Visualizza la versione completa : Acquariofilia e natura: una piccola considerazione..
Marco Vaccari
16-03-2011, 12:12
ciao amici... l'altro giorno ero in chat con un amico della Repubblica Ceca, anche lui appassionato di killi..
..ad un certo punto, chiacchierando di pesci, siamo arrivati ad elencare ad uno ad uno, una breve lista di Killifish che sono quasi estinti in natura e che stanno diminuendo anche nell'hobby perchè sempre meno appassionati li stanno riproducendo in cattività... si parlava del Simpsonichthys rosaceus e del Simpsonichthys perpendicularis... ma poi abbiamo divagato anche al discorso Nothobranchius e altri...
Partendo dal fatto che uno dei traguardi dell'acquariofilo è quello di riprodurre le specie ospitate.. ho pensato, perchè non cercare di unire la propria passione ad un discorso utile all'ambiente?...
...la stragrande maggioranza di pesci in commercio sono di riproduzione in farm, una grande parte sono anche di provenienza "import" ed esiste anche una rete di allevatori appassionati che offrono i pesci ottenuti dalle riproduzioni in cattività..... Tutti e tre le possibilià (naturalmente tra pregi e difetti) possono andare bene per il nostro hobby.... ma, sia che provengano da farm, sia da allevatori, sia "import"(nel caso di specie rare si spera di no)... perchè non accogliere una sfida e dedicarci alla riproduzione in cattività di una o più specie a rischio estinzione in natura?...
...anche solo dedicare una vasca al riprodurre in cattività una specie che in natura è quasi estinta o in forte rischio?..... Sono pienamente consapevole che in questo mondo fatto di inquinamento, deforestazioni, prosciugamenti di aree umide, invasioni di specie alloctone e tante altre devastazioni che porta il "progresso" noi siamo solo una goccia nel mare, e forse il nostro tentativo è inutile...
..ma sono convinto che mantenere negli anni una specie che in natura non esiste più, se non in pochi esemplari, riprodurla in purezza e diffonderla il più possibile nell'hobby (con consapevolezza, ovviamente!;-)) sia un piccolo contributo che potrebbe aiutare la Natura a preservare la sua preziosa biodiversità.... so che potrebbe essere inutile, data la situazione attuale, ma credo che sia importante per abituare noi stessi a far crescere un corretto rapporto con la natura, fatto di dare e ricevere....
in questo sito potete ritrovare le specie che sono in situazione critica:
http://www.iucnredlist.org/
e come potete vedere, purtroppo, sono presenti tantissimi dei pesci che sono presenti nell'hobby...
...ve ne sono anche di poco comuni, o di "passate di moda" (come i malgasci Pachypanchax o Bedotia).... ma anche pesci che erano una volta comuni, come i Ciclidi del lago Vittoria (decimati dal Lates Niloticus).....
..ecco alcuni esempi:
i Goodeidi... un genere dimenticato molto interessante che merita di tornare nelle nostre vasche..
ecco lo Zoogoneticus tequila, ad esempio.. ma tantissimi Goodeidi sono minacciati e molti già estinti e vivono solo in cattività...
http://s1.postimage.org/3bvnjphg/zoogone.jpg (http://postimage.org/image/3bvnjphg/)
I Simpsonichthys, come ad esempio.
il picturatus:
http://s1.postimage.org/3c0m5qys/Male_Simpsonichthys_picturatus.jpg (http://postimage.org/image/3c0m5qys/)
il marginatus:
http://s1.postimage.org/3c3x8fyc/marginatus3.jpg (http://postimage.org/image/3c3x8fyc/)
o il perpendicularis:
http://s1.postimage.org/3cajdtxg/Simpsonichthys_perpendicularis.jpg (http://postimage.org/image/3cajdtxg/)
molti Betta:
(simplex. macrostoma, burdigala, persephone..)
Betta simplex:
http://s1.postimage.org/3cdugix0/IMG_6267.jpg (http://postimage.org/image/3cdugix0/)
le Bedotia(minacciate da deforestazione e introduzione di Channidae in MAdagascar. a rischio assieme ai killi del genere pachypanchax e molti Ciclidi..:
http://s1.postimage.org/3cudtzus/bedotia_geayi_male.jpg (http://postimage.org/image/3cudtzus/)
...e questi, purtroppo sono solo ALCUNI esempi.... i primi che mi venivano in mente...
ma i pesci in via di estinzione sono tantissimi....
...per fortuna molti di loro vengono allevati e riprodotti in cattività.....
ciao!Marco
Sapresti dire esattamente delle specie già estinte in natura e che stanno sparendo anche in acquariofilia?
Cookie989
16-03-2011, 14:36
Riflessione quanto mai corretta, che te lo dico a fare. Questo tuo intervento è sia una riflessione sia un invito alla riproduzione immagino :-)) Un paio di esempi di pesci citati dal sito che ritroviamo quotidianamente nei negozi di animali:
Labeo bicolor
http://www.iucnredlist.org/apps/redlist/details/169524/0
Danio choprae
http://www.iucnredlist.org/apps/redlist/details/168588/0
Yasuhikotakia sidthimunki (quando ancora ero ignorantissima volevo pure comprarlo)
http://www.iucnredlist.org/apps/redlist/details/2953/0
Brachydanio rerio!!!
http://www.iucnredlist.org/apps/redlist/details/166487/0
La cosa però che mi sorprende è che non ci siano in lista pesci di cui ho letto il rischio d'estinzione come alcuni danio (margaritatus tra tutti), altri yasuhikotakia (morleti ad esempio), altri botia ed alcune boraras, ma forse sono io che non so cercare le cose :-))
MarZissimo
16-03-2011, 14:42
Il discorso è giustissimo, ma il problema è solo uno:
Pochissima gente è all'altezza di detenere specie particolari e delicate come quelle che hai citato....
Alcune sono "solo" a rischio estinzione e abbastanza facili da allevare, ma in ogni caso con questi animali sono da evitare gli errori da neofiti...o da semi-neofiti. E' sicuramente vero che gli errori li facciamo tutti e nessuno può dirsi "arrivato", però è un dato di fatto che un cambio d'acqua fatto con cadenza regolare, la schiusa di naupli, l'allevamento di cibo vivo, la costanza della cura della specie, le vasche da accrescimento...sono concetti che i più non hanno, quindi prima di andare a raccogliere una sfida con la S maiuscola e che è NETTAMENTE più interessante dei soliti pesci che vediamo negli espositori...bisognerebbe fare esperienza con (ed è bruttissimo dirlo) pesci che sopportano, sia a livello di popolazione che a livello di robustezza, gli errori e gli inconvenienti che sicuramente accadono a chi inizia con questo hobby.
MarZissimo
16-03-2011, 15:07
ah...e per inciso io mi reputo uno di quelli non all'altezza...non stavo assolutamente facendo un discorso del tipo "sommmejo io" (come si direbbe dalle mie parti)
Marco Vaccari
16-03-2011, 15:08
...per rispondere a Stalio..... è molto difficile fare una lista completa perchè dipende da tante cose...
per molte specie, l'estinzione è completa.. per altre è "sospetta".. molte altre sono in diminuzione nei biotopi conosciuti, ma magari ne esistono altre zone (non conosciute) dove la specie è diffusa.. in altre occasioni capita che la suddetta specie è abbondantissima, ma conosciuta in un solo biotopo ristretto, e a rischio per diverse situazioni...
Ancora una volta occorre informarsi e cercare, e anche chiedere...
Comunque, secondo me, non esiste solo il fatto che queste specie siano difficili, ma anche perchè sono soggette a "mode" che come tali, investono anche il mercato acquariofilo...
Ad esempio, le Bedotia geyi, non sono per niente difficili e si comportano come normali Melanotaenide... vi ricordate il Pachypanchax playfairi, quel killi con le scaglie sollevate che ricorda gli Aplocheilus asiatici?... è quasi scomparso dall'hobby... (oltrechè, mi sembra, quasi estinto in natura)... Gli amici dei Ciclidi ci potranno raccontare di quante specie sono arrivate alla soglia di estinzione...
..ad esempio i Goodeidi, sono pesci bellissimi!!!!... e anche molto semplici... pesci come Ameca splendens o Xentoca eiseni sono splendidi!..... eppure sempre meno gente li tiene....
ma anche le Poecilia selvatiche!..... chi ha avuto la fortuna di vedere delle Poecilia velifera WF? me le ricordo negli anni 70!... stupendi!... ora le forme d'allevamento sono qualcosa di davvero brutto..
..e gli Xiphophorus?;-)..
..chiariamoci, il mio non è un discorso moralistico..... ma vuole mettere luce anche su di un aspetto dell'acquariofilia che viene abbastanza trascurato....
Poco da aggiungere...purtroppo la coscienza acquariofila, così come più in generale quella verso la Natura, nel nostro Paese è veramente misera...
Chi ha l'acquario generalmente sceglie i pesci per il colore...ed è tutto un dire...
Per non parlare delle mode acquariofile...basta dare uno sguardo al forum e scoprire che praticamente si parla solo di pesci rossi, guppy, platy, Betta splendens e scalari...ma vi rendete conto di quante specie, anche adatte al neofita, esistono? Il problema è che in questa società del "tutto e subito" sembra una perdita di tempo andare al negozio ed ORDINARE una specie, oppure meglio CERCARLA tra gli appassionati...molto più semplice scegliere i pesci come al supermarket, pagare e buttarli in vasca...ecchissenefrega di valori, compatibilità, riproduzione, diffusione...
MarZissimo
16-03-2011, 15:13
Ah beh...se vuoi dire che un pesce quasi estinto in natura lo è anche nell'hobby per colpa di "mode passeggere" allora concordo con te: bisognerebbe assolutamente rivedere questo punto di vista "consumistico" dell'allevamento!
Marco Vaccari
16-03-2011, 15:14
..ad esempio, Marzissimo!..... i Macropodi, dopo il boom 70/80 stanno finendo nel dimenticato!... e sono pesci semplici adatti ad un neofita!... :-)
Oops Marco, ho ripetuto il tuo concetto...sorry!
pienamente d'accordo... avere in vasca una specie di cui ci si è informati è una cosa bellissima... tra i pesci "facili" mi vengono in mente le Elassoma...
Marco Vaccari
16-03-2011, 15:56
giusto Ale!.. gli Elassoma sono un ottimo esempio (purtroppo!:-() diffusissimi nei negozi una quindicina di anni fa (si potevano trovare a 3000 lire tra i pesci d'acqua fredda) ora sono difficilissimi da reperire e, complice anche una pessima sex-ratio che genera molti maschi, sono diventati una rarità...
...e sono in pericolo pure in natura, perchè, ovviamente, grazie al rilascio di ciclidini come gli Astronotus nelle Everglades in Floridae.. questi piccoli perciformi ci stanno lasciando le pinne.. (assieme ad una nutrita schiera di piccoli pesci, come Fundulus, Cyprinodon, Lucania, Ciprinidi vari e le sempre più rare Jordanella floridae)...
Cookie989
16-03-2011, 16:35
Sono tutti splendidi pesci quelli che proponete ma si possono effettivamente acquistare? Sono nei listini dei negozianti? Ho i miei dubbi. Ad esempio io per trovare due femmine di trichogaster chuna ho scomodato il mondo, prima ho acquistato tre maschi (tra cui un tricho gold mannaggia) pensando di aver preso un trio, poi un maschietto è deceduto ed i maschi rimasti si son spartiti la vasca, una sera arriva mio padre dicendo "ecco ho trovato due femmine!!!" -04 ed invece almeno uno è un maschio e l'altro in forse, in sunto mi ritrovo con 5 maschi in 110l! (Non si calcolano molto a dirla tutta) E sono trichogaster chuna non pesci irreperibilissimi! Stesso discorso per i labiosa, Marco quante volte ti ho stressato per aiutarmi ad identificare pinnuti la maggior parte dei casi ibridi? Anche le melanoteniae sono facili e dalla riproduzione non impossibile così come molti altri pinnuti papui ma sono difficili da reperire e molte volte già ibridacci. Ora mi direte "ecco è questo il punto, nessuno li tiene e li riproduce più così splendidi e facili pesci non trovano spazio nelle nostre vasche" d'accordissimo ma bisogna prima trovarli sti pesciotti.
si cerca, si cerca, si chiede se li hanno nei listini, si chiede ad altri appassionati qui sul forum... è dura a volte, ma lo si fa perchè una specie la si prende e poi la si riproduce, quindi resteranno con noi per diverso tempo :-))
Cookie989
16-03-2011, 17:39
Si Ale nuovamente d'accordissimo maaaaaaaaaaa io non sono neanche riuscita a trovare una coppia di lalia qui sul forum :-(
MarZissimo
16-03-2011, 20:07
ok ok...vero...i macropodi sono davvero di semplice allevamento...ma mettiamo il caso che questi fossero a rischio estinzione. Va bene che resistono all'imprevisto del neofita, ma è anche vero che quando arriverà il momento della riproduzione, su 200 piccoli il neofita ne svezza 4, mentre l'acquariofilo che da tempo schiude naupli, che ha una stanza attrezzata, che ha vasche a disposizione per l'accrescimento ne svezza 196 su 200. Se la specie è a rischio estinzione è un discorso secondo me da non sottovalutare....
Tutto un altro paio di maniche se invece parliamo solo di "mode". L'esempio dei Macropodus è perfetto...è assurdo che pesci così belli e così semplici siano "passati di moda". Dall'opercularis all'ocellatus passando per lo spechti (e ne ho citate solo 3) sono TUTTI fantastici e poi è davvero banale allevarli: niente riscaldatore, acqua quasi del rubinetto, mangiano di tutto...sono a mio parere anche più semplici dei guppy!
Marco Vaccari
16-03-2011, 22:25
il Macropodus opercularis è stato uno dei primi pesci tropicali d'acqua dolce importati in Occidente...
anche perchè era uno dei più semplici.... ;-)..e adatto a tempi in cui non esistevano i termoriscaldatori!..
...bisognerebbe che "tornasse di moda" , un pesce semplice, bellissimo, e che si adatta alle nostre stanze fredde.... ma anche trovare macropodus opercularis bellicome un tempo sembra che sia un'impresa!.....
Aspirafumo
19-03-2011, 15:04
e come si fanno a trovare i pesci che avete detto che i negozianti di pesci a volte non sanno neanche che esistono e poi hanno la grana di doverli allevare loro e non li vendono perchè sono passati di moda e la gente vuole i guppi che vengono fuori dagli occih
si viene a cesena il 3-4 settembre!!!!! :-))
Marco Vaccari
19-03-2011, 15:51
si viene a cesena il 3-4 settembre!!!!! :-))
giusto!... ma i pesci che sto citando, non sono scomparsi!.... a parte quelli rari e "specialistici", che comunque sono reperibili alle convention tematiche o tramite allevatori...
la maggior parte è nei listini dei fornitori, perchè viene normalmente allevata in cattività, bisognerebbe accordarci con il negoziante, ovviamente in un negozio preparato e fornito e concordare assieme a lui l'acquisto.. però i veri appassionati, non ordinano una coppia, ma almeno 5 coppie, da ospitare in vasche monospecifiche destinate alla riproduzione per generazioni...
Se chiedi al negoziante un gruppetto di dieci o più pesci, dovrebbe... dico dovrebbe... ordinartelo, anche perchè in genere teme che i pesci li muoiano o invecchino in vasca, perchè nessuno li vuole..
Cookie989
19-03-2011, 20:25
si viene a cesena il 3-4 settembre!!!!! :-))
E se io a settembre avrò le vasche già piene che faccio? :-)) però, effettivamente, questa di Cesena è davvero una bella iniziativa!
giusto!... ma i pesci che sto citando, non sono scomparsi!.... a parte quelli rari e "specialistici", che comunque sono reperibili alle convention tematiche o tramite allevatori...
la maggior parte è nei listini dei fornitori, perchè viene normalmente allevata in cattività, bisognerebbe accordarci con il negoziante, ovviamente in un negozio preparato e fornito e concordare assieme a lui l'acquisto.. però i veri appassionati, non ordinano una coppia, ma almeno 5 coppie, da ospitare in vasche monospecifiche destinate alla riproduzione per generazioni...
Se chiedi al negoziante un gruppetto di dieci o più pesci, dovrebbe... dico dovrebbe... ordinartelo, anche perchè in genere teme che i pesci li muoiano o invecchino in vasca, perchè nessuno li vuole..
Io sinceramente condivido i dubbi di Aspirafumo, ho consultato due cataloghi di stockisti e non ricordo nessuno dei pesci che citate, il negoziante della mia città non voleva procurarmi neppure le danio margaritatus (ne volevo un bel numero e visto il loro prezzo avrebbe fatto un affare), un altro commerciante "fidato" non mi trova sti tricho femmina, l'unica possibilità che mi rimane è quella di chiedere ad un acquariofilo negoziante ad oltre un'ora di autostrada da qui che importa pesci da Olanda e Germania ma mi è davvero poco agevole (però le ultime danio provengono dall'olanda :-))). La cosa sconvolgente è che nei cataloghi citati si trovano sempre più varietà baloon, pinne a velo e via dicendo. Proprio con quest'ultimo commerciante serio si parlava di come ultimamente sono richiesti i ramirezi blu neon, i tanichtys pinne a velo, i nano fish da cubotti (-04)... Che volete il pesce svolazzante e colorato con problemi a nuotare ha sempre il suo fascino -28d# la vasca è un elemento d'arredo quindi ben vengano strutture geometriche in cui rinchiudere piccoli e colorati pesciotti, la "moda" ora è questa.
C'è da dire però che grazie a questa tendenza si stanno diffondendo splendidi pinnuti asiatici di piccole dimensioni però importarli per fargli fare quella brutta fine -04 scusate l'OT ma stasera sono furiosetta...
Alexander MacNaughton
20-03-2011, 02:27
Anche volendo aiutare la reperibilità di certi pesci è sempre un grosso problema...
Marco Vaccari
20-03-2011, 09:41
ragazzi.. non vi posso dare tutti i torti!;-).. ma la vera passione non ha limiti!.... purtroppo conosciamo tutti la situazione italiana, ma l'Europa è grande e all'estero le cose sono mooooolto diverse!!!..
Se vi interessa una specie, cercatela, chiedete, cercate allevatori, rompete le scatole, in italiano, in francese, in inglese, in tedesco se lo sapete.. mandate mail, "studiate" i Forum esteri e tenetevi pronti a prendere la macchina o il treno e partire....
al 90% la specie che state cercando la trovate!... e trovate anche tanti nuovi amici!..;-)..
..il bello dell'acquariofilia è anche questo!...
un esempio: stavo cercando i Macropodus ocellatus, e prima di trovarli ho cercato diverse strade..
..ho messo annunci in un Forum tedesco e mi ha risposto un negozio di Monaco di Baviera in inglese stentato che me li offriva e che me li avrebbe spediti, ma dato che io sono contrario alle spedizioni ho rinunciato, e allora lui mi ha offerto che me li avrebbe tenuti se fossi andato a prendermeli..
..nel frattempo mi ha contattato un amico tedesco, che fa parte dell'associazione killi germanica che, tramite skype, mi ha detto che li ha trovati e li stava sessando.. lui è di Bamberg, ma lavora ad Halle nell'università, assieme ad un ragazzo italiano che anch'io conosco al quale avrebbe dato i pesci, e me li avrebbe consegnati quando sarebbe andato a casa a Firenze, al che io sarei dovuto andarli a prendere a Firenze... e tutto questo dopo molti anni di ricerca.... è stato un bell'iter per recuperare questi macropodi a cui tenevo tantissimo, vero?:-))
daniele68
20-03-2011, 10:19
Marco la tua iniziativa è davvero lodevole perchè hai scritto prima che da acquariofilo, da naturalista.
Ora , ma se sbaglio ti chiedo di correggermi, ho sempre guardato l'acquariofilo appassionato di killi con occhio di ammirazione ma perchè io sostengo che chi lo fa con passione come te spesso ha per le mani veri e propri tesori genetici.E' vero che ci sono specie più facile da gestire ma il discorso che tu fai penso che sia rivolto a quelle persone che poi hanno l'intenzione di portare avanti questa filosofia e , perdonatemi il termine, sbattersi per l'Italia e non solo per poter poi scambiarsi uova e pesci.
Il tutto davvero è affascinante e ti dico anche che un pensiero l'ho fatto, ma poi sono quasi certo che non avrei tempo e , non mi vergogno a dirlo, possibilità economiche a viaggiare per poter incontrare persone che come te si prodigano perchè certe specie non si estinguano.
il discorso sulle mode è triste, non dovrebbero esserci in hobby naturalistici, ma purtroppo è così come per i cani, gatti, rettili.
Cesena sono sicuro potrebbe essere una ottima occasione per poter scambiarsi info, pesci e quant'altro per avvicinare le persone a questo mondo, però prima di buttarmi in esperienze del genere impegnative ma lodevoli, spero di poterti incontrare a Cesena così mi darai dritte, canali e poi deciderò come muovermi..
Allevare killi facili o no , ripeto correggimi se non è proprio così, non è proprio da tutti se esiste davvero quella filosofia che ci sta dietro, ma è vero che il più lungo dei cammini comincia sempre col muovere il primo passo
Marco Vaccari
20-03-2011, 10:56
grazie, Daniele, prima di tutto per i complimenti....;-)
..come si può immaginare, è davvero impossibile andare contro ad un mercato che vuole "l'Acquariofilia facile", i pesci usa e getta, il "prodotto nuovo che non serve a niente ma che viene presentato come indispensabile" e non è neppure la mia intenzione farlo... ma, nel mio piccolo cerco sempre di proporre alle persone un'"acquariofilia diversa".... il passaggio mentale dal pensare all'acquario come oggetto di arredamento, con pesci sempre più colorati che vanno su e giù, ad un contenitore che possa accogliere, nel modo migliore possibile, delle forme di vita... che meritano di essere osservate al completo del loro ciclo vitale, dalla nascita, alla maturità, alla riproduzione..
..trovo questo affascinante, oltrechè infinitamente educativo, sia per noi adulti, sia per i nostri figli che hanno l'opportunità di osservare uno spazio di Natura in casa nostra, e se poi noi siamo informati, educati al rispetto della specie che ospitiamo, lo possiamo insegnare ai nostri figli, sperando che, crescendo, possa svilupparsi in loro un rispetto sempre più profondo per la Natura e per la bio-diversità...
La mia passione è ormai da anni rivolta verso i Killifish, ma mi dedico tantissimo anche ad altri generi...
..mi piacerebbe che, anche in acquariofilia, passi il concetto che esiste in terrariofilia da tantissimi anni, ovvero: "una vasca, una specie"....
Sono convinto che dedicare una vasca ad una specie che si è scelta tra le tante, sia il modo migliore per osservare questa specie nella complessità dei suoi comportamenti, dei suoi cicli vitali (spesso legati alle stagioni)..in questo modo si evita l'interazione (quasi sempre forzata) con altri pesci o organismi in vasca.. si da modo di osservare le dispute territoriali, i momenti di caccia o di accoppiamento... Vi sembra NOIOSO avere una vasca dedicata ad una sola specie? Credetemi, non lo è ..... Non lo è perchè, se sapete osservare, scoprirete tantissime sfumature che vi sfuggono in una vasca di comunità... non lo è perchè avete la possibilità di riprodurre e di portare avanti la specie per generazioni (magari scambiandola con altri appassionati) e questo è molto bello.... osservare la vita che continua anno dopo anno (e non la logica consumistica di andare al Centro commerciale e comprare il pesce per poi comprarne uno nuovo una volto morto il "vecchio")... E' un po' come il passaggio delle stagioni..... sono 9 anni che allevo e riproduco alcuni pesci rari.... anche per me il tempo è passato, con tutti i casini che mi arrivano, ma anche quest'anno, i miei Crenichthys bailey stanno assumendo la livrea di riproduzione... vuol dire che è arrivata la primavera....
Non è bello seguire il nostro hobby con l'andamento delle stagioni e della nostra esistenza?..
..io lo trovo bellissimo!...
..e se poi la vasca è dedicata ad una specie che in natura è minacciata di estinzione, questo è un minuscolo contributo per dedicarci, sempre nel nostro piccolo a "coltivare una manciata di bio-diversità"..... e credetemi.. in questo mondo di guerre.... violenze... e notizie sempre più gravi... è un piccolo contributo per continuare ad amare il mondo... anche nel nostro hobby!..;-)
perdonatemi, ma oggi sono in vena di citazioni... ve ne riporto una che la trovo molto importante per la mia vita:
« L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. »
(Italo Calvino, Le città invisibili, 1972)
ciao!
daniele68
20-03-2011, 12:08
vabbè, hai detto tutto adesso allora che ci vediamo a fare a Cesena?:-D
Concordo pienamente con tutto quello che hai scritto. Sono sempre del parere però che saper osservare e godere di una sola specie in acquario bisogna avere una certa "cultura acquariofola " ma ancor di più naturalista.
Come sai adoro Lorenz che ha basato i suoi studi sull'osservazione degli animali, dei suoi comportamenti e dall'ambiente in cui è relazionato.
Credo che tu faccia benissimo a proporre un'alternativa all'acquariofilia standard, il mio era un pensiero di chi vorrebbe muovere i primi passi ma teme di non essere in grado di subirne i ritorni perchè se si inizia a fare una cosa bisogna poi seguirne le concezioni che stanno alla base di ciò.
Ho capito che non vuoi buttare in pasto a tutti i killifish, la tua è una iniziativa dettata dalla necessità di far conoscere un tipo di acquariofilia diversa e attraente e di portare avanti specie a rischio..più lodevole di questo cosa ci si potrebbe aspettare. Spero che venga colto il tuo invito in modo corretto.
Ho una figlia che adora i betta, le ho chiesto se le piacesse provare esperienze con specie più rare dei splendens e più delicate, immagina la sua risposta.
Credo che diventeremo tuoi "clienti":-D
Sempre con la massima stima ti saluto
Patrick Egger
20-03-2011, 12:29
un esempio: stavo cercando i Macropodus ocellatus, e prima di trovarli ho cercato diverse strade..
..ho messo annunci in un Forum tedesco e mi ha risposto un negozio di Monaco di Baviera in inglese stentato che me li offriva e che me li avrebbe spediti, ma dato che io sono contrario alle spedizioni ho rinunciato, e allora lui mi ha offerto che me li avrebbe tenuti se fossi andato a prendermeli..
..nel frattempo mi ha contattato un amico tedesco, che fa parte dell'associazione killi germanica che, tramite skype, mi ha detto che li ha trovati e li stava sessando.. lui è di Bamberg, ma lavora ad Halle nell'università, assieme ad un ragazzo italiano che anch'io conosco al quale avrebbe dato i pesci, e me li avrebbe consegnati quando sarebbe andato a casa a Firenze, al che io sarei dovuto andarli a prendere a Firenze... e tutto questo dopo molti anni di ricerca.... è stato un bell'iter per recuperare questi macropodi a cui tenevo tantissimo, vero?:-))
E alla fine di questa lunga storia dove li hai presi?A Firenze o a Bamberg?:-)
Marco Vaccari
20-03-2011, 12:45
....no.... in Italia!.. a due passi da dove abito!... e sai bene dove... :-)) (il classico colpo di xxx!)
Alexander MacNaughton
20-03-2011, 15:12
Io ho messo 12 anni a trovare dei betta splendens halfmoon! spero non mettercene altrettanti per il persephone...#24
Patrick Egger
20-03-2011, 17:51
Ciao.
Inanzitutto voglio dire che non sono al contrario di quello che dice Marco,per carità,lo stimo una brava persona e un buon allevatore di pesci.Però ci sono alcune cose dette che cosi non si possono lasciare o che non sono state considerate.
Visto che si tratta anche di un argomento interessante e alquanto importante,voglio dare anche la mia:-))
...sia un piccolo contributo che potrebbe aiutare la Natura a preservare la sua preziosa biodiversità.... so che potrebbe essere inutile, data la situazione attuale, ma credo che sia importante per abituare noi stessi a far crescere un corretto rapporto con la natura, fatto di dare e ricevere....
In questa maniera,cioè riproducendo certe specie di pesci,non credo proprio che si riesce ad aiutare alla natura :-(. Per preservare la specie si deve salvaguardare l'ambiente dove vive.Se mai si puo preservare la diversità in acquario.
Che,allevando e riproducendo specie di pesci,fa crescere un buon e forse anche corretto rapporto con la natura,è sicuramente vero e fondamentale.Già Konrad Lorenz diceva:L'uomo protegge solo quello che conosce.E l'acquariofilia è senza altro un buon inizio per conoscere meglio la vita sommerso.
Le specie elencate da Marco,sono tutte vittime di deforestazione,distruzione del habitat o introduzione di altre specie.Non si consocono specie di pesci che sono diventati rari o estinti per via dell'acquariofilia.
La cosa però che mi sorprende è che non ci siano in lista pesci di cui ho letto il rischio d'estinzione come alcuni danio (margaritatus tra tutti), altri yasuhikotakia (morleti ad esempio), altri botia ed alcune boraras, ma forse sono io che non so cercare le cose :-))
Questo perchè spesso le liste sono vecchie e non aggiornate.Sia che le specie sono diventate più rare e ancora non elencate che per specie che non sono mai state rare ma comunque si trovano erronemente nella lista.Il Danio margaritatus è diventato raro solo in alcune zone della sua distribuzione.tutta la popolazione però non sembra minaccata.Stessa cosa sembra per i Puntius denisoni.Una sola persona ha fatto credere alla provincia di Kerala che il pesce è endemico e verso l'estinzione.Heiko Bleher ha scritto sul suo ultimo viaggio in quella zona,che i denisoni si trovavano in 21 dei 27 fiumi vistati da lui.E erano molto comuni.Sembra più una questione commerciale per tirare su il prezzo che salvaguardare una specie#24!?
....e che i pesci li muoiano o invecchino in vasca, perchè nessuno li vuole..
Infatti.è ben quello il problema.Prendiamo di nuovo il fatto dei Macropodus ocellatus.A parte quelli che ha preso Marco,gli altri sono ancora li in vasca.Nessuno li chiede,nessuno li vuole,nessuno li prende.Dal punto di vista acquariofila è tristissimo,dal punto di vista commerciale un disastro#06
Un po è ben come detto prima,che i pesci vanno un po secondo la moda.Però c'è anche da ricordarsi,che 20 o più anni fa,un Macropodus era di facile reperibilità,un Danio margaritatus o choprae,ormai diffusi alla grande,erano inesistenti in acquario.Ha cambiato ben anche nel bene!:-)
..trovo questo affascinante, oltrechè infinitamente educativo, sia per noi adulti, sia per i nostri figli che hanno l'opportunità di osservare uno spazio di Natura in casa nostra, e se poi noi siamo informati, educati al rispetto della specie che ospitiamo, lo possiamo insegnare ai nostri figli, sperando che, crescendo, possa svilupparsi in loro un rispetto sempre più profondo per la Natura e per la bio-diversità...
Assolutamente d'accordo e imitabile #70 ,anche se devo dire,che la frase "Natura in casa" è una frase un po commerciale,visto che la natura come termine esiste dove l'uomo non mette mano.;-)
Per conoscere la natura si deve andare fuori a trovarla,non si puo portarla cosi facile in casa.
..mi piacerebbe che, anche in acquariofilia, passi il concetto che esiste in terrariofilia da tantissimi anni, ovvero: "una vasca, una specie"....
Sono convinto che dedicare una vasca ad una specie che si è scelta tra le tante, sia il modo migliore per osservare questa specie nella complessità dei suoi comportamenti, dei suoi cicli vitali (spesso legati alle stagioni)..in questo modo si evita l'interazione (quasi sempre forzata) con altri pesci o organismi in vasca..
Con questo non concordo.
Anche in terrariofilia esistono terrari dove convivono più specie.Alla fine è anche più naturale ospitare specie diverse insieme.Capita cosi anche in natura.Interazioni con altri organismi,sia altri pesci come anche invertrebrati,fanno un campo pieno di stimoli.Per un miglior numero di sopravvivenza dei piccoli, senz altro puo essere utile se non ci sono altre specie in acquario.Ma in natura questo è normale e fa parte della selezione naturale.Certo,noi non vogliamo fare tutto come in natura,ma prorpio per questo non si puo chiamare,come detto prima,un acquario "natura"(come sono pignolo #07).E questo è anche uno dei motivi per quale non centra tanto per la natura se una specie sopravvive in acquario o meno:non esiste la selezione naturale e la specie si allontano pian pian sempre di più dalla forma "originale" in natura.
Come conclusione di tutto il mio lunghissimo scritto,voglio ricordare,che sono in prima linea se c'è da proteggere la natura (sono molto attivo nel campo per salvaguardia della vita selvatica),che combatto,come Marco,da anni per una cultura diversa nel campo acquariofilo di come sta adesso,e sono anche a favore di riprodurre delle specie che siano rare in natura che in acquario,ma con il mio scritto voglio anche far vedere magari un altro lato,cioè che non è facile salvaguardare le specie e sopratutto non si riesce quando si riproduce qualcheduna in acquario.
E cambiare in Italia qualcosa nel campo acquariofilo è veramente duro.....vedremo come andrà a Cesena :-)
Una buona domenica ancora a tutti.-28
MarZissimo
20-03-2011, 18:15
Se non vengo su prima io....e ancora a settembre li hai tutti in negozio disponibili per la vendita...se li porti a cesena vedrai che appena arrivo io di quegli 8 esemplari te ne liberi in 5,326 nanosecondi :°D
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scherzi a parte bisogna che mi inizio a preparare le vasche vuote...quel giorno lì succederà un macello...mi porto a casa di tutto! :-)
L'unica mia speranza è che non ci siano solo ciclidi malawi e tanganika...di africano che mi interessa ci sono soltanto i Pelvicachromis NON pulcher...anche per quelli lì andrebbe aperta una NOTEVOLE parentesi. subocellatus..taeniatus....sono davvero davvero spettacolari!
E poi c'è sempre la speranza (mi sa parecchio vana..) di portare a casa qualche Betta NON splendens....ma lì boh...non so nemmeno se qualcuno li alleva....figurarsi a venderli...
Cookie989
20-03-2011, 19:06
La cosa però che mi sorprende è che non ci siano in lista pesci di cui ho letto il rischio d'estinzione come alcuni danio (margaritatus tra tutti), altri yasuhikotakia (morleti ad esempio), altri botia ed alcune boraras, ma forse sono io che non so cercare le cose :-))
Questo perchè spesso le liste sono vecchie e non aggiornate.Sia che le specie sono diventate più rare e ancora non elencate che per specie che non sono mai state rare ma comunque si trovano erronemente nella lista.Il Danio margaritatus è diventato raro solo in alcune zone della sua distribuzione.tutta la popolazione però non sembra minaccata.Stessa cosa sembra per i Puntius denisoni.Una sola persona ha fatto credere alla provincia di Kerala che il pesce è endemico e verso l'estinzione.Heiko Bleher ha scritto sul suo ultimo viaggio in quella zona,che i denisoni si trovavano in 21 dei 27 fiumi vistati da lui.E erano molto comuni.Sembra più una questione commerciale per tirare su il prezzo che salvaguardare una specie#24!?
Non entro del merito dei discorsi da grandi che state facendo :-D no bè semplicemente ora sono di frettissima e non ho il tempo di approfondire la discussione ma conto di leggerla con calma quanto prima. Grazie Patrick per avermi risposto ad hoc, ma una lista aggiornata ed affidabile non c'è? #24
Marco Vaccari
20-03-2011, 19:57
..aggiungo alle giuste precisazioni di Patrick e hai suoi punti di vista, il fatto che purtroppo è davvero reale la situazione distruzione habitat...
..per fortuna in passato e anche ora esistono dei progetti di mantenimento specie in cattività, che chiedono aiuto anche agli acquariofili, e che sono riusciti nel re-inserimento della specie in natura, sia nel biotopo di partenza risanato, sia in biotopi vicini a quello dove la specie era sparita..
..urca!.. sta diventando una discussione davvero interessante!... non pensavo che lo diventasse!;-)
..mi piacerebbe che, anche in acquariofilia, passi il concetto che esiste in terrariofilia da tantissimi anni, ovvero: "una vasca, una specie"....
Sono convinto che dedicare una vasca ad una specie che si è scelta tra le tante, sia il modo migliore per osservare questa specie nella complessità dei suoi comportamenti, dei suoi cicli vitali (spesso legati alle stagioni)..in questo modo si evita l'interazione (quasi sempre forzata) con altri pesci o organismi in vasca.. si da modo di osservare le dispute territoriali, i momenti di caccia o di accoppiamento... Vi sembra NOIOSO avere una vasca dedicata ad una sola specie? Credetemi, non lo è ..... Non lo è perchè, se sapete osservare, scoprirete tantissime sfumature che vi sfuggono in una vasca di comunità... non lo è perchè avete la possibilità di riprodurre e di portare avanti la specie per generazioni (magari scambiandola con altri appassionati) e questo è molto bello.... osservare la vita che continua anno dopo anno (e non la logica consumistica di andare al Centro commerciale e comprare il pesce per poi comprarne uno nuovo una volto morto il "vecchio")... E' un po' come il passaggio delle stagioni..... sono 9 anni che allevo e riproduco alcuni pesci rari.... anche per me il tempo è passato, con tutti i casini che mi arrivano, ma anche quest'anno, i miei Crenichthys bailey stanno assumendo la livrea di riproduzione... vuol dire che è arrivata la primavera....
non posso che quotare!!! che poi alcune specie possano convivere bene è vero, ma secondo me si dovrebbe prima cominciare con il monospecifico, poi passare a un simil biotopo ragionato(perdonatemi ma io gli acquari di comunità non riesco a sopportarli)...
Patrick Egger
21-03-2011, 00:30
Cookie,guarda che è molto difficile per non dire impossibile,almeno per alcune specie,dire o anche stimare quanto grande sia la popolazione.
In più si deve dire,che le liste non vengono aggiornate ogni anno,almeno non per tutte le specie.Le Red List di solito vengono aggiornate ogni 10 anni.Chiaramente in questo lungo periodo succede di tutto.Vuol dire che una specie puo rilevarsi piu comune di quanto si pensassi all'inizio come anche diventare più comune.Dall'altra parte è molto più facile che diventa rara o sta prima della estinzione.Per esempio prendiamo la Ara di Spix (per citare un uccello dove si possono contare/stimare meglio le popolazione anzi che di un pesce),che nella lista rossa sta come "Critically endagered",che vuol dire che lo stato è critico.In realtà non si ha notizie di questa specie in natura da almeno 10 anni.Praticamente è estinta,in natura.E la lista rossa conta solamente la popolazione in natura.In cattività esistono ancora circa 80 esemplari.
[QUOTE=Marco Vaccari;3515932]
..urca!.. sta diventando una discussione davvero interessante!... non pensavo che lo diventasse!;-)
Discussione interessante su un tema interessante e anche importante ;-)
[QUOTE]
non posso che quotare!!! che poi alcune specie possano convivere bene è vero, ma secondo me si dovrebbe prima cominciare con il monospecifico, poi passare a un simil biotopo ragionato(perdonatemi ma io gli acquari di comunità non riesco a sopportarli)...
Ale,per carità,non parlo di acquari di comunità come li troviamo nella maggior parte delle case italiane,un fritto misto di non so quante specie.
Intendo dire che si possono ben tenere più specie insieme nel stesso acquario e anche riprodurli.
Se tengo ,per esempio,dei Scalari ,posso ben tenermi anche dei Ancistrus in acquario o dei Caracidi.
è difficile trovare una via di mezzo,ma si puo ben fare.Penso che anche i pesci devono interagire con altri esseri viventi,prendere stimoli da altre specie come anche da diversi arredamenti e piante.Se no si da tutta la ragione ai grandi allevamenti che tengono le coppie in piccole vasche sterili,senza sabbia,senza pianta e senz'altro arredamento.
daniele68
21-03-2011, 00:37
esistono dei progetti di mantenimento specie in cattività, che chiedono aiuto anche agli acquariofili, e che sono riusciti nel re-inserimento della specie in natura, sia nel biotopo di partenza risanato, sia in biotopi vicini a quello dove la specie era sparita..
Marco, mi si rafforza il pensiero che non è impresa da tutti.
Vorrei chiederti una cosa;
un comune acquariofilo come me che volesse , o meglio è attratto dal discorso sopra, a parte l'nformazione necessaria per non far morire il pesce in vasca buttando via un patrimonio genetico, come fa a muoversi in quel senso ..
Mi spiego. Mi metto ad allevare un pesce a rischio perchè vorrei che tale specie non si estingua abbracciando il tuo modo di intendere, lodevolmente, questo approccio diverso dell'acquariofilia.
Il pesce lo riproduco... devo entrare in un giro particolare perchè io possa far si che i pesci riprodotti da me in cattività possano a loro volta riprodursi in vasche di qualcun altro appassionato e che non finiscano in mano a persone che li mettono in vaschette solo per bellezza o peggio , che ibridino pesci ( se fosse compatibile con pesci della stessa specie ma commerciali, magari ho scritto una str..ata).
quante dinastie devono passare perchè io possa trovare chi sicuramente potrà rimettere in natura un discendente dei pesci da me allevati? Ci vuole passione e dedizione, altrimenti non si rischia di allevare un pesce e vederne solo la sua bellezza e il suo modo di essere ma non raggiungere lo scopo di contribuire alla salvaguardia della specie?
Patrik dice:
Heiko Bleher ha scritto sul suo ultimo viaggio in quella zona,che i denisoni si trovavano in 21 dei 27 fiumi vistati da lui.E erano molto comuni.Sembra più una questione commerciale per tirare su il prezzo che salvaguardare una specie!?
quindi non sono a grande rischio di estinzione questi ciprinidi...ma se si volesse incrementare il mercato dato che ,( Patrik tu che sei nell'ambiente correggimi se dico una cavolata),non si trovano facilmente probabilmente quelli che riescono ad averli sono pesci di cattura.. Allora tenendo alto il prezzo il pubblico si orienta su altri tipi di allevamento tornando alla solita acquariofilia più commerciale.Non si salvaguarda un habitat indirettamente?
alcune specie possano convivere bene è vero, ma secondo me si dovrebbe prima cominciare con il monospecifico, poi passare a un simil biotopo ragionato(perdonatemi ma io gli acquari di comunità non riesco a sopportarli)...
Ale, se per acquari di comunità intendi tenere pesci che non hanno niente a che fare uno con l'altro ti do ragione, ma io che allevo una coppia di scalari con un gruppetto di cory che mi servono anche per smuovere il fondo, credo che alla fine male non ne faccio.
Marco, tu che sei informatissimo, quante possibilità ha un pesce allevato in cattività e reintrodotto in natura di vivere e riprodursi. L'uomo questo lo può dedurre solo col tempo stimando la popolazione o gli esemplari vengono monitorati come (ma non credo) ,per esempio, gli uccelli o i mammiferi con strumenti elettronici?
Altra domanda e poi non vi assillo più;
credo che persone del calibro di Marco per portare avanti un discorso del genere su cui Patrik non a torto asserisce che è praticamente impossibile salvare una specie allevando qua e la qualche pesce a rischio di estinzione, allora forse è meglio che creino associazioni riconosciute a livello stato a cui i vari ministeri dell'ambiente degli stati in cui questi pesci si trovano a rischio possano affidare l'allevamento con scopo di reintrodurre il pesce in habitat a rischio o "bonificati"?Non esiste già un discorso del genere a livello mondale o sono le associazioni di cui parlavi sopra?
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Ale,per carità,non parlo di acquari di comunità come li troviamo nella maggior parte delle case italiane,un fritto misto di non so quante specie.
Intendo dire che si possono ben tenere più specie insieme nel stesso acquario e anche riprodurli.
Se tengo ,per esempio,dei Scalari ,posso ben tenermi anche dei Ancistrus in acquario o dei Caracidi.
è difficile trovare una via di mezzo,ma si puo ben fare.Penso che anche i pesci devono interagire con altri esseri viventi,prendere stimoli da altre specie come anche da diversi arredamenti e piante.Se no si da tutta la ragione ai grandi allevamenti che tengono le coppie in piccole vasche sterili,senza sabbia,senza pianta e senz'altro arredamento.
Ale, se per acquari di comunità intendi tenere pesci che non hanno niente a che fare uno con l'altro ti do ragione, ma io che allevo una coppia di scalari con un gruppetto di cory che mi servono anche per smuovere il fondo, credo che alla fine male non ne faccio.
no no sono d'accordo con voi, solo che deve essere un abbinamento ragionato come avete specificato voi, e valutato caso per caso :-)), anche in funzione della grandezza della vasca e non un accozzaglia ad ogni costo :-)
secondo me i pesci (correttamente allevati e salvaguardati geneticamente) reintrodotti in natura hanno alte possibilità di sopravvivenza, molte specie fuggite dagli allevamenti se hanno trovato un habitat adeguato hanno colonizzato le acque di altri paesi (purtroppo) penso che siano tra i meno problematici rispetto ad altri organismi.
Cookie989
21-03-2011, 15:04
Grazie ancora Patrick, sono davvero ignorante in materia ma immaginavo che una lista circa ufficiale ed aggiornata esistesse...
Entro nella discussione con i piedi di piombo perchè è davvero un discorso da "grandi", almeno da grandi acquariofili o comunque persone che su questa filosofia ci ragionano da un bel pò di tempo più di me. Io cerco di raccapezzarmi ma sono ancora molto dubbiosa, la scorsa settimana sbirciando su aquanet.tv un video sulla Thailandia meridionale mi è venuto un groppo in gola, vedere gli ampi spazi in cui nuotano felici i pesciotti che o tengo in vasca o ritrovo nei negozi mi ha fatto venir voglia di smantellare tutto. (Da li nasce la discussione che avevo aperto sui parametri per capire se un pesce vive bene in una vasca) Però poi l'epifania: lo scopo di ogni buon acquariofilo non è quello di allevare i propri piccoli come se in potenza un giorno dovessero essere reintrodotti nel loro habitat? (E trovarsi bene s'intende) L'acquariofilo buono e giusto non fa questo conservando il patrimonio genetico (o cercando di modificarlo il meno possibile) per poi passare il testimone ad altri volenterosi? Confermate o sono castelli di carta? Non penso di essere molto OT (o forse si?) perchè se le considerazione che ho tratto sono corrette dovremmo essere ancor più motivati a ricercare i pinnuti poco modaioli citati in precedenza.
Ed ora la parte terra terra, dato che si parlava di pesci poco considerati dai neofiti e di facile gestione credo che il tuo iter Marco smotiverebbe chiunque alle prime armi ma anche chi è alle medie armi :-)) c'è da dire Marco che immagino tu abbia più risorse di molti altri (buone conoscenze, mooooooooolta esperienza e conoscenza linguistica). Diciamo che tu parti avvantaggiato perchè sai già dove cercare ;-) Però quando ci si appresta a comperare un pesce poco "venduto" bisogna mettere in conto: pazienza abunde et diu, motivazione, le spese che non mancano mai e che possono essere impegnative, la possibilità di viaggiare e farsi un bel pò d'ore di auto/treno/bus/piedini più tutto il processo di allestimento e preparazione della vasca, non è proprio una cosa da tutti e mi tiro in ballo anch'io eh. Ma si fa quel che si può, ci mancherebbe e ti rispondo da Se una notte d'inverno un viaggiatore con pagina aperta a caso che mi pare centri parecchio "Il meglio che ci si può aspettare è di evitare il peggio."
Concordo anch'io sull'importanza e la bellezza di questa discussione.
Io mi trovo in piena sintonia con i pensieri espressi nel primo post da Marco, anche se comprendo le titubanze e le perplessità di un acquariofilo circa le difficoltà che si incontrano ad intraprendere questa strada. Infatti molti di noi si avvicinano all'acquariofilia inizialmente per avere in casa ed ammirare pesci e piante, in modo da osservarne livree e comportamenti. Difficilmente uno inizia ad allestire acquari per salvare una specie dall'estinzione. Poi però piano piano la passione aumenta e con essa la voglia di conoscere e fare le cose "per bene". Da qui nasce così la scelta oculata della specie da allevare, la riproduzione consapevole e la diffusione della conoscenza acquisita (passo fondamentale).
Ma arrivati ad un certo punto, si soppesano le esigenze di questa crescita "culturale" con le nostre disponibilità in termini di tempo e denaro. E si arriva ad un bivio. Ci si ferma o si va oltre.
Personalmente, in tutti i miei anni di acquariofilo prima e naturalista poi, ho sempre cercato di crescere in termini di esperienze, conoscenze ed obiettivi da raggiungere; unendo la passione per l'acquariofilia ad una visione olistica (= nel suo insieme) della natura e ad una gestione ecosostenibile delle specie che allevo o coltivo. Perchè sento (come essere umano) di essere sempre in costante debito con la Natura e di doverle restituire almeno in (piccola) parte ciò che le sto sottraendo con il progresso (inevitabile, s'intende). Questa "forma mentis" è ovviamente applicabile ed applicata in tutti gli aspetti della mia vita ed in maniera ancora più sentita nella mia passione per l'acquariofilia.
Allevare, riprodurre e preservare è un modo che abbiamo per intendere l'acquariofilia e per contribuire a comprendere e salvaguardare specie e biodiversità. E' come un enorme Banca del Germoplasma capillarizzata in tutto il mondo. Come cioè, nel mondo, si conservano nelle banche i semi e le spore di milioni di varietà di specie vegetali per preservarne l'integrità genetica, allo stesso modo si possono conservare i genomi delle specie ittiche. Se accade così che nel luogo di origine si estingue un intero genoma, ho la possibilità di recuperarlo e replicarlo grazie all'impegno di tanti acquariofili consapevoli......
daniele68
24-03-2011, 00:18
Ciao,
mi permetto di riprendere il discorso acquariofilia/natura in quanto ho trovato questo articolo in rete e vorrei sapere le vostre opinioni:
http://www.petfamilynews.it/pfn/index.php?view=article&catid=74%3Acuriosita&id=338%3Apesci-tropicali-in-via-destinzione-novembre#09&format=pdf&option=com_content&Itemid=62
Mi chiedevo se è vero il metodo di cattura per i pesci marini con il cianuro e se davvero ci sono contrastanti pareri se mettere nelle specie a rischio il paracheirodon axelrodi-
Non mi esprimo sull'ultima parte dell'articolo.
Spero che Marco Vaccari possa chiarirmi una cosa:
i pesci che allevi, quanti sono di cattura?
Marco, chiaro che non è accusatorio!!! Io sono sicurissimo che tu faccia parte di un circuito di acquarifili che come già detto sono prima naturalisti.
Chiedo questo perchè il discorso ha due facce.
Se catturiamo pesci a rischio o comunque che farebbero una brutta fine nel loro ambiente e l'acquariofilo è la salvezza del genoma credo che sia giustificabile.
Catturare i pesci indiscriminatamente potrebbe recare danno come sembra nell'articolo per i cardinali.
Davvero, fatemi sapere se è un articolo senza fondamenta o se ha delle verità
ciao e grazie
Marco Vaccari
24-03-2011, 00:57
certo, Daniele!... nessun problema!...
..attualmente gli unici pesci "wild caught" che sono presenti nella mia stanza pesci sono un maschio con alcune femmine di Channa sp. "Assam" (di cui sto tentando la riproduzione per ottenere F1) .. una coppia di Aplocheilus cf. panchax "Manipur", un'insolita popolazione di "panchax" di difficile allevamento che, dopo aver avuto la generazione F1, sto avendo le prime uova F2 con la primavera..
e cinque Styphodon "zebrinus". che poi, postando le foto sulla pagina facebbok di "seriously fish", dopo parecchi mesi, esperti americani di gobidi li hanno classificati temporaneamente come Stiphodon sp. 'ST01' - Orange-fin Stiphodon"...
...impossibile (sembra) riprodurre questi pesci perchè le larve sono pelagiche e migrano dai fiumi al mare, anche se è avvenuto sicuramente un accoppiamento....
tutto le altre mie specie, dai Channa ai killifish, sono di riproduzione.. e molte per generazioni, per fortuna!;-)... in qualche momento ho passato fasi critiche e qualche specie ho rischiato di perderla.. da qui l'importanza di "passare il testimone"... più persone riproducono specie critiche, più è difficile perderle nell'hobby... questo è stato il caso dei miei Austrolebias elongatus "Fanazul - KCA 27- 04" dove sono riuscito. grazie anche ad un po' di fortuna a riottenere due coppie "lavorando" con le ultime dieci uova! (è stata durissima!)...
...comunque mi sento di dire che molte di queste specie, non sono difficili, e non hanno bisogno di enorme esperienza.. hanno solo bisogno di un allevamento secondo le loro esigenze, oppure di non essere "dimenticate"... e sono convinto, che quando si acquista dei pesci "wild"... bisognerebbe prima di tutto pensare di cercare di tentarne la riproduzione e di diffonderne generazioni F1, questo aiuterebbe a diminuire la pressione di pesca nei biotopi di origine... e, secondo me, bisognerebbe non incentivare l'acquisto (infatti nel caso dei miei Stiphodon è un errore:-() di pesci di cui non è possibile la riproduzione in acquario (ad esempio i Mormiridi) ... non è mia intenzione mettermi contro ad un mercato dell'"import".. ma mi sento di dire che è sempre meglio riflettere sull'acquisto e sulla provenienza di una determinata specie.. sempre se come me si hanno dubbi etici...
ciao!
daniele68
24-03-2011, 01:04
Grazie Marco.
Davvero ;-)
Marco Vaccari
24-03-2011, 01:14
..piccolo esempio di "pesce dimenticato"...
Pachypanchax playfairii: un killi del Madagascar estremamente semplice ( e molto prolifico!!) che in natura è minacciato di estinzione e nell'hobby sempre meno persone lo allevano....
..se lo trovate, non lasciatevelo scappare!;-)
http://s4.postimage.org/1ac1fh7s4/IMG_5679.jpg (http://postimage.org/image/1ac1fh7s4/)
la foto è mia ed è stata scattata l'anno scorso alla convention killi di Schney in Germania...
comunque tutti i Pachipanchax meritano attenzione, perchè sono in pericolo.... almeno la maggior parte delle specie..
...io ho accettato la sfida facendomi mandare da appassionati inglesi uova di Pachypanchax arnoulti e attualmente ho dedicato una vasca da 50 litri ad una piccola colonia di questi pesci..
ecco una foto mia:
http://s4.postimage.org/1acv75go4/IMG_5240.jpg (http://postimage.org/image/1acv75go4/)
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