggior consumo con possibilità di fumata del circuito elettronico.
non hai anche il layout della basetta vero? :-P :-P :-P
Certo però in formato orcad o eagle poi questa sera al limite vedo se posso
convertirlo in gif comunque ti consigli di scaricarti il prog. eagle versione demo ma perfettamente funzionante per stamparti il circuito stampato
PS lo schema postato è solo per le t5 da 39 watt se hai necessità di altri wattaggi o altre lampada chiedimeli non sono segreti industriali
ciao a tutti maurizio
va benissimo t5 39W, ti ringrazio.
io credo ke i ballast delle risparmio En. vadano bene per le PL a 4 pin.
la lampadina sembra essere la stessa, ma magari mi sbaglio...
si sta facendo un sacco di spam inutilmente.
dovresti smettere di parlare a vanvera e/o usare termini dei quali non conosci il significato.
comunque, visto che non ci arrivi da solo, ti spiego cosa volevo dire.
Negli anni ho (io e un buon numero di appassionati) notato che le piante apprezzano una sostituzione delle lampade effettuata dopo 12-14 mesi di funzionamento (alimentazione elettronica) e che proprio attorno a quel periodo cominciano a risentire dell'usura delle lampade se non si procede ad una sostituzione. (ovviamente sto parlando di tubi di qualita', non di CH lighting)
cambiarle cosi' tanto tempo prima di questo termine mi sembra quindi decisamente assurdo, soprattutto se non hai una vaschetta con 2 T8 da 18W.
nota: una volta mi e' capitato anche di dover sostituire neon Osram con 6 mesi di vita, ma e' quella l'eccezione.
se il ballast è progettato per quel tipo di lampada i vantaggi che ne ricavi sono: minor consumo (10 15%)
un amico ha misurato un calo dei consumi del 17%, su tubi da 38W
se utilizzi un ballast non idoneo alla lampada che hai i vantaggi diventano solo svantaggi e cioè diminuzione delle ore di vita della lampada e maggior consumo con possibilità di fumata del circuito elettronico.
sarebbe interessante capire quando diventa non idoneo. perche' per quanto un T8 da 38W o un T5 da 39W non siano la stessa cosa, le differenze non siano sufficienti a determinare un peggioramento delle condizioni rispetto all'uso ali+starter.
PS lo schema postato è solo per le t5 da 39 watt se hai necessità di altri wattaggi o altre lampada chiedimeli
a me quello per T8 38W questa estate potrebbe far comodo.. :-)
ciao allora se io prendo un ballast ricavatp da una lampada da 15 w e lo applico a un neon da 15 w
avrò problemi/benefici o no?
perchè leggendo e rileggendo sono poiù confuso di prima :-o)
se il ballast è progettato per quel tipo di lampada i vantaggi che ne ricavi sono: minor consumo (10 15%) aumento della vita della lampada di circa un 30 40% di ore in più minor calore da dissipare
se utilizzi un ballast non idoneo alla lampada che hai i vantaggi diventano solo svantaggi e cioè diminuzione delle ore di vita della lampada e maggior consumo con possibilità di fumata del circuito elettronico.
scusa forse sono un po duro ma tu sei molto competente e aggiungo..disponibile,
no io intendo il ballast ricavato da una lampada da 15 w voglio applicarlo a un neon lineare
in questo caso avrò vantaggi o svantaggi da te prima elencati?
scusa forse sono un po duro ma tu sei molto competente e aggiungo..disponibile,
no io intendo il ballast ricavato da una lampada da 15 w voglio applicarlo a un neon lineare
in questo caso avrò vantaggi o svantaggi da te prima elencati?
Ripeto non conoscendo il circuito che vuoi utilizzare non posso dirti che avrai vantaggi nell'utilizzarlo, considera però che se il circuito lo recuperi da una lampada cinese o anche di marca quel circuito è stato progettato per la lampada stessa, dovresti utilizzare una lampada liniare dalle stesse caratteristiche che non sono certo il wattaggio, dovremmo chiacchierara sulla composizione dei gas e dei fosfori utilizzati con o senza vapori di mercurio ed altre caratteristiche che probabilmente non interessano a nessuno.
un amico ha misurato un calo dei consumi del 17%, su tubi da 38W
io ho dato solo una media dei valori giusto x sfatare la leggenda dei risparmi miracolosi mi ripeto quello che scrivono sulle confezioni è in rapporto a lampade ad incandescenza
sarebbe interessante capire quando diventa non idoneo. perche' per quanto un T8 da 38W o un T5 da 39W non siano la stessa cosa, le differenze non siano sufficienti a determinare un peggioramento delle condizioni rispetto all'uso ali+starter
Mettiamola così se tu con la tua macchina fai un viaggio di 10 ore mantenendola fuori giri penso che a lungo andare il motore della tua macchina ne risentira, le pl sono pl le t5 sono t5 le t8 sono t8 e vanno alimentate in modo adeguato, allego lo schema del ballast per le t8 da 38 watt vedrai che concettualmente è uguale a quello del t5 ma ci sono dei valori differenti di resistenze importanti per il buon funzionamento delle lampade.
Un conto è utilizzare le lampade cinesi in casa dove le ore di funzionamento sono limitate, 2,3 forse 4 ore con accendi e spegni ed un conto in un acquario dove le ore sono tra le 8 e le 10 ininterrotte, il sovradimensionamento o il sottodimensionamento con queste tempistiche può risultare dannoso x le lampade certo se uno usa le lampade commerciali da 2 o 3 € il danno e limitato poi avevo un amico che utilizzava come marca la carta igenica vetrex grana 80 :-D :-D :-D de gustibus
dovremmo chiacchierara sulla composizione dei gas e dei fosfori utilizzati con o senza vapori di mercurio ed altre caratteristiche che probabilmente non interessano a nessuno.
a me risultava che tutte le lampade commerciali (almeno quele "di marca") ormai fossero senza mercurio. sbaglio?
precisazione: io non mi riferisco mai a lampade cinesi, ne sconsiglio sempre l'utilizzo per il recupero degli alimentatori e personalmente non le compro nemmeno per illuminare casa.
io ho dato solo una media dei valori giusto x sfatare la leggenda dei risparmi miracolosi mi ripeto quello che scrivono sulle confezioni è in rapporto a lampade ad incandescenza
certo, certo.. era solo per dare un dato in piu'..
Mettiamola così se tu con la tua macchina fai un viaggio di 10 ore mantenendola fuori giri penso che a lungo andare il motore della tua macchina ne risentira
ok. ma quello che intendevo io non era un confronto tra il caso ottimo e questo, ma tra questo e l'accensione tradizionale.
per la mia esperienza con l'accensione tradizionale sei piu' "fuori giri" che con un elettronico imperfetto (per tecnologia diversa e wattaggi leggermente differenti).
..nel senso che i miei T8 da 38W sono alimentati con dei relco elettronici da 36
(per T8) e la differenza nell'usura e' sensibile in confronto all'impianto di serie..
altra curiosita'.. l'"onda luminosa" che si vede talvolta con alimentazione elettronica e' sempre dovuta a sovralimentazione o, ad esempio, anche ad inversioni di fase dovute a distanze troppo elevate tra ali e tubo?
ps: grazie per lo schema
dovresti smettere di parlare a vanvera e/o usare termini dei quali non conosci il significato.
#25 #25 #25 #25 grazie professore.
...vabè, che ci vogliamo fare... è nato così!
tra le varie inutilità avevi anche sollevato un punto interessante, ma mi scoccia parlare con chi parla con i tuoi toni di superiorità, per cui lascio perdere.
ci tengo a precisare che da questo momento in poi non risponderò + a nessuna delle tue provocazioni, per cui puoi fare benissimo a meno di considerarmi.
mauri57,
mi potresti spiegare le differenze di pilotaggio tra PL, T8, T5???.
-abbiamo oramai capito che serve una limitazione di corrente diversa in base alla lampada. la sparo lì, in ordine decrescente di corrente di lavoro:
PL>t5>t8?
-hanno anche picchi di accensione differenti?
-hanno frequenze di lavoro diverse? se si, quali?
Ok ormai questo sembra più un forum di elettronica -11
a me risultava che tutte le lampade commerciali (almeno quele "di marca") ormai fossero senza mercurio. sbaglio?
Certo se parltiamo di t5 o pl per le t8 non ancora anche per quelle di marca,
piano piano stanno cercando di eliminare del tutto il mercurio.
ok. ma quello che intendevo io non era un confronto tra il caso ottimo e questo, ma tra questo e l'accensione tradizionale.
per la mia esperienza con l'accensione tradizionale sei piu' "fuori giri" che con un elettronico imperfetto (per tecnologia diversa e wattaggi leggermente differenti).
..nel senso che i miei T8 da 38W sono alimentati con dei relco elettronici da 36
(per T8) e la differenza nell'usura e' sensibile in confronto all'impianto di serie..
altra curiosita'.. l'"onda luminosa" che si vede talvolta con alimentazione elettronica e' sempre dovuta a sovralimentazione o, ad esempio, anche ad inversioni di fase dovute a distanze troppo elevate tra ali e tubo?
ho frainteso io certo è senzaltro meglio un'elettronico da 36w per un tubo da 38 l'importante è che sia per lo stesso tipo, considera che tolleranze di costruzione nei tubi comporta che non esistono praticamente tubi perfettamente uguali ed in elettronica una tolleranza del 5% è lo standard odierno (tranne che per i condensatori dove andiamo da 20% in sù)
per quando riguarda l'onda luminosa ne esistono 2 (o + #13 ) se si forma una spirale leggermente + luminosa che cammina lungo il tubo questa è dovuta al formarsi del gas, per intenderci probabilmente è la prima volta che viene alimentato quel tubo ed è normale, i tubi di marca normalmente vengono sottoposti ad un bombardamento di radiofrequenza per far formare (è il termine tecnico usato) il gas.
se invece è tipo un lampo allora al 99% è dovuta ad una sovralimentazione, è comunque buona norma rispettare le lunghezze massime fornite dal costruttore del ballast, normalmente non superiore ad 1 mt. per evitare sia l'irradiazione di frequenze spurie e sia l'inversione di fase, se proprio hai necessità di usare una lunghezza maggiore ti consiglio di usare la piattina schermata audio e di collegare a terra la calza dal lato ballast e di accoppiarla dal lato portalampada, a proposito se volete realizzare dei portalampade stagni per t8 prendete 2 portalampade x lampade ad incandescenza e27 utilizzate solo i gusci con carta vetrata ritoccate un pò la filettatura di plastica, utilizzate poi gli attacci tondi per fluorescentie siliconateli, bagnate, si ho detto bene, il fluorescente, inseritelo e siliconate il portalampade con il fluorescente, il tubo bagnato una volta che il silicone si è solidificato non rimarrà attaccato ed il silicone farà da guarnizione stagna. purtroppo devo andare continuerò se volete, questasera.
ciao a tutti maurizio
se non sbaglio sulle confezioni di diversi T8 per acquari (tra i quali le philips aquarelle/aquasky/aquastar) si legge "senza mercurio". potrei ricordar male.. ma forse avevo esteso il concetto partendo da quelle.
comunque non hai frainteso.. la domanda che avevano fatto prima riguardava pl->t8 sono io ad aver dato conto della mia esperienza con t8 36->38W.
il discorso comunque mi interessa.. di che ordine di grandezza potrebbe essere il decremento prestazionale di un T5 da 54W alimentato con un elettronico da 54W per T8 (avendo sia tubo che ali in casa questo era un lavoretto che mi ero proposto di fare questa estate), rispetto all'alimentazione con ali specifico per T5?
..e alimentando T8 senza mercurio con ali elettronici "standard" (che quindi saranno progettati per lampade con mercurio)?
e un t5 da 39W con un ali per T8 da 36?
ottimo il suggerimento per il portalampada.. io facevo una cosa vagamente simile ma "usa e getta" (senza acqua, saldando direttamente il filo ai connettori, e con mezzo guscio di ovetto kinder al posto del portalampada E27)
Meno male che il titolo era "ballast ....... domandine" bene forse è meglio che faccio un passo indietro e provo a spiegare come funziona un tubo fluorescente, ovviamente non è tutta farina del mio sacco, non me ne vogliano i vari autori se non li cito ma sarebbero tanti e, basta pensare che il fenomeno del neon si cominciò a studiare già nel 1600 ma solo nel 1912 fu costruita la prima lampada fluorescente.
vedi fig. tubo
una lampada fluorescente è una sorgente luminosa “ a scarica in gas “. La luce viene prodotta dallo scoccare di un arco tra elettrodi di tungsteno collocati all’interno di un tubo contenente mercurio e gas nobili a bassa pressione (facilitano la produzione dell’arco essendo tra i gas quelli che conducono per più basse tensioni e riducono l’evaporazione dei filamenti di tungsteno).
La scarica può essere innescata o da un elevata tensione ai capi del tubo, nel qual caso si parla di lampade a catodo freddo, o da una tensione più bassa agevolata però da un pre-riscaldamento degli elettrodi, nel qual caso si parla di lampade a catodo caldo.
La tensione ai capi del tubo prima della scarica ionizza il gas (elettroni liberi e ioni), aumentando le sue capacità conduttive.
Una volta che si è innescato l’arco, che col suo calore fa anche evaporare la piccola quantità di mercurio presente nel tubo, il catodo comincia ad emettere elettroni che vengono attirati dall’anodo.
Nell’attraversare il tubo gli elettroni collidono con gli atomi di mercurio e, se l’energia trasportata è sufficiente, li ionizzano.
Quando gli atomi ionizzati perdono la loro energia tornando allo stato fondamentale lo fanno attraverso una transizione radiativa (emissione di fotoni), durante la quale gli elettroni passano ad un livello orbitale meno energetico.
Attraverso la relazione di Plank E = hv è possibile stabilire la frequenza, e
quindi la lunghezza d’onda, dell’onda elettromagnetica prodotta nel passaggio degli elettroni dallo loro stato energetico eccitato a quello stabile (con E differenza di energia tra orbitale dell’elettrone eccitato e quello dopo la transizione).
Tipicamente gli atomi di mercurio emettono a 253.7 nm, cioè nell’ultravioletto:
questi fotoni a loro volta colpiscono il fosforo del rivestimento interno del tubo dando luogo all’emissione di fotoni nel "range" del visibile; il fosforo in pratica funge da convertitore di luce ultravioletta in luce visibile.
Dal punto di vista elettrico il tubo fluorescente è certamente un dispositivo molto più complesso delle lampade a incandescenza.
Innanzitutto per funzionare richiedono un circuito ausiliario che svolga le seguenti funzioni: fornisca fra gli elettrodi una tensione sufficiente a provocare l’arco e mantenga costante la corrente che scorre all’interno della lampada.
vedi fig. circuito
La prima funzione è svolta di solito dallo starter, montato in parallelo al tubo; la seconda funzione, invece, è realizzata da un’induttanza connessa in serie al tubo.
Lo starter è composto da un contatto bi-metallico, racchiuso in un involucro di vetro, riempito con una mistura di gas il cui principale componente è il neon.
Lo stato in cui si trova normalmente lo starter è di interruttore aperto. Quando viene applicata la tensione di linea al circuito questa cade interamente sul parallelo del tubo (impedenza molto alta) e del trigger bi-metallico. La tensione ai capi del trigger è quindi sufficientemente alta da ionizzare il gas neon all’interno dello starter, i contatti bi-metallici si scaldano nella dilatazione che ne deriva si toccano chiudendo il circuito; la corrente comincia così a fluire, de-ionizzando il gas dello starter ma riscaldando anche i filamenti del tubo.
Funzionamento dello Starter
vedi fig. starter
Questo riscaldamento dei filamenti è uno dei punti essenziali dell’efficienza di questa tipologia di lampade a scarica: i filamenti della lampada durante il pre-riscaldamento aumentano la loro temperatura e per effetto termoionico aumentano la loro emissione di elettroni liberi all’interno del gas. Gli elettroni liberi insieme alle particelle che avranno ionizzato rappresentano una miscela ideale (plasma) per far avvenire un arco più efficiente e con più basse tensioni ai capi del tubo.
Una volta de-ionizzato il gas dello starter, i contatti si raffreddano, si restringono e il circuito torna ad aprirsi; tutto ciò provoca una variazione di corrente molto brusca nell’induttanza che per la legge di Lenz risponde con un picco di tensione che va ad innescare l’arco nel nostro tubo fluorescente.
Una delle particolare caratteristica dei tubi è la resistenza dinamica negativa, ovvero all’aumentare della corrente che attraversa il tubo la tensione ai capi diminuisce (più passa corrente e più il gas si ionizza e più diventa conduttore).
Per questo motivo è necessario un dispositivo in serie alla lampada ne limiti la corrente. L’induttanza (chiamata anche reattore o ballast) assolve questa funzione, facendo in modo che la tensione applicata ai capi del tubo a circuito aperto sia in grado di innescare l’arco, cosicché la corrente possa fluire fra gli elettrodi ed innescare il fenomeno della fluorescenza. Ciò può avvenire o con un alta tensione applicata agli elettrodi, oppure
con una tensione minore se l’emissione degli elettroni viene facilitata da un pre-riscaldamento dei filamenti.
Una volta accesa la lampada l’induttanza provvede a limitare la corrente nel tubo (grazie alla sua azione inerziale rispetto alla corrente).
In termini di qualità di luce le lampade fluorescenti offrono più opzioni di qualunque altro tipo di sorgente luminosa.
Recentemente è diventato possibile aggiungere rivestimenti in tecnologia trifosforo che consentono di controllare in modo preciso la generazione dei colori primari della luce. Grazie a questa tecnologia sono state sviluppate lampade ad alta efficienza in una vasta gamma di TdC, caratterizzate da un ottimo IRC.
Infatti, una delle caratteristiche peggiori di questo tipo di lampada, soprattutto nelle versioni più economiche, dove il rivestimento del vetro è fatto con un solo alofosforo, è un basso IRC intorno ai 65-85; ciò è dovuto soprattutto alle caratteristiche spettrali poco omogenee della luce emessa da tutti i tipi di lampade ad arco. Il singolo rivestimento alofosforico già migliora nettamente la distribuzione spettrale, consentendo anche una certa flessibilità nella scelta di sorgenti bianchissime (Daylight)
tipiche dei tubi (con TdC prossima a quelle del sole, 5500 K) o sorgenti più calde (Warm White) ottenute con particolari alofosfori che riescono a dare una risposta spettrale più simile a quella della lampada ad incandescenza.
Risultati ottimi si raggiungono però solo combinando la tecnologia degli alofosfori con quella dei trifosfori.
In questo caso l’output spettrale può essere regolato in modo da produrre TdC calde, medie, fredde.
Il rivestimento di trifosforo crea potenti bande d’energia spettrale nei colori
primari in modo da assicurare un elevato IRC unito alla capacità di rendere i colori in modo eccellente.
Queste lampade si presentano con gli enormi vantaggi di avere un’efficienza tra 60 e 110 lm/W ed un tempo di vita medio che va oltre le 10000 ore. Da un punto di vista energetico rappresentano un’ottima soluzione.
e se non vi ho annoiato vi dò appuntamento alla prossima puntata
ciao a tutti maurizio http://www.acquariofilia.biz/allegati/starter_833.jpg http://www.acquariofilia.biz/allegati/circuito_162.jpg http://www.acquariofilia.biz/allegati/tubo_201.jpg
Caro Maurizio dire che ci hai illuminati sulla teoria è decisamente riduttivo.
Attendo ansiosamente la prossima puntata.
Ma nel frattempo ho una domanda banale:
Ora è chiaro che il dimensionamento dell'induttanza di un reattore es. da 22W per PL non è adatto per un tubo fluo T8 da 18W e quindi non dà una buona resa ma se viene rispettata la potenza (reattore PL 18W per tubo T8 18W) "l'usura" del tubo e la minore resa dello stesso è tale da giustificare la maggiore spesa per l'acquisto di un reattore elettronico per T8 da 18W (ammesso che si riesca a trovare) o può comunque risultare accettabile la prima soluzione anche se non si sfrutta il tubo al 100%?
Devo dire che sebbene molti concetti rimangano per me astratti leggere queste spiegazioni esposte così chiaramente fa sempre molto piacere e per quanto poco aiutano ad avere qualche nozione in più sull'argomento (e rileggendo i post di ieri pomeriggio sono riuscito a comprendere meglio i discorsi fatti).
Complimenti per la tua competenza in materia. #70
A presto
Ciao
Nyk
personalmente diciamo che qualche nozioncina sull'argomento ce l'ho, mi mancano alcune cose specifiche legate appunto alle differenze tecnologiche tra una lampada e l'altra..
se non c'e' mercurio si eccitera' qualche altro atomo,con relativa emissione a lunghezza d'onda diversa, ma non sono in grado di valutare quanto questo influisca sulla corrente di lampada, ne quale sia la differenza da questo punto di vista tra T5, PL e T8, ne che tipo di influenza abbia un'alimentazione per un tipo di lampada applicato ad un'altra.. dati sperimentali, piu' che teorici, diciamo..
non voglio comunque farti saltare passaggi.. e se tu hai voglia di continuare a scrivere, io ho voglia di continuare a leggere, che comunque un ripasso e un approfondimento certo non mi fa male. :-)
Ma nel frattempo ho una domanda banale:
Ora è chiaro che il dimensionamento dell'induttanza di un reattore es. da 22W per PL non è adatto per un tubo fluo T8 da 18W e quindi non dà una buona resa ma se viene rispettata la potenza (reattore PL 18W per tubo T8 18W) "l'usura" del tubo e la minore resa dello stesso è tale da giustificare la maggiore spesa per l'acquisto di un reattore elettronico per T8 da 18W (ammesso che si riesca a trovare) o può comunque risultare accettabile la prima soluzione anche se non si sfrutta il tubo al 100%?
A presto
Ciao
Nyk
Ciao a tutti e scusate se rispondo in ritardo, la risposta purtroppo è no e tra poco capirai perchè
personalmente diciamo che qualche nozioncina sull'argomento ce l'ho, mi mancano alcune cose specifiche legate appunto alle differenze tecnologiche tra una lampada e l'altra..
se non c'e' mercurio si eccitera' qualche altro atomo,con relativa emissione a lunghezza d'onda diversa, ma non sono in grado di valutare quanto questo influisca sulla corrente di lampada, ne quale sia la differenza da questo punto di vista tra T5, PL e T8, ne che tipo di influenza abbia un'alimentazione per un tipo di lampada applicato ad un'altra.. dati sperimentali, piu' che teorici, diciamo..
Non dubitavo delle tue conoscenze visto il tenore dei tuoi interventi.
Adesso la parte noiosa in quanto comincerò ad elencare i dati di funzionamento dei fluorescenti + comuni preparatevi a subire questa sfilza di dati che comunque servono per capire perchè un ballast progettato per un tipo di lampada non va bene per un altro tipo.
Lapada Funzionamento Preriscaldamento scarica
PL 18 W 88 Vpk 260 Vpk 500 Vpk
PL 24 W 106 Vpk 280 Vpk 600 Vpk
PL 36 W 160 Vpk 300 Vpk 700 Vpk
PL 40 W 240 Vpk 300 Vpk 800 Vpk
PL 55 W 190 Vpk 320 Vpk 900 Vpk
T5 14 W 138 Vpk 250 Vpk 500 Vpk
T5 21 W 200 Vpk 280 Vpk 600 Vpk
T5 24 W 125 Vpk 300 Vpk 600 Vpk
T5 28 W 270 Vpk 340 Vpk 750 Vpk
T5 35 W 310 Vpk 390 Vpk 900 Vpk
T5 39 W 190 Vpk 400 Vpk 900 Vpk
T5 54 W 215 Vpk 400 Vpk 1000 Vpk
T8 18 W 98 Vpk 250 Vpk 500 Vpk
T8 32 W 200 Vpk 300 Vpk 500 Vpk
T8 36 W 144 Vpk 300 Vpk 800 Vpk
T8 40 W 141 Vpk 300 Vpk 800 Vpk
T8 58 W 160 Vpk 350 Vpk 900 Vpk
Questi sono i valori dichiarati dai costruttori di tubi fluorescenti ed adesso allcune spiegazioni, la tensione di preriscaldamento non deve superare il 1 secondo, la tensione di scarica non deve assolutamente essere superiore a quella indicata, rispettando questi valori la vita media e quindi anche i tempi di usura delle lampade è minimo quella riportata dai costruttori.
Con questo per il momento vi saluto cercate di digerire bene questi dati e, la prossima puntata .................. avrete una sorpresa sulla qualità dei fluorescenti in commercio per uso in acquario.
Ps purtroppo il mercurio viene ancora utilizzato quindi occhio a non far rompere un fluorescente in acquario, i pesci lo assorbono immediatamente.
Ciao maurizio
prima domanda: qusti dati sono "standard" per tutti i costruttori o variano in qualche modo da uno all'altro? perche' a naso il tipo di gas contenuto nei tubi dovrebbe influire /per lo meno/ sulla tensione di preriscaldamento
questi dati di chi sono? (chiedo perche' produttori come osram e philips non hanno tubi da 40W ma da 38, eventualmente, come per i 36, di due lunghezze diverse, e non ho mai notato nemmeno i 32W, per questi produttori).
a una prima occhiata direi che un alimentatore per PL da 18W va bene anche su T8 da 18.. preriscaldamento e scarica sono pressoche' identici, mentre la tensione di funzionamento della PL e' inferiore a quella dei T8 di un 10%.. immagino che non sia un grosso problema, e che comunque la resa/durata sia superiore a quella di un T8 con ali+starter.
per quello che volevo fare io invece (T5 54W con ali T8 58W) la differenza in termini di tensione di funzionamento e' notevole.. un 30% mi sembra veramente troppo, anche se bisognerebbe sapere su che tolleranze e' prodotto l'alimentatore, e che capacita' di adattarsi possiede.. dubbio: se lo facessi ugualmente eventualmente sarebbe l'alimentatore a risentirne maggiormente, vero?
prima domanda: qusti dati sono "standard" per tutti i costruttori o variano in qualche modo da uno all'altro? perche' a naso il tipo di gas contenuto nei tubi dovrebbe influire /per lo meno/ sulla tensione di preriscaldamento
Si sono valori standard poi variano la quantita di gas per ottenere lo stesso valore
questi dati di chi sono? (chiedo perche' produttori come osram e philips non hanno tubi da 40W ma da 38, eventualmente, come per i 36, di due lunghezze diverse, e non ho mai notato nemmeno i 32W, per questi produttori).
I tubi da 40 sono perfettamente idendici a quelli da 38, tutte le case consigliano di limitare la corrente per un vattaggio inferiore di 2 Watt, alcune case scrivono 38 altre 40 stesso discorso per i 32 Watt
a una prima occhiata direi che un alimentatore per PL da 18W va bene anche su T8 da 18.. preriscaldamento e scarica sono pressoche' identici, mentre la tensione di funzionamento della PL e' inferiore a quella dei T8 di un 10%.. immagino che non sia un grosso problema, e che comunque la resa/durata sia superiore a quella di un T8 con ali+starter.
Il discorso non si basava su reattore e starter ma su ballast elettronici, l'usura di un fluorescente con alimentazione tradizionale è molto + marcata nel caso di un continuo accendi e spegni, tanto che è consigliabile lasciare accesi i fluorescenti in casa anche per assenze sino a 20 minuti. Infatti lo stress con reattore e starter ed il consumo è maggiore nel momento dell'accensione
per quello che volevo fare io invece (T5 54W con ali T8 58W) la differenza in termini di tensione di funzionamento e' notevole.. un 30% mi sembra veramente troppo, anche se bisognerebbe sapere su che tolleranze e' prodotto l'alimentatore, e che capacita' di adattarsi possiede.. dubbio: se lo facessi ugualmente eventualmente sarebbe l'alimentatore a risentirne maggiormente, vero?
certo la differenza è troppo marcata, ne risentirebbe l'alimentatore considerando i tempi che rimane in funzione e il fluorescente non avrebbe la resa che dovrebbe con un maggior deposito di, chiamiamole incrostazioni, sul filamento ed una progressiva diminuzioe dell'emissione di elettroni
mi ero scordato i saluti comunque rimedio subito
Ciao a tutti maurizio
I tubi da 40 sono perfettamente idendici a quelli da 38, tutte le case consigliano di limitare la corrente per un vattaggio inferiore di 2 Watt, alcune case scrivono 38 altre 40 stesso discorso per i 32 Watt
certamente.. la mia domanda era dovuta al fatto che osram e philips scrivoo 38 e 30. :-)
ad ogni modo dato che questi sono standard.. sapere che casa li fornisce e' inutile. .-)
Il discorso non si basava su reattore e starter ma su ballast elettronici
certo, certo.. ma il discorso iniziale verteva sull'utilizzo di ballast da recupero utilizzati per sostituire ali+starter, quindi mi sembrava giusto evidenziare che, sebbene fosse una soluzione sub-ottima, fosse comunque migliore del sistema di serie.
e il fluorescente non avrebbe la resa che dovrebbe con un maggior deposito di, chiamiamole incrostazioni, sul filamento ed una progressiva diminuzioe dell'emissione di elettroni
se in grado di dare (spannometricamente) una valutazione della riduzione in durata del tubo?
ultima domanda: dove posso trovare gli stessi dati che hai riportato anche per altri wattaggi delle lampade?
prima domanda: qusti dati sono "standard" per tutti i costruttori o variano in qualche modo da uno all'altro?
a una prima occhiata direi che un alimentatore per PL da 18W va bene anche su T8 da 18.. preriscaldamento e scarica sono pressoche' identici, mentre la tensione di funzionamento della PL e' inferiore a quella dei T8 di un 10%.. immagino che non sia un grosso problema, e che comunque la resa sia superiore a quella di un T8 con ali+starter.
grazie
certo, certo.. ma il discorso iniziale verteva sull'utilizzo di ballast da recupero utilizzati per sostituire ali+starter, quindi mi sembrava giusto evidenziare che, sebbene fosse una soluzione sub-ottima, fosse comunque migliore del sistema di serie
Infatti seguito a sconsigliare di usare i ballast di recupero perche non migliorano anzi, peggiorano la vita del fluorescente poi ognuno è padrone di fare quello che vuole, utilizzate i starter elettronici!?!
se in grado di dare (spannometricamente) una valutazione della riduzione in durata del tubo?
Enrico Fermi era un abile solutore con il sistemma "spannometrico" ed io non valendo neanche la 10000000 parte di Fermi ma molto ma molto meno "spannometricamente" penso che la riduzione del tubo possa anche arrivare al 30 40%
ultima domanda: dove posso trovare gli stessi dati che hai riportato anche per altri wattaggi delle lampade?
questi si che sembrano segreti industriali, infatti praticamente è molto difficile ottenerli dai produttori dei fluorescenti comunque se hai una eMail capiente, per capirci superiore a 5Mb mandamela in PM e ti farò un piccolo regalo
prima domanda: qusti dati sono "standard" per tutti i costruttori o variano in qualche modo da uno all'altro?
a una prima occhiata direi che un alimentatore per PL da 18W va bene anche su T8 da 18.. preriscaldamento e scarica sono pressoche' identici, mentre la tensione di funzionamento della PL e' inferiore a quella dei T8 di un 10%.. immagino che non sia un grosso problema, e che comunque la resa sia superiore a quella di un T8 con ali+starter.
?
#13
Adesso vado un po OT, oltre 900 visite pensavo che potessero coinvolgere un po più di persone a partecipare #24
Ciao a tutti maurizio
Infatti seguito a sconsigliare di usare i ballast di recupero perche non migliorano anzi, peggiorano la vita del fluorescente
anche sui 18w? perche' come scrivevo sotto, se tensione di preriscaldamento e scarica sono identiche, mentre quella di esercizio varia di un 10%.. non dovrebbe essere un grosso problema. sbaglio?
Nota: io ho fatto quel lavoro con un ballast di recupero (da lampada osram) da 21W e un T8 da 18.. e' in funzione da un paio di mesi quindi non sono in grado di verificare il livello di usura, ma la luminosita' /sembra/ incrementata rispetto all'alimentazione tradizionale (come accade usando ballast elettronici correttamente dimensionati).
Adesso vado un po OT, oltre 900 visite pensavo che potessero coinvolgere un po più di persone a partecipare
beh.. si sentiranno in soggezione..
ragazzi: forza e coraggio! :-)
Scusate ma io mi sto perdendo un po per strada.
Da quel che ho in testa (gran casin) so che per far andare dei tubi fluo posso usare:
A) alimentatore + starter tradizionali (dà sfarfallio e fa durare meno i tubi)
B) reattore elettronico su misura per il tubo in questione (non sfarfalla dura di più ma costa almeno 60€ per una singola lampada)
C) recuperare un reattore elettronico da una lampada PL dello stesso Wattaggio (costo ridotto ma prestazioni non ottimali a quanto pare).
Alla fine quello che penso possa risultare più interessante per tutti è cercare di capire non tanto qual'è la soluzione perfetta (dato che in questo sono certo che il reattore elettronico appropriato sia la soluzione dalle migliori prestazioni) ma quale economicamente e praticamente risulta più accettabile perchè se usare un reattore elettronico da PL mi fa durare il tubo l'80% di quanto farebbe il reattore appropriato posso pensare che il vantaggio del reattore approrpiato lo vedrei solo dopo un tot di cambi tubi e quindi dopo un tot di tempo (e nel frattempo potrei aver cambiato pacco luci se non addirittura acquario) ma se invece dura il 40% e magari non da alle piante una qualità di luce decente ecco che posso continuare ancora a pensare di risparmiare ma sapendo di non mettere una luce utile all'atto pratico ma solo da quello economico (che poi a ben vedere in tal caso sarebbero solo soldi buttati e quindi perderei anche il vantaggio economico).
So che non è possibile esprimere delle opinioni su cosa sia meglio in assoluto dato che ognuono può avere le proprie priorità diverse da quelle di altri ma una cosa che credo accomuni parecchi acquariofili è l'interesse si di riprodurre condizioni ottimali a livello tecnico ma tenendo anche conto delle proprie tasche ...... in fin dei conti se avessimo i soldoni che escono dalle orecchie non staremmo quì a questionare sulle lampade PL.
Perciò Maurizio non riesco a capire se le tue considerazioni in merito ai reattori elettronici delle PL tengono anche conto della questione economica o solamente di quella tecnica; in tal caso se fosse possibile ritengo sarebbe utile dare una specie di indicazione del tipo: fin che le varie tensioni (Funzionamento - preriscaldamento - scarica) restano entro il tot % la maggior usura dei tubi non giustifica la spesa per l'acquisto di un reattore appropriato fermo restando che questo rimane un dato assolutamente soggettivo e certamente spannometrico.
Dico questo perchè come notava giustamente ale, guardado la tabella postata poco sopra i dati fra la PL 18W e la T8 18W sembrano davvero molto simili e quindi verrebbe da pensare che non ci sia una così gran differenza.
Ma forse sto solo correndo troppo perchè magari dopo l'esposizione tecnica avevi già in mente di fare delle considerazioni pratiche ;-)
Se mai dovesse essere così mi scuso già in partenza #12
Ciao Nicola
bah.. io i miei reattori elettronici relco li ho pagati meno di 20 euro a lampada..
per il resto.. condivido.
Ciao a tutti, scusatemi ma forse sono stato poco chiaro, allora spiego subito che i ballast recuperati dalle famose lampade energetiche, per intenderci quelle che montano solo 2 transistor, non utilizzano il sistema di preriscadamento, scarica e mantenimento, ecco perchè dopo circa 8 mesi siete costretti alla sostituzione dei fluorescenti.
Passo subito alla questione economica con i conticini della serva.
Faccio l'esempio di 1 illuminazione composta da 4 tubi da 18 Watt
Ballast di recupero da lampade energetiche N° 4 = 12 €
lampade da 18 Watt 2 da 6500 e 2 da 10000 = 40 € in media
Totale costo di gestione in 2 anni 92 € prevedendo 1 sola sostituzione
Ballast Prof. ( quelli detti da ale.com) 2x18 Pz 2 = 40,80
lampade da 18 Watt 2 da 6500 e 2 da 10000 = 40 € in media
totale costo di gestione in 2 anni 80,80 € non sono previste sostituzioni in quanto i fluorescenti vengono sfruttati al meglio facendogli superare la vita minima garantita dai costruttori.
Tralasciando ovviamente tutte le implicazioni di sicurezza che le modifiche comportano.
Come potete vedere anche dal lato economico c'è convenienza, certo che se poi uno dopo 5 o 6 mesi decide di disfarsi dell'acquario non credo neanche che pensi a sostituire la dotazione di serie del suo acquario.
buona domenica a tutti maurizio
anche questi sembrano paragonabili,
ma forse la limitazione di corrente richiesta dai due sistemi è diversa...
T5 39 W 190 Vpk 400 Vpk 900 Vpk
T8 58 W 160 Vpk 350 Vpk 900 Vpk
Mi AUTOquoto:
-abbiamo oramai capito che serve una limitazione di corrente diversa in base alla lampada. La sparo lì, in ordine decrescente di corrente di lavoro:
PL>t5>t8?
-Abbiamo anke capito che hanno picchi di accensione differenti
-L'ultima domanda ke avevo fatto era:
hanno frequenze di lavoro diverse? se si, quali?
anche questi sembrano paragonabili,
ma forse la limitazione di corrente richiesta dai due sistemi è diversa...
T5 39 W 190 Vpk 400 Vpk 900 Vpk
T8 58 W 160 Vpk 350 Vpk 900 Vpk
Infatti ho tralasciato il discorso della corrente assorbita che ovviamente è differente, basta fare il conto V x I = W dove V stà x volt I x assorbimento e W x watt percui la T5 da 39 W assorbe circa 0,2 Amper mentre la T8 da 58 W assorbe circa 0,3 Amper
hanno frequenze di lavoro diverse? se si, quali?
No praticamente la frequenza è la stessa tranne che per il perido di preriscaldamento grossomodo partono ad una frequenza di + o - 100 Khz per arrivare alla frequenza tra 80 e 50 Khz per la scarica per poi stabilizzarsi ad una frequenza di 30 Khz
Ciao Maurizio
58W sono il 150% di 39.
..non mi sembrano proprio paragonabili.
mauri: 4 lampade da 18w costano la meta' (le 8xx sui 4 euro, le aquarelle poco di piu').. e io a 20euro (scarsi) ho trovato gli 1x. i 2x costano quasi il doppio.
..e anche con i ballast professionali su una vasca con 4 tubi (e quindi abb. spinta).. i tubi non ce li tieni 2 anni.
PS: tanto per fare il pignolone.. AmperE. :-))
mauri: 4 lampade da 18w costano la meta' (le 8xx sui 4 euro, le aquarelle poco di piu').. e io a 20euro (scarsi) ho trovato gli 1x. i 2x costano quasi il doppio.
..e anche con i ballast professionali su una vasca con 4 tubi (e quindi abb. spinta).. i tubi non ce li tieni 2 anni.
PS: tanto per fare il pignolone.. AmperE. :-))
Certo, io le pago ancora meno ma, ho preso come riferimento i prezzi della casadellelampadine, x i ballast il prezzo è quello a catalogo della marca da te utilizzata(che non ha niente a che fare con me) e se hai un amico elettricista -11, visita il loro sito e vedrai, in quanto alla durata è anche vero che in 2 anni con ballast normali li cambiate anche 2 o 3 volte, il mio discorso è sempre in linea di massima ed era nato solo per fare chiarezza sull'utilizzo dei ballast di recupero, in quanto agli ampere chiedo venia ma, sbagliando la prima volta con il copia e incolla me lo sono portato dietro comunque mi cospargo il capo di cenere.
Ciao maurizio
allora devo aggiornarmi un pochetto sui prezzi.. perche' le mie fonti sono piu' o meno le stesse.. :-/
..in effetti pero' il grossista di materiale elettrico presso il quale si riescono a trovare i relco ho l'impressione che faccia prezzi piu' elevati del listino (e non solo per l'IVA). verifichero'.
ragazzi non ho resistito, me ne sono sbattuto di tutti i calcoli e ho montato le t5 con i miei ballast elettronici.
non so kuanto durerà il tutto,
minkia ma la vasce ora è molto + bella....
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