Visualizza la versione completa : Rilascio dei certificati CITES
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Entro due mesi sarà possibile farsi rilasciare il certificato CITES online al seguente indirizzo http://www.corpoforestale.it/wai/serviziattivita/CITES/index.html
che sia la volta buona, forse riusciremo a toglierci qualche voglia di più?
in soldoni a noi direttamnete che vantaggi porta sta cosa? scusate ma sono un pò ignorante in materia....grazie :-))
#23 il vantaggio e che non devi andare fino all'ufficio e fare la fila allo sportello. Dovrebbe divenire tutto più veloce.
scusatemi ma si può ottenere anche da privati?
ed a che scopo?
sono andato a leggere e mi sono risposto da solo...
solo per gli operatori del settore. #12
ma chi è che fà sta fila allo sportello? a me acquariofilo che mi migliora? #24 non ci stò mica a capì un razzo .... #17 :-))
Ti faccio un esempio un mio parente ha una coppia di pappagalli con certificato cites e quando gli arriva un nuovo nascituro deve fare il certificato cites per il nuovo arrivato e così lo potrà fare online.
Anche per la sola detenzione serve il cites sempre se il soggetto in questione sia presente nella lista cites.
questo è il link della lista cites
http://www.cites.org/eng/app/appendices.shtml
cioè per i miei sps devo aver sto foglietto altrimenti se mi entra la forestale in studio multa? e anche ogni volta che compro una talea o me la faccio? #24
per quanto riguarda gli sps quelli nella lista che sono riuscito a trovare con un occhio veloce sono Helioporidae, Tubiporidae, ANTIPATHARIA, SCLERACTINIA, Milleporidae, Stylasteridae e Tridacnidae.
Se hai uno di questi devi fare il cites
p.s.: dubito che chi ha tridacne lo abbia fatto...
....mmmm....1 tridacnia l'avrò..... #24 cosa si rischia....?
*Tuesen!*
01-12-2005, 00:44
Galera!!!!!!! :-D :-D :-D
Ma a voi ve li danno i cites quando comprate una talea? -05
Per i privati sapevo che non è obbligatorio averne una copia, ma non sono per niente informato in materia... #23
Mai avuto cites in vita mia!!! :-D
io pure sapevo che per i privati non era obbligatorio ma solo per i negozianti!Nemmeno io mai visto uno in vita mia!!!! :-)) :-))
io in tutti gli acquisti che ho fatto ne ho avuti solo 3 da due negozi differenti, per il resto.......................
Io ne ho avuto uno solo in 15 anni che faccio acquisti, ed era pure una fotocopia.
Riguardava una Plerogira sinuosa.
miticopaolo
01-12-2005, 10:58
#24
rama per le talee non si sa.. non c'è scritto niente a riguardo.
rama per le talee non si sa.. non c'è scritto niente a riguardo.
il regolamento applicativo impone un registro CITES anche a privati quando fanno scambio ...
gnolivr79
01-12-2005, 18:35
Mah.....il negoziante mi ha detto che serve solo a loro...gli arriva una tridacna,me la vendono cosi' in futuro risultera che a me da quel negoziante e' stata venduta una tridacna.non funziona cosi'? #24
leggere il primo capoverso
http://www.corpoforestale.it/wai/serviziattivita/CITES/Cittadino/InclusioniCITES.html
Non sono ferratissimo in materia e chiedo aiuto a chi ne sa veramente perchè è un argomento molto vasto e complesso e non vorrei commttere errori.
Volevo solamente informarvi sul fatto che entro 2 mesi dovrebbero essere operativo il servizio online.
i c.i.t.e.s. devono essere posseduti anche dall'acquariofilo. servono a controllare il mercato e la pesca di alcuni animali "a rischio" .tutti i grossisti,negozianti devono avere un registro rilasciato dalla forestale,sul quale vengono segnati i pezzi che entrano e che escono. ogni negozio e' obbligato a rilasciare i cites ai clienti nel momento in cui vende animali sottoposti a questi vincoli.
JackKerouac
04-12-2005, 09:28
E' una legge lacunosa e fatta piuttosto male soprattuto per quanto riguarda il posseso dei privati e lo scambio o vendita di talee,che ovviamente alle barriere coralline non fanno alcun danno ......anzi tutt'altro #06
La gente del settore non dice nulla a riguardo?...
#24
Corisjulis
15-12-2005, 12:08
Da quel che so il certificato serve solo in fase di commercializzazione o di importazione/esportazione. L'acquariofilo non è tenuto a possederlo, anche perchè il certificato spesso non è "nominativo", ma cumulativo (nel senso che viene fatto un unico certificato per tutti gli esemplari di una partita in esportazione per esempio dall'indonesia). Diverso potrebbe essere il discorso con le talee, se queste vengono commercializzate o scambiate (sicuramente ocorre in caso di esportazione di talee in altri paesi). In effetti occorrerebbe approfondire il discorso.
Ciao a tutti
Da quel che so il certificato serve solo in fase di commercializzazione o di importazione/esportazione. L'acquariofilo non è tenuto a possederlo, anche perchè il certificato spesso non è "nominativo", ma cumulativo (nel senso che viene fatto un unico certificato per tutti gli esemplari di una partita in esportazione per esempio dall'indonesia). Diverso potrebbe essere il discorso con le talee, se queste vengono commercializzate o scambiate (sicuramente ocorre in caso di esportazione di talee in altri paesi). In effetti occorrerebbe approfondire il discorso.
Ciao a tutti
mah...................io quelli che ho sono intestati a me e dichiarano la specie posseduta
secondo me questo post dovrebbe essere un po piu discusso da gente del mestiere o venditori visto che Su AP ci sono innumerevoli negozianti perche non ci spiegate un po come funziona la cosa?
infondo bisognerebbe tutelare la riproduzione nelle vasce in quanto riduca l'asportazione dai Reeef
LGAquari
24-12-2005, 14:50
i c.i.t.e.s. devono essere posseduti anche dall'acquariofilo. servono a controllare il mercato e la pesca di alcuni animali "a rischio" .tutti i grossisti,negozianti devono avere un registro rilasciato dalla forestale,sul quale vengono segnati i pezzi che entrano e che escono. ogni negozio e' obbligato a rilasciare i cites ai clienti nel momento in cui vende animali sottoposti a questi vincoli.
Questa è una delle convinzioni errate.......
NEGOZIANTI, PRIVATI E DISTRIBUTORI MAI AVRANNO O VEDRANNO UN CITES!
Questo perchè il CITES è un documento che serve all'importatore ed all'esportatore per (appunto) avere l'autorizzazione ad importare o esportare un animale o derivato incluso nella lista cites.
Il documento è peraltro cumulativo e non fa riferimento al singolo animale.
L'importatore, al momento della cessione o vendita al distributore o negoziante, deve indicare in fattura il numero di cites con cui l'animale ceduto o venduto è stato importato.
Il negoziante, fino a poco tempo fa, doveva essere in possesso di un registro di carico e scarico delle specie a cites su cui registrare acquisti e vendite.
Non mi risulta che il negoziante sia tenuto a rilasciare nulla se non lo scontrino fiscale.
Per dovere di cronaca devo dire che alcuni anni fa il negoziante doveva rilasciare, alla vendita, una fotocopia del documento di cessione o vendita ai fini cites o rilasciarne uno proprio ma questo atto burocratico (paraltro inutile ai fini di controllo) è stato eliminato da tempo.
Quello che, invece, pochi sanno o molti fanno finta di non sapere, è che è assolutamente fuorilegge il commercio e la cessione di talee.
Il primo motivo è che chi vende senza fattura è un evasore fiscale (e commette reato anche chi acquista).
Il secondo è che chi produce talee deve dichiararlo all'ufficio cites competente e dichiarare quante talee produce, di che specie, a chi le cede o vende, ecc.
geppy
P.S. faccio una considerazione personale: ma tutti quelli che commerciano illegalmente talee e lo pubblicizzano sul forum, così come quelli che addirittura fanno gruppi di acquisto e pubblicizzano l'acquisto illegale, si rendono conto che se qualche guardia forestale o agente di polizia vuole far carriera o semplicemente decide di interessarsi della cosa può fargli passare un guaio?
Il mio negoziante ogni volta che compro un pezzo dopo una due settimane mi fa avere il cites.. fa cosi gia da 2 anni..
X LgAquari
Scusa volevo sapere se nella legge sulla regolamentazione degli animali sottoposti al cites c'è una parte riguardante le talee, in quanto penso che altrimenti la vendita di talee se non fatta in modo massivo e organizzato ( e qui sono d'accrodo con te è ora di finirla con gli evasori -04 ) e quindi secondo la legge definibile un commercio sia da considerare come la vendita/scambio di oggetti fra privati (cosa che il codice civile prevede).
Ti ringrazio e BUON NATALE! :-))
a me e' capitato di comprare acropore in un garden e mi hanno rilasciato per ogni animale un foglio nel quale comparivano il tipo di animale comprato il numero di c.i.t.e.s e il riferimento alla fattura di acquisto del negoziante,il grossista(indicato con un codice), l'esportatore e il paese di provenienza.se come dice geppy(e non metto in dubbio)l'unica cosa che un privato puo' avere e' uno scontrino fiscale,allora come fara' a registrare alla forestale eventuali talee da lui fatte,visto che non esiste un documento ufficiale che attesta l'esistenza e il possesso di una colonia madre?come faccio a dichiarare che ho avuto una cucciolata di pastori tedeschi se non figura nemmeno che ho i due genitori dei cuccioli?e poi se la vendita tra privati di talee e' da considerarsi fuorilegge come mai nel forum pur essendo presente un legale di ap e' possibile fare questo tipo di commercio?il tutto mi sembra molto strano .
ma ad esempio
due amici che fanno degli scambi di coralli?
sappiamo bene che non si puo evitare di sfoltire le nostre vasche..
che si fa si butta via?
la cosa è davvero molto ma molto incasinata e complessa
addirittura direi che quasi non ha senso!!
The Fish
24-12-2005, 19:24
Tra privati il problema non esiste,puoi vendere o comprare quello che vuoi, non serve fattura o scontrino fiscale, ebay altrimenti non esisterebbe!!!
JackKerouac
24-12-2005, 19:28
Tra privati il problema non esiste,puoi vendere o comprare quello che vuoi, non serve fattura o scontrino fiscale, ebay altrimenti non esisterebbe!!!
......meno male,anche perche' non si fa nessun danno alla barriera corallina a far propagare coralli nella propria vasca e poi scambiarli o venderli -28d#
e poi se la vendita tra privati di talee e' da considerarsi fuorilegge
Però scusate, secondo me non è corretto dire che è fuorilegge a priori. Sarebbe più corretto dire che è regolamentata dal cites, e che se qualcuno non si attiene alle regole allora si, è fuorilegge.
NEGOZIANTI, PRIVATI E DISTRIBUTORI MAI AVRANNO O VEDRANNO UN CITES!
Ciao Geppy, a me risulta diversamente
Questo perchè il CITES è un documento che serve all'importatore ed all'esportatore per (appunto) avere l'autorizzazione ad importare o esportare un animale o derivato incluso nella lista cites.
Il documento è peraltro cumulativo e non fa riferimento al singolo animale. Si/no... a me risulta che il cites sia appunto cumulativo, che pero' riporti le quantita' e le specie importate, questo numero cites va riportato nel registro di carico e se l'animale viene venduto questo va riportato nello scarico riportando anche a chi viene ceduto l'animale, inoltre chi compera dovrebbe ricevere una copia del foglio del cites rilasciato con il nome dell'animale da lui acquistato, timbro e firma di chi lo ha venduto.
L'importatore, al momento della cessione o vendita al distributore o negoziante, deve indicare in fattura il numero di cites con cui l'animale ceduto o venduto è stato importato.
Il negoziante, fino a poco tempo fa, doveva essere in possesso di un registro di carico e scarico delle specie a cites su cui registrare acquisti e vendite. a me risulta che debba essere ancora effettuato
Non mi risulta che il negoziante sia tenuto a rilasciare nulla se non lo scontrino fiscale.
A me risulta appunto anche una copia del cites
Per dovere di cronaca devo dire che alcuni anni fa il negoziante doveva rilasciare, alla vendita, una fotocopia del documento di cessione o vendita ai fini cites o rilasciarne uno proprio ma questo atto burocratico (paraltro inutile ai fini di controllo) è stato eliminato da tempo. forse e' questo il punto, a me non risulta che sia stato eliminato.
Quello che, invece, pochi sanno o molti fanno finta di non sapere, è che è assolutamente fuorilegge il commercio e la cessione di talee.
Verissimo
Il primo motivo è che chi vende senza fattura è un evasore fiscale (e commette reato anche chi acquista).
Vero
Il secondo è che chi produce talee deve dichiararlo all'ufficio cites competente e dichiarare quante talee produce, di che specie, a chi le cede o vende, ecc. Piu' che dichiarare all'ufficio responsabile dei cites l'attivita' (che io sappia) vanno dichiarate le talee, mi spiego meglio, se mi si riproducono le pocillopore in vasca devo dichiarare alla forestale (competente dei cites) il numero degli animali nati, devo fornire il numero del cites della "madre"e mi verranno rilasciati i cites per i nuovi nati, per le talee invece dalla colonia madre con cites xxxxx dichiarero' di avere fatto 10 talee e questo diverranno cites xxxxx1 - xxxxx2 - xxxxx3 e via discorrendo.... tutto questo va riportato nel registro cites che (a me risulta) dovremmo avere anche noi privati.
Ciao
Tra privati il problema non esiste,puoi vendere o comprare quello che vuoi, non serve fattura o scontrino fiscale, ebay altrimenti non esisterebbe!!!
Tra privati il problema esiste, il tuo imbianchino puo' fare il medesimo lavoro sotto forma di privato come di azienda, se lo fa come privato viene chiamato lavoro nero, questo e' illegale...... diverso e' invece il discorso di vendita di oggetti usati o comunque gia' acquistati regolarmente con scontrino fiscale, questi possono essere venduti tranquillamente senza essere RI-tassati.
Diverso ancora e' il discorso di "riprodurre" per scissione o per via sessuata un'animale, la vendita di questo genera profitto e per legge questa deve essere tassata, che sia un gatto/cane/tartaruga/rettile etc etc... gli allevamenti amatoriali dovrebbero avere un registro e non so bene come ma nel 740 dichiarare le vendite....
Ciao
Citazione:
Il primo motivo è che chi vende senza fattura è un evasore fiscale (e commette reato anche chi acquista).
Vero
Ma scusate se il tuo cane fa un cucciolo tu lo potrai rivendero come privato no? Oppure ci sarà sicuramente un modo per cui tu lo possa fare senza commettere reato....
Citazione:
Il secondo è che chi produce talee deve dichiararlo all'ufficio cites competente e dichiarare quante talee produce, di che specie, a chi le cede o vende, ecc.
Piu' che dichiarare all'ufficio responsabile dei cites l'attivita' (che io sappia) vanno dichiarate le talee, mi spiego meglio, se mi si riproducono le pocillopore in vasca devo dichiarare alla forestale (competente dei cites) il numero degli animali nati, devo fornire il numero del cites della "madre"e mi verranno rilasciati i cites per i nuovi nati, per le talee invece dalla colonia madre con cites xxxxx dichiarero' di avere fatto 10 talee e questo diverranno cites xxxxx1 - xxxxx2 - xxxxx3 e via discorrendo.... tutto questo va riportato nel registro cites che (a me risulta) dovremmo avere anche noi privati.
Quindi non è reato riprodurre e vendere talee da privato se si segue il regolamento cites come qualcuno ha detto. E' reato se uno le vende senza seguire il regolamento...
Diverso ancora e' il discorso di "riprodurre" per scissione o per via sessuata un'animale, la vendita di questo genera profitto e per legge questa deve essere tassata, che sia un gatto/cane/tartaruga/rettile etc etc... gli allevamenti amatoriali dovrebbero avere un registro e non so bene come ma nel 740 dichiarare le vendite....
A ok, è come pensavo io... va dichiarato nel 740...
Quindi non è reato riprodurre e vendere talee da privato se si segue il regolamento cites come qualcuno ha detto. E' reato se uno le vende senza seguire il regolamento...
Si Marco, non e' reato se si procede secono la normativa, peccato che la normativa vari da citta' a citta', da distretto a distretto.... purtroppo siamo ancora in una fase nella quale le talee di corallo vengono equiparate a volte alle talee delle piante esotiche anchesse protette da cites, in altri momenti vengono equiparate alla riproduzione degli animali da compagnia etc etc secondo a chi viene posta la domanda, una regolamentazione netta e definitiva sul territorio italiano non mi risulta sia ancora stata definita.
L'attivita' in quanto tale va riprtata nel 740 che chi talea sia un "riproduttore" professionista o che sia un'hobbista, in entrambi i casi va attribuito un numero cites alla talea.
Ciao
Comunque sia nel regolamento del mercatino è scritto che la compravendita di animali e regolamentata dal cites. Purtroppo se la legge è lacunosa noi non ci possiamo fare nulla...
Non è scritto invece che nel caso di vendita di animali e piante riprodotti il ricavo va dichiarato nel 740.
Non che noi siamo obbligati a farlo… ma è meglio inserirlo… più che altro come consiglio a chi effettua questo tipo di vendite.
Già che ci sono aggiungo anche che nel caso di vendita gli operatori del settore sono obbligati a rilasciare scontrino o fattura.
JackKerouac
25-12-2005, 07:19
...........viene da mettersi le mani nei capelli per la burocrazia italiana......
come scrivi tu MarcoM e come avevo detto anch'io la legge cites e' lacunosa e trovo del tutto inutile (soprattuto da privato) star a scrivere in un foglietto cites1..2..3...4 che uno ha taleato il suo animale anche perche' come ripeto questo non fa nessun danno alla barriera corallina,quindi e' del tutto e per tutto inutile burocrazia fine a se stessa.
Per quanto riguarda il fatto che se un privato vende qualche talea in un'anno(magari per rientrare delle spese che l'acquario comporta) che debba aprire una partita iva o incasinarsi nel 740 anche questa mi sembra una cosa assurda,a meno che non si parli di vendere migliaia di pezzi all'anno,allora le cose cambierebbero.
#24 #07
mariobros
25-12-2005, 07:45
il discorso di gilberto è quello più corretto, anche se non so bene il problema del 740. però poichè ho sostenuto un esame di merceologia doganale in cui si parla anche dei cites in maniera però superficiale, quando torno a pescara contatto il professore e gli chiedo documentazioni più precise in modo da cercare di chiarire al meglio la funzione del cites e dello scambio di talee. vi terrò informati, nel frattempo buone feste a tutti
Per quanto riguarda il fatto che se un privato vende qualche talea in un'anno(magari per rientrare delle spese che l'acquario comporta) che debba aprire una partita iva o incasinarsi nel 740 anche questa mi sembra una cosa assurda,a meno che non si parli di vendere migliaia di pezzi all'anno,allora le cose cambierebbero.
Certo, credo cha la guardia di finanza abbia cose ben più importanti da fare che andare a controllare qualcuno al quale si sono riprodotti i guppy e ha scambiato gli avannotti con la portinaia in cambio di una telia di lasagne... :-))
Diciamo che così dovrebbe essere... e che noi per fare le cose giuste a fatte bene avvisiamo gli utenti che così dovrebbero fare... ;-)
il discorso di gilberto è quello più corretto, anche se non so bene il problema del 740. però poichè ho sostenuto un esame di merceologia doganale in cui si parla anche dei cites in maniera però superficiale, quando torno a pescara contatto il professore e gli chiedo documentazioni più precise in modo da cercare di chiarire al meglio la funzione del cites e dello scambio di talee. vi terrò informati, nel frattempo buone feste a tutti
Se ti capita, potrebbe essere molto utile.
Buone feste anche a te!
LGAquari
25-12-2005, 11:37
Rispondo in particolare a Gilberto.
Le cose che ho scritto sono informazioni ricevute dall'ufficio Cites Campania ai tempi del negozio e, successivamente, perchè stavamo realizzando un centro di riproduzione di coralli e ci serviva conoscere la normativa.
Sulle cose di cui non sono certo non mi sono espresso. :-)
Buon Natale
LGAquari
25-12-2005, 11:45
Per quanto riguarda il fatto che se un privato vende qualche talea in un'anno(magari per rientrare delle spese che l'acquario comporta) che debba aprire una partita iva o incasinarsi nel 740 anche questa mi sembra una cosa assurda,a meno che non si parli di vendere migliaia di pezzi all'anno,allora le cose cambierebbero.
Certo, credo cha la guardia di finanza abbia cose ben più importanti da fare che andare a controllare qualcuno al quale si sono riprodotti i guppy e ha scambiato gli avannotti con la portinaia in cambio di una telia di lasagne... :-))
Diciamo che così dovrebbe essere... e che noi per fare le cose giuste a fatte bene avvisiamo gli utenti che così dovrebbero fare... ;-)
Rispondo ad entrambi.
L'evasione fiscale è evasione fiscale.
In più stiamo parlando di riproduzione di specie protette.
Ragazzi, per favore, non scherziamo.
Qui nessuno vuole fare terrorismo ma è opportuno che certe cose si sappiano: proprio dalla lettura di forum sono partiti interventi della finanza e della forestale.
Quindi quello che ho scritto andava, ovviamente intrepretato. Visto che viene preso sottogamba scrivo chiaro e poi, al limite, cancellate pure il messaggio.
Se uno vuole fare certe cose è bene le faccia senza pubblicità e senza lasciare tracce chiare: ultimamente c'è stato e c'è ancora addirittura un messaggio dove si parla di formare un gruppo di acquisto per acquistare talee da una certa persona.
Il mio messaggio era diretto proprio a questa persona; in sostanza diceva (se aveste letto "tra le righe") AHO!, stai attento: ti stai esponendo troppo!
Non dicevo di smetterla ma di esporsi meno.
Poi ognuno è libero di suicidarsi come gli pare...... :-)
Buon Natale
LGAquari
25-12-2005, 11:48
il discorso di gilberto è quello più corretto, anche se non so bene il problema del 740. però poichè ho sostenuto un esame di merceologia doganale in cui si parla anche dei cites in maniera però superficiale, quando torno a pescara contatto il professore e gli chiedo documentazioni più precise in modo da cercare di chiarire al meglio la funzione del cites e dello scambio di talee. vi terrò informati, nel frattempo buone feste a tutti
Tieni presente un'altra cosa: la normativa CITES è farraginosa ed in Italia ogni provincia, per non dire ogni ufficio, interpreta in modo diverso alcune parti.
Purtroppo accade anche questo.
Apter_71
25-12-2005, 11:50
Ciao
Allora vediamo un po di spiegare qualcosina di VERO !!
Il regolamento C.I.T.E.S. è uguale in tutta italia,poi che ogniuno la dica alla sua maniera è tutt'altra cosa che non mi importa,ma fa solo gran confusione,che è sta storia che ogni regione è diverso ?? mhaa? io ho contatti giornalieri da privato con varie regioni Italianeed Enti locali e non (lombardia/emilia romagna/lazio/marche ) e GARANTISCO che sono tutte uguali se andate nei uffici competenti vi daranno ottime informazioni e non per sentito dire, come rimangono invariate tutte le altre autorizzazioni che stanno dietro al C.I.T.E.S. e che nessuno ne scrive,sono molto importanti per evitare contravvenzioni spaventose,sino alla revoca di tale autorizzazione se si è in possesso. Solo i C.I.T.E.S. per ogni stato variano,per questo si fanno TRIANGOLAZIONI con Germania e Francia,ma se è illegale in Italia questa TRIANGOLAZIONE decade.
Se non si fanno entrare sotto forma di altro nome.
ATTENZIONE !
Ogni importatore deve possedere il C.I.T.E.S. con i dati personali fatto sul posto di origine di provenienza VALIDO con determinate lettere iniziali perchè sia valido in Italia e altri documenti principali (che non tengo precisare).
Esempio : per il Mar rosso una convalida del C.I.T.E.S. è stata attesa per
ben 8 mesi !!!
Il numero di C.I.T.E.S. va specificato sulla bolla/fattura/ricevuta e in allegato
sempre il foglio di provenienza regolare.
Peccato che circolano C.I.T.E.S. non regolari in Italia e nessuno si sia accorto o faccia finta di nulla solo perchè acquistato al prezzo basso,per dirla esattamente quasi tutti guardiamo solo che ci sia un foglio ma non le lettere e numeri validi per il nostro territorio.
Sulla validità dei C.I.T.E.S. mi sono accorto poco tempo fa quando sono rimasto
incastrato da tali LETTERE iniziali (un acquisto che pensavo fosse un affare privato personale ) non regolare in Italia !! . Grazie ad un amico al quale ho mostrato il foglio di arrivo si è accorto che il C.I.T.E.S. di provenienza era FALSO ! non mi prolungo dei salti mortali che ho dovuto fare e aspettare il tutto.
Chiunque faccia talee deve essere in possesso di tale registro e essere in REGOLA con tutte le AUTORIZZAZIONI che stanno dietro,che sia allevatore,importatore,negoziante,privato,ecc..... . non ci vuole solo questo BENEDETTO registro per essere in regola.
Dietro ad ogni arrivo va dichiarato 48 ore prima trammite Fax/programma apposito scaricato con numero identificativo personale all'ufficio ...........
( che non cito )
con particolari ben precisi:
Zona di provenienza
Targa automezzo trasporto
Tipo di coralli/pesci
ecc...
VANNO DICHIARATE LE TALEE !
Questo nessuno dei privati che commerciano talee fatte dalla vasca propria nei vari siti,in privato ecc..... è in REGOLA,anche con una sola talea non registrata e tenuta in vasca sei in REATO e perseguibile dalla legge.
Quante talee di privati ci sono non registrate che vengono tutti i giorni messe nel mercato NERO ILLEGALMENTE ?
1-è solo per abbassare le spese della propria vasca,per quello non deve essere illegale ?? #24 #24
2- ne faccio poche al mese e non mi sento ILLEGALE ??
#24 #24 ATTENZIONE che va bene sino quando nessuno si infastidisce per bene.
* non specifico poi il comportamento da tenere in caso di morte di coralli/pesci,troppo lungo da spiegare.
Ci sono molte altre cose illegali che sono importate con nomi diversi illegalmente,si trovano sul mercato Italiano e fanno impazzire il dalle richieste e vengono immesse come regolari con falsi C.I.T.E.S. / falso nome per robustire il tascone ,sino quando non si sa leggere un C.I.T.E.S o si incontra la realtà C.F.S.
Peccato che sia lungo fare la pubblicazione delle lettere valide per l'italia e la descrizione esatta del valore di tali,cosi tutti sapreste leggere e riconoscere un C.I.T.E.S. vero da quello contraffatto.
Se il tempo me lo permette pubblico le eventuali descrizioni,ma non prometto nulla ora.
Mi fermo qui,altrimenti viene troppo lungo !
Per chi volesse scrivermi per info sono ben disposto : fabio.rabbi@gmail.com
Ciao
Fabio
LGAquari
25-12-2005, 11:52
Certo, credo cha la guardia di finanza abbia cose ben più importanti da fare che andare a controllare qualcuno al quale si sono riprodotti i guppy e ha scambiato gli avannotti con la portinaia in cambio di una telia di lasagne... :-))
Marco, giusto per la cronaca, qualche anno fa (uscì, tra l'altro, su tutti i quotidiani nazionali) un ufficiale della polizia postale pensò di poter fare carriera ed io mi ritrovai con una causa penale da sostenere a Firenze.
Naturalmente vinsi la causa perchè ero perfettamente in regola con la normativa CITES ma mi costò uno sproposito di viaggi a Firenze ed onorari di avvocati.
Valutate voi.....
Apter_71
25-12-2005, 11:52
ops dimenticavo ........ Buon Natale !!
comunque per la vendita si puo tranquillamente fare delle fatture e fino a 3500 euro ANNUI SE NON SBAGLIO NON SONO TASSATI PERCHE NON RISULTA ATTIVITA PRODUTTIVA
MA SERVIREBBE UN COMMERCILISTA... #36#
COMUNQUE MI SEMBRA DI AVERE CAPITO CHE NON VALE PER TUTTI GLI ANIMALI MA SOLO PER ALCUNI... GIUSTO?
UNA COSA CHE MI VIENE IN MENTE è LE TARTARUGHE (TESTUGGINI) CHE DEVONO ESSERE DENUNCIATE REGISTRATE GIUSTO?
SI PUO PARAGONARE LA COSA?
A FARLA STRETTA PER ESSERE APOSTO COME BISOGNA COMPORTARSI #36#
L'evasione fiscale è evasione fiscale.
In più stiamo parlando di riproduzione di specie protette.
Ragazzi, per favore, non scherziamo.
Qui nessuno vuole fare terrorismo ma è opportuno che certe cose si sappiano: proprio dalla lettura di forum sono partiti interventi della finanza e della forestale.
Non fraintendetemi però...
Quello che voglio dire è che se sono un ragazzino che riproduce guppy nel mirabello e li vende alla zia non starei a preoccuparmi. Tutto può succedere ma la probabilità che un finanziere si incaponisca a fare le pulci su una cosa del genere direi che sono proprio nulle.
Altro discorso sono gruppi di acquisto o chi si organizza a fare riproduzioni e vendite in modo più o meno massiccio. Allora si che mi preoccuperei, soprattutto se si tratta di animali protetti. Quindi in questo caso è bene fare presente ed avvisare le persone dei rischi che si corrono come del resto noi sul regolamento del mercatino stiamo facendo... ;-)
PER LA DETENZIONE INTENDO?
E POI SE REGALO DEI PEZZI COSA SI DEVE FARE?
Se regali dei pezzi è la stessa cosa, ma se hai dei pezzi senza cites nella vasca non credo che, se non per un caso fortuito, ti ritrovi dei controlli e relative multe, a meno che tu non ne venda 1000 pezzi al mese, cosa che nessuno fa qui....è un pò il discorso che fa Marco....altra cosa, anche se si vendono dei coralli molli che hanno attecchito su di una roccia, quest'ultima protetta da cites, si può incorrere in sanzioni come per i coralli duri protetti....per vendere dei molli si dovrebbe vendere solo il corallo senza roccia, o con una base di cemento per non incorrere in sanzioni.......anche questa è una cosa che non molti sanno :-))
JackKerouac
25-12-2005, 20:38
Per quanto riguarda il fatto che se un privato vende qualche talea in un'anno(magari per rientrare delle spese che l'acquario comporta) che debba aprire una partita iva o incasinarsi nel 740 anche questa mi sembra una cosa assurda,a meno che non si parli di vendere migliaia di pezzi all'anno,allora le cose cambierebbero.
Certo, credo cha la guardia di finanza abbia cose ben più importanti da fare che andare a controllare qualcuno al quale si sono riprodotti i guppy e ha scambiato gli avannotti con la portinaia in cambio di una telia di lasagne... :-))
Diciamo che così dovrebbe essere... e che noi per fare le cose giuste a fatte bene avvisiamo gli utenti che così dovrebbero fare... ;-)
Giustissimo ;-)
JackKerouac
25-12-2005, 20:39
Certo, credo cha la guardia di finanza abbia cose ben più importanti da fare che andare a controllare qualcuno al quale si sono riprodotti i guppy e ha scambiato gli avannotti con la portinaia in cambio di una telia di lasagne... :-))
Marco, giusto per la cronaca, qualche anno fa (uscì, tra l'altro, su tutti i quotidiani nazionali) un ufficiale della polizia postale pensò di poter fare carriera ed io mi ritrovai con una causa penale da sostenere a Firenze.
Naturalmente vinsi la causa perchè ero perfettamente in regola con la normativa CITES ma mi costò uno sproposito di viaggi a Firenze ed onorari di avvocati.
Valutate voi.....
Mamma mia che tristezza ,sono delle cose che rammaricano l'esistenza.
*Tuesen!*
25-12-2005, 21:09
http://www.corpoforestale.it/cites/archivio/normativa/norm_cites_index.htm
Da quello che ho letto non ho capito alcune cose:
1) Quando io acquisto una sclerattinia... devo avere dal negoziante qualcosa oltre allo scontrino? (mai visto dare niente oltre lo scontrino, ma potrei essere stato sfortunato)
2) Se no alla domanda 1 ed io decidessi di fare talee dico alla forestale che la colonia madre mi è piovuta dal cielo?
3) Se si rompe un corallo in vasca e me lo tengo, ottenendone così 2, cosa dovrei fare denunciarlo?
Secondo me la domanda fondamentale da chiarire e' la 1, perchè da questo discende tutto il discorso delle talee, ma nel topic sono state date due risposte contrastanti.
Grazie mille in anticipo
Saluti ed auguri
scusate, ma leggendo qui http://www.corpoforestale.it/cites/archivio/normativa/338.htm#a8
ci sono dei punti che mi hanno colpito :
"3. Un'esenzione dai divieti di cui al paragrafo 1 può essere decisa, nel rispetto dei requisiti o altre normative comunitarie sulla conservazione della flora e della fauna selvatiche, con il rilascio di un certificato in tal senso da parte dell'organo di gestione dello Stato membro in cui gli esemplari si trovano, qualora gli esemplari:
f) siano destinati a scopi di allevamento o riproduzione, dai quali la conservazione della specie in questione trarrà beneficio; ovvero
g) siano destinati a ricerca o istruzione finalizzate alla preservazione o conservazione della specie; ovvero
h) abbiano origine in uno Stato membro e siano stati rimossi dal loro habitat naturale dì origine in conformità della legislazione in vigore in tale Stato membro.
"
Cosa ne dite
mmicciox
26-12-2005, 10:00
Da tutto il discorso sul cites viene fuori una grande verità. Sia a livello nazionale che internazionale le leggi sono fatte e applicate da grandissimi imbecilli che non sanno nemmeno di cosa stanno parlando. Nel caso specifico ad es.
1. dovevano essere interessate associazioni di acquariofili per sapere quali specie ad oggi si riproducono in acquario
2. tenere indenni gli acquariofili da detta normativa CITES
Mi spiego.... certo se ho in casa un pappagallo rao un leone o una rarissima tridacna gigante centenaria OK ma che sia anche solo in teoria sanzionabile chi riproduce e scambia piccole talee di 10 cm. di un corallo o un arowana che si riproduce ormai da un decennio in cattività.... non so se ridere :-D :-D :-D o piangere -20 -20 -20
altra cosa, anche se si vendono dei coralli molli che hanno attecchito su di una roccia,
non ho capito bene
anche le rocce vive sono comprese??
Alcuni tipi di roccie vive (se non sbaglio sono le heliopora blu) vengono ritenute al pari di altri coralli protetti, questo viene fatto per tenere sotto controllo l'importazione di queste roccie. Per le roccie di allevamento credo non ci siano questi problemi, il discorso non riguarda tutte le roccie.
Qualcuno ha qualche idea sulle cose che ho chiesto sopra?
Grazie
saluti
LGAquari
27-12-2005, 10:22
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[quote="nicor11"]Da quello che ho letto non ho capito alcune cose:
1) Quando io acquisto una sclerattinia... devo avere dal negoziante qualcosa oltre allo scontrino? (mai visto dare niente oltre lo scontrino, ma potrei essere stato sfortunato)
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No.
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2) Se no alla domanda 1 ed io decidessi di fare talee dico alla forestale che la colonia madre mi è piovuta dal cielo?
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In teoria sarebbe sufficiente lo scontrino fiscale (ma francamente lo ritengo poco anche se la normativa prevede questo).
Io mi farei segnare il n° di cites ed il numero di fattura d'acquisto dietro lo scontrino oppure richiederei fattura d'acquisto.
Questo nel caso si vogliano fare talee da vendere o si preveda di poterle fare.
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3) Se si rompe un corallo in vasca e me lo tengo, ottenendone così 2, cosa dovrei fare denunciarlo?
---------
In teoria si perchè si tratta di riproduzione.
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Secondo me la domanda fondamentale da chiarire e' la 1, perchè da questo discende tutto il discorso delle talee, ma nel topic sono state date due risposte contrastanti.
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La risposta è una sola, in base alla normativa: no! :-)
Che poi questo sia corretto, sufficiente, utile, ci salvaguardi o meno, è un altro discorso.
ciao
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[quote=nicor11]Da quello che ho letto non ho capito alcune cose:
1) Quando io acquisto una sclerattinia... devo avere dal negoziante qualcosa oltre allo scontrino? (mai visto dare niente oltre lo scontrino, ma potrei essere stato sfortunato)
---------
No.
Secondo me invece SI.
Per lo meno questo è quello che succede con i miei pappagalli:
- Ad ogni acquisto di un pappagallo compreso nella lista il negoziante/allevatore mi DEVE rilasciare la copia del Cites
- Io DEVO registare l'animale su di un "registro di detenzione".
- Su questo registro DEVO peraltro annotare tutte le nascite e/o morti che avvengono.
- Io da privato POSSO vendere e/o regalare i nuovi nati senza dover rilasciare CITES purchè la cessione sia annotata sul registro
- L'acquirente privato che ha acquistato da me privato si recherà al CFS con una copia della pagina del mio registro (dove è annotata la cessione), registrerà l'animale e richiederà a sua volta un registro di detenzione.
Questa è la trafila che seguo per i pappagalli e non credo sia diversa per le altre speci animali.
Dimenticavo, ho il registro anche per le tartarughe di terra........ stessa storia ovviamente.
LGAquari
27-12-2005, 15:45
Secondo me invece SI.
Per lo meno questo è quello che succede con i miei pappagalli:
- Ad ogni acquisto di un pappagallo compreso nella lista il negoziante/allevatore mi DEVE rilasciare la copia del Cites
- Io DEVO registare l'animale su di un "registro di detenzione".
- Su questo registro DEVO peraltro annotare tutte le nascite e/o morti che avvengono.
- Io da privato POSSO vendere e/o regalare i nuovi nati senza dover rilasciare CITES purchè la cessione sia annotata sul registro
- L'acquirente privato che ha acquistato da me privato si recherà al CFS con una copia della pagina del mio registro (dove è annotata la cessione), registrerà l'animale e richiederà a sua volta un registro di detenzione.
Questa è la trafila che seguo per i pappagalli e non credo sia diversa per le altre speci animali.
Possibile dipenda dalla categoria?
I tuoi pappagalli, come le tartarughe, possono essere commercializzati solo se nati in cattività (se non sbaglio dovrebbe essere cat. C1).
Questa non dovrebbe essere la categoria (se non erro C3) dei coralli.
Prendi tutto con le molle, naturalmente! :-)
Dipende dai pappagalli ... Ara, Cenerini, Cacatua.... (pappagalli di grossa taglia per intenderci) spesso sono di cattura, mi è stato spiegato però che esiste un numero max di esemplari che possono essere catturati ogni anno, e il documento Cites serve anche a dimostrare che l'esemplare è stato catturato regolarmente, quindi MAI acquistare un pappagallo senza Cites, perchè potrebbe provenire da un mercato clandestino.
Comunque rispondendoti, Si, potrebbe anche essere che dipenda dalla categoria, certo è, che se il negoziante non mi rilascia niente oltre allo scontrino io non avrò alcun documento (Cites) per recarmi al CFS denunciare la detenzione e richiedere il registro.
Il problema dunque è quello di stabilire se il privato è tenuto a denunciare le specie possedute e tenere un registro di detenzione.
Se la risposta e quest'ultimo quesito è SI, il tutto deve partire da un pezzo di carta (Cites) e che il negoziante mi deve rilasciare.
Se la riposta è NO allora queste 5 pagine di discussione sono inutili ;-)
Questo è solo il mio punto di vista, magari la prox volta che vado a denunciare un pappa mi faccio spiegare meglio.
LGAquari
27-12-2005, 17:06
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[quote="max_2"]Dipende dai pappagalli ... Ara, Cenerini, Cacatua.... (pappagalli di grossa taglia per intenderci) spesso sono di cattura, mi è stato spiegato però che esiste un numero max di esemplari che possono essere catturati ogni anno, e il documento Cites serve anche a dimostrare che l'esemplare è stato catturato regolarmente, quindi MAI acquistare un pappagallo senza Cites, perchè potrebbe provenire da un mercato clandestino.
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Ok, ma il fatto che ce ne sono "regolari" ma di cattura non ci aiuta a capire....
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Comunque rispondendoti, Si, potrebbe anche essere che dipenda dalla categoria, certo è, che se il negoziante non mi rilascia niente oltre allo scontrino io non avrò alcun documento (Cites) per recarmi al CFS denunciare la detenzione e richiedere il registro.
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Ed hai ragione anche qui.
Un'osservazione: cerchiamo di parlare di n° di CITES oppure di dichiarazione di cessione o vendita ai fini CITES altrimenti formalmente, per i motivi che spiegavo più sopra, siamo in errore: il CITES è un'altra cosa.
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Il problema dunque è quello di stabilire se il privato è tenuto a denunciare le specie possedute e tenere un registro di detenzione.
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No, non deve.
Ma se decide di fare riproduzione è tenuto a seguire la normativa.
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Se la risposta e quest'ultimo quesito è SI, il tutto deve partire da un pezzo di carta (Cites) e che il negoziante mi deve rilasciare.
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Questo può essere vero oppure potrebbe bastare uno scontrino fiscale ed una dichiarazione di....... boooh! :-)
Bisogna approfondire! :-)
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Se la riposta è NO allora queste 5 pagine di discussione sono inutili ;-)
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:-) :-) :-)
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Questo è solo il mio punto di vista, magari la prox volta che vado a denunciare un pappa mi faccio spiegare meglio.
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Buona idea.
Magari, nei prossimi giorni, provo a telefonare all'ufficio CITES Campania....
secondo me comunque per semplificare un po di cose bisogna chiarire bene quali specie devono avere un CITES..
visto che mi sembra di capire che c'è una lista.
quindi bisognerebbe che qualchuno che conosce bene i nomi scientifici degli animali che possiamo tenere nei nostri acquari si guardi la lista e tiri fuopri quello che interessa a noi
la restrizione credo non valga per la maggiorparte dei molli
invece è molto ferrea sulle Tridacne
Heros,
approssimativamente il CITES riguarda tutti i coralli duri e le tridacne, ne sono fuori, per esempio, i molli, actinodiscus, zoantidi, clavularie varie.
Il db delle specie protette lo trovi su www.cites.org
Dal Libro di Alessandro Rovero "ABC dell'acquario marino di barriera" cito a Pag 35 nel paragrafo "PARLIAMO DI CITES" dice ".... I detentori di animali e piante che esercitano una forma di allevamento non finalizzata allo sfruttamento commerciale degli esemplari ottenuti, sono esentati dalla compilazione del registro."
E dice anche che "Il negoziante non è tenuto a fornire al proprio cliente le cordianate CITES relative all'invertebrato in allegato B venduto."
Sperando che Rovero non mi faccia scrivere dai suoi avvocati per aver riprodotto alcune parti del libro :-))
Ciao Geppy, se riesci a sentire l'ufficio cites sarebbe veramente una gran cosa ;-)
Almeno si fa chiarezza.
6 pagine di post e non ci ho capito nulla #23 #23 #23 #23
Beh, vorrà dire che da grande farò il deputato #07 #07 #07 #07 -05 -05 #18 #18
MA IO MI CHIEDO ..
VISTA LA SERIETA DELLA COSA E LA NOSTRA INCOLUMITA E LE MOLTEPLICI VERSIONI CHE SI SENTONO, E VISTO CHE AP HA UN LEGALE PERCHE NON PRENDE LA PAROLA E CI DA UNA RISPOSTA SICURA? #22
E'ANCHE NEGLI INTERESSI DEL FORUM STESSO CREDO!!
*Tuesen!*
28-12-2005, 20:49
e mica sòn caxxi di AP eh? :-))
Scrivi minuscolo che mi fanno male le orecchie.
Grazie.
Heros,
prima di tutto frena.
Nessuno rischia la propria incolumita' per il cites...
Secondariamente, se ti e' tanto a cuore, alzati e -97d vai al piu' vicino ufficio della forestale a chiedere.
Senno' aspetta con pazienza che qualcuno piu' volenteroso e competente si informi e ci faccia il favore di spiegare qui. -95
Tra parentesi la citazione dal libro di Alessandro mi sembra confermi quello che dice Geppy. Se questa versione e' corretta rimane solo da scoprire come si fa a passare da possessore di coralli ad allevatore di coralli... Ovvero come si riempie il registro dal momento in cui chi ti vende i coralli non e' obbligato a rilasciarti niente piu' dello scontrino (ed aggiungerei neppure quello se ha firmato il concordato fiscale (ma si puo' chiedere))... E' questo il punto in cui questa versione mi lascia perplesso... Che si fa si va dalla forestale con la lista delle specie possedute e loro si fidano che le hai avute legalmente? Cosa che, se tutto funzionasse bene, dovrebbe essere vera visto che le dogane dovrebbero essere controllate...
*Tuesen!*
28-12-2005, 23:53
Cb, le colonie non possono essere cadute dal cielo. Devi esigere dal negoziante il relativo CITES oltre allo scontrino. Se non è tenuto a rilasciarlo fatti fare una fotocopia del registro di carico e scarico daallegare allo scontrino ......azz, se voglio disfarmi di alcune talee...mica le posso buttare nella nettezza eh! #23
LGAquari
29-12-2005, 01:36
Cb, le colonie non possono essere cadute dal cielo. Devi esigere dal negoziante il relativo CITES oltre allo scontrino. Se non è tenuto a rilasciarlo fatti fare una fotocopia del registro di carico e scarico daallegare allo scontrino ......azz, se voglio disfarmi di alcune talee...mica le posso buttare nella nettezza eh! #23
Ragazzi, stiamo calmi! :-)
Non possiamo chiedere quello che non ci è dovuto o quello che il negoziante non è tenuto a fare.
Se io fossi un negoziante e qualcuno mi chiedesse una copia del registro di C/S lo manderei a quel paese (a parte le leggi sulla privacy).
Credo che l'unica cosa che possiamo chiedere è la fattura.
Quella nessun negoziante può rifiutarsi di farla.
Però evitiamo di complicare la vita ai negoziantio (per loro è già difficile) ed a noi stessi.
Un numero di CITES dietro lo scontrino fiscale può essere più che sufficiente oppure informiamoci presso l'ufficio CITES di competenza nella zona dove viviamo.
A dispetto di quanto dice il buon Rabbi l'interpretazione della normativa, purtroppo, è diversa da ufficio ad ufficio rispetto ad alcuni importanti adempimenti.
Pur essendo la legge una ed una sola, poichè si presta ad interpretazioni diverse, conviene adeguarsi alle interpretazioni dell'ufficio competente.
Tuesen,
perfettamente d'accordo. La mia nota era un po' bonariamente polemica... Volevo solo far notare quella che mi sembra una incongruenza in (probabile) questo stato dei fatti... Se nessuno mi deve dar nulla poi cosa posso dichiarare di avere? Come dimostrare che sono in regola?
Rimane il fatto che non sarebbe certo la sola incongruenza esitente al mondo ;-)
pensate che casino !!!....e siamo solo all'inizio!!! ho sentito dire da un grossista che nel momento in cui delle talee schiattano,per far le cose fatte in regola, bisogna chiamare il veterinario incaricato dalla forestale che ne accerta la morte(con 100 eurozzi),in modo da poter depennare dal registro c.i.t.e.s. il carico dell'animale.altrimenti va dichiarato come uscito/venduto,ma si commette un illecito. ma io mi domando -04 #07 -04 -04 -04 -04 #07 #24 -04 -04 .......................ma se oggi vado a pigliarmi un pezzo in negozio,un acroporetta,una talea,come caz*o faccio tra un anno a presentarmi con lo scontrino in forestale per richiedere un registro vidimato sul quale dovrei annotare tutte le riproduzioni??!!e se mi schiatta il pezzo o la talea ,magari dopo averla appena registrata........oltre a prendermi un moment e a dire un padre nostro che fo'?!!'!?!!non so se vi rendete conto !!!!! capisco anche certi negozi che..........lasciamo perdere. secondo me se uno cerca di rispettare le leggi vigenti ,prima deve prendersi 3 lauree e ammesso che poi ci abbia capito qualcosa come si presenta in forestale si becca 2 calci in c..o se non una denuncia + un registro vidimato,+ una visita in un istituto neuropsichiatrico. cazzarola ma che bello sarebbe se il nostro stato ci comprasse lui le talee,come programma di sviluppo scientifico e ricerca volto al ripopolamento dei reef danneggiati,magari in accordo con organismi internazionali ai quali vengono destinati dei fondi per tali spese. gliele regalerei le talee!!!!!!!! che si facciano delle leggi serie e applicabili,nell'interesse della natura,del lavoro degli operatori e delle tasche degli hobbisti. faccio un esempio:ho visto cestinare da grossisti una marea di pesci durante gli arrivi.asfissiati,ulcerati,zeppi di puntini.morti o agonizzanti.questo dipende da diverse cose,cioe' da come vengono pescati,stabulati nelle serre,dalle temperature che raggiunge l'acqua durante il trasporto,e soprattutto dalla dimensione degli imballi e dalla misera quantita' d'acqua nella quale viaggiano i pesci.gli organi competenti dovrebbero rivedere tutto questo meccanismo se ci tengono a preservare la natura e io (e penso molti altri come me)sarei felice di pagare 100 euro per un naso lituratus,sapendo che non ne sono morti altri invano.legge per export pesci: x cm di pesce= tot lt di acqua,altrimenti megamulta.
helik,citando il libro di rovero ,riferendosi alla vendita delle talee e alla detenzione di un registro ,ha parlato di una forma di allevamento non finalizzata allo sfruttamento commerciale.questa forma non prevede l'obbligatorieta' di un registro.quindi un privato,un hobbista, con 2000 litri di acquario che produce 200 talee all'anno(per hobby,non certo per sfruttamento commerciale,ma la roba cresce e lui la taglia giustamente come si fa con l'erba del prato) a chi e' che le puo' vendere ?mah? se le vende ad un negozio ,il negozio necessitera' di fattura e di un certificato di provenienza con un numero c.i.t.e.s. ?vallatrova'!e per l'obbligo del registro.......conta il fine dell'allevamento o il numero delle talee prodotte,il valore globale della transazione/i o il segno zoodiacale del capitano della forestale ?
LGAquari
29-12-2005, 11:35
conta il fine dell'allevamento o il numero delle talee prodotte,il valore globale della transazione/i o il segno zoodiacale del capitano della forestale ?
Credo che, alla fine, quallo che più conti è il segno zodiacale :-) perchè, come già accennato, l'interpretazione della normativa (almeno in alcuni dettagli importanti) è diversa da ufficio ad ufficio.
Per questo credo che, alla fine, si finirà (purtroppo) col comportarsi nel modo seguente:
1) faccio qualche talea all'anno, per necessità di potatura, porto (con attenzione) le talee al mio negoziante amico che certamente ne avrà piacere in quanto potrà recuperare un po' di mortalità.
Naturalmente non pubblicizzerò la cosa......
2) faccio parecchie talee all'anno e le porto a vari negozianti o voglio venderle ad amici, parenti, sul forum o all'angolo della strada, mi reco all'ufficio CITES ed all'ufficio IVA e mi metto in regola sulla base delle loro indicazioni.
Alla fine, vista la carenza di informazione e la farraginosità della normativa, credo che un po' tutti si orienteranno in queste due direzioni.
Purtroppo, perchè con una normativa più chiara e semplice......
scusa scusa..........
anche se non mi aggredisci cosi è lo stesso..........
era una semplice domanda
Intervenedo dico......ho contattato un responsabile della forestale per ottenere il registro cites, nulla di fantascentifico, mi ha spiegato come lo si compila e come si caricano/scaricano le talee, a parte lo sbattimento di scrivere 2 cose, è una stronzata da compilare.
Il registro io personalmente lo vado a ritirare dopo l'epifania, e poi ho 15 giorni per caricare tutte le colonie madri, Grazie geppy per "la delucidazione" ma personalmente mi ero informato ben prima dell'uscita di questo topic, e le cose cerco di farle in regola, e comunque a partire da fine gennaio , tutte le talee che cederò saranno accompagnate dal loro bel certificato CITES.
Quindi.......problemi zero!
Comunque non stiamo spacciando sostanze stupefacenti!!! (no perchè fra un pò sembra che se non dichiari una talea ti pigli l'ergastolo!!!) #13 #13 #13 #13 -b09 -c26 -97-
LGAquari
03-01-2006, 10:26
Comunque non stiamo spacciando sostanze stupefacenti!!! (no perchè fra un pò sembra che se non dichiari una talea ti pigli l'ergastolo!!!) #13 #13 #13 #13 -b09 -c26 -97-
Ciao.
Quello che dici è vero, però io ho un'esperienza veramente angosciante in merito.
Per una sciocchezza (se a qualcuno interessa posso raccontarla) sono stato accusato di "importazione illegale di specie protetta" e sostenere un processo penale, sapendo che le persone che ti accusano e/o dovranno giudicarti di cites non ne sanno nulla, ti assicuro è terribile.
E poichè so anche che mettersi in regola costa poco o nulla...... :-)
geppy
cb
MessaggioInviato: 27 Dic 2005 20:31 Oggetto:
Heros,
approssimativamente il CITES riguarda tutti i coralli duri e le tridacne, ne sono fuori, per esempio, i molli, actinodiscus, zoantidi, clavularie varie.
Il db delle specie protette lo trovi su www.cites.org
Balle NON riguarda tutti i coralli duri! Valido dal 23 giugno 2005 http://www.cites.org/eng/app/appendices.shtml
andate ai capitoli:
CLASS ANTHOZOA
CLASS HYDROZOA
e per le tridacne:
CLASS BIVALVIA
per chi voleva sapere com'è fatta la modulistica da compilare:
http://www.corpoforestale.it/wai/serviziattivita/CITES/Archivio/InfoModulistica.html
[/list]
Per inciso mettersi in regola non costa assolutamente nulla, i registri e relative vidimazioni sono GRATIS, allora cosa ci costa tenere un registro, se non perdere 10 minuti un paio di volte al mese per aggiornarlo??? non è la fine del mondo mi pare!!!
La cosa difficile invece è reperire i certificati CITES perchè da quello che mi risulta la MAGGIORANZA dei negozianti non ti rilascia una benemerita mazza all'acquisto, quindi la prima cosa da fare è stroncare questi "venditori" non comprando più da loro senza regolare certificazione.
Si continua a puntare il dito sugli Hobbisti, che con la vendita di qualche talea ci mantengono le vasche, gli stessi hobbisti che sono quà a parlare per cercare di mettersi in regola!!!
Ma i signori negozianti, che ne fanno scopo di lucro (spesso con innata incompetenza) non rilasciano nulla, ma sembra che questo non importi a nessuno.......qualcosa non mi torna....mah!
Riflettiamoci tutti!!
E' sacrosanto che i mari e i loro abitanti vengano protetti e che il commercio venga controllato dal cites, io è qualche mese che mi sto informando, non tanto per un discorso puramente legale, ma anche di coscienza, e la tutela di specie protette, noi per primi come amanti del mare , della natura, dovremmo ergerci a Paladini della difesa dell'ambiente.
Non è solo un discorso legale ripeto, ma sopratutto MORALE
Poi ogniuno faccia come crede, io comunque sia porto avanti la mia politica, di continuo studio, ricerca, e sperimentazione per far stare sempre meglio i nostri ospiti, nel rispetto dell'ambiente e delle istituzione che per fortuna lo tutelano!
LGAquari
03-01-2006, 15:54
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[quote="Andreè"]
La cosa difficile invece è reperire i certificati CITES perchè da quello che mi risulta la MAGGIORANZA dei negozianti non ti rilascia una benemerita mazza all'acquisto, quindi la prima cosa da fare è stroncare questi "venditori" non comprando più da loro senza regolare certificazione.
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Andreè, credo che devi approfondire il discorso con l'ufficio di competenza della tua zona.
A me risulta che il negoziante, per una normale vendita al banco, non sia tenuto a rilasciare nulla.
Ed in ogni caso i CITES, come dicevo in un precedente messaggio, il negoziante neanche li vede. L'unica cosa che il negoziante può dare è un numero di cites (quello che viene citato sulla fattura di acquisto che riceve dall'importatore).
Ma anche questo, da quello che mi risulta, non è tenuto a rilasciarlo. Naturalmente se glielo chiederemo e non ce lo darà trarremo le debite conclusioni, ma è un altro discorso.
Invece credo che se gli chiediamo una fattura (e se, come te, ne facciamo un commercio anche se minimo, conviene richiederla) dovrà citarlo.
In ogni caso, da quanto mi diceva un agente della forestale, se vogliamo essere tranquilli basta farsi annotare il numero di CITES sullo scontrino fiscale.
Dovrebbe essere più che sufficiente.
Non è così, il Cites è un numero che va riportato su un "documento di accompagnamento" e sul quale deve essere segnato il nominativo del nuovo proprietario, alla forestale non frega nulla se lo hai comperato , te lo anno regalato, o lo hai trovato sotto un cavolo, quindi il discorso fiscale non centra assolutamente nulla!!
La cosa importante è che per tutta la vita dell'animale si deve sapere da dove viene e dove va a finire, non se ne possono perdere le tracce, il numero che il negoziante trova sulla fattura va riportato nel registro di carico, all'atto della vendita anche ad un privato va compilata una dichiarazione in duplice copia con segnati gli estremi dell'animale il numero di cites e l'indirizzo del nuovo proprietario e relativa firma dello stesso.
Questo significa che il privato si ritrova con un documento che certifica da dove viene l'animale e chi te lo ha venduto, altrimenti mi spieghi , in caso di un controllo della forestale in base a cosa risalgono alla storia dell'animale?? con uno scontrino fiscale??? hahahah non credo proprio.
Quindi è obbligatorio rilasciare questo certificato, e sulla copia che rimane al negoziante o proprietario precedente è riportato il nominativo e l'indirizzo del nuovo proprietario, è come una specie di foglio complementare per l'automobile, ogni volta che cambia proprietario lo si deve registrare.
se io ho comperato 30 colonie in un negozio e non ho uno straccio di Cites, e le colonie mi crescono e decido di fare talee, e di venderle o regalarle, devo avere il registro Cites, ma se non ho i cites da caricare perchè nessuno me li ha mai dati, che ci scrivo su quel benedetto registro??
Mi sa che hai un pò di confusione Geppy, è meglio che ti documenti un pochino di più!
ciao
LGAquari
03-01-2006, 18:26
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[quote="Andreè"]Non è così, il Cites è un numero che va riportato su un "documento di accompagnamento" e sul quale deve essere segnato il nominativo del nuovo proprietario, alla forestale non frega nulla se lo hai comperato , te lo anno regalato, o lo hai trovato sotto un cavolo, quindi il discorso fiscale non centra assolutamente nulla!!
La cosa importante è che per tutta la vita dell'animale si deve sapere da dove viene e dove va a finire, non se ne possono perdere le tracce, il numero che il negoziante trova sulla fattura va riportato nel registro di carico, all'atto della vendita anche ad un privato va compilata una dichiarazione in duplice copia con segnati gli estremi dell'animale il numero di cites e l'indirizzo del nuovo proprietario e relativa firma dello stesso.
Questo significa che il privato si ritrova con un documento che certifica da dove viene l'animale e chi te lo ha venduto, altrimenti mi spieghi , in caso di un controllo della forestale in base a cosa risalgono alla storia dell'animale?? con uno scontrino fiscale??? hahahah non credo proprio.
Quindi è obbligatorio rilasciare questo certificato, e sulla copia che rimane al negoziante o proprietario precedente è riportato il nominativo e l'indirizzo del nuovo proprietario, è come una specie di foglio complementare per l'automobile, ogni volta che cambia proprietario lo si deve registrare.
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Questo, da quello che so io, era in base alla vecchia normativa.
Da quello che mi risulta, in base alla nuova, non dovrebbe più essere così.
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se io ho comperato 30 colonie in un negozio e non ho uno straccio di Cites, e le colonie mi crescono e decido di fare talee, e di venderle o regalarle, devo avere il registro Cites, ma se non ho i cites da caricare perchè nessuno me li ha mai dati, che ci scrivo su quel benedetto registro??
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Non lo so.
E credo che questo sia uno dei "buchi" della nuova normativa: credo che chi si è occupato di formularla non solo non fosse un acquariofilo marino, ma credo che addirittura non potesse immaginare cosa sarebbe diventato il mercato.
E la cosa è anche plausibile perchè, se non si prevede che qualcuno possa fare riproduzione, si pensi all'animale come unico e solo esemplare.
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Mi sa che hai un pò di confusione Geppy, è meglio che ti documenti un pochino di più!
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Prima la risatina senza faccine!
Poi questo tono senza faccine!
Non è che per caso hai dimenticato di mettere delle faccine?
Perchè sai, così sembri un po' "acido" e, visto che sto cercando di mettere in guardia te e gli altri che commerciano (poco o molto, come abbiamo detto, non importa ai fini della legge) in talee da quanto vi può accadere, dovresti cercare almeno di apparire cordiale.......... :-)
BBBBBooooonnnnnniiiiiiiiiiiiiiiiiii :-)) :-)) :-)) :-)) ( mi sento Costanzo :-D :-D )
Credo abbiate ragione tutti e due, il problema è che come al solito le leggi ( anche le + giuste) sono scritte talmente male che si può fare tutto ed il contrario di tutto #23 #23
Andree, grazie per le info. Verrò a prendere talee da te ed il cites mi interessava proprio :-)) :-)) ;-) ;-)
Geppy, ma che ti è successo -05 -05 -05 ? racconta racconta se ti và.
Mi consola sentire le disavventure altrui ( se hanno il lieto fine), così non penso alle mie :-D :-D :-D
Da quello che mi risulta e anche alla forestale, la normativa non è cambiata, ti ricordo che la normativa è mondiale, e non ne nazionale, ne tantomeno regionale, chi ti ha detto il contrario secondo me è maleinformato, perche se non fosse come ti sto dicendo, tutta la menata dei CITES non avrebbe senso, in quanto ad un certo punto si perdono le tracce degli animali, è illogico, come è illogico se avessero cambiato la normativa che poi si vadano ad accanire con dei privati privi di Cites per degli animali acquistati "regolarmente" in negozio.
La normativa MONDIALE prevede che gli animali siano sempre e dico sempre accompagnati da un documento di identità/provenienza e questa cosa non è cambiata e non DEVE cambiare, altrimenti non ha più senso!
Cacchio Geppy, ma non si può parlare con te che subito ti offendi, ma che hai la coda di paglia?? se ironizzo un pò per sdrammatizzare l'argomento perchè ti devi sentire attaccato??? Boh a volte non ti capisco proprio...
Per nix:
Ho guardato il link e non riesco a capire quali coralli duri non siano soggetti a cites, infatti sono compresi
Helioporidae spp.
Tubiporidae spp. (Tubipora musica..)
SCLERACTINIA spp. (tutti gli sps ed lps)
Milleporidae spp. (Coralli di fuoco)
Stylasteridae spp.
Per Andreè:
Credo dalle poche informazioni in mio possesso che abbia ragione LGAquari infatti ho mai visto dare un cites per un corallo o tridacna e penso che, anche se in Italia a volte non si è molto onesti, almeno uno lo avrei visto dare!!!!
Ti do ragione che se nessuno ti da nulla non si capisce come uno possa segnare il numero delle colonie madri in caso di produzione di talee, ma secondo me poi anche se uno mi da il numero o il certificato secondo me non serve a molto, perchè se l'animale non è identificato in modo sicuro (microchip o altro) credo che con quel foglio uno possa...
Saluti
LGAquari
04-01-2006, 09:06
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[quote="Andreè"]Da quello che mi risulta e anche alla forestale, la normativa non è cambiata, ti ricordo che la normativa è mondiale, e non ne nazionale, ne tantomeno regionale, chi ti ha detto il contrario secondo me è maleinformato, perche se non fosse come ti sto dicendo, tutta la menata dei CITES non avrebbe senso, in quanto ad un certo punto si perdono le tracce degli animali, è illogico, come è illogico se avessero cambiato la normativa che poi si vadano ad accanire con dei privati privi di Cites per degli animali acquistati "regolarmente" in negozio.
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1) se mi permetti di esprimermi in un certo modo è perchè ho fonti sicure (forestale), ma forse ho capito male quanto mi è stato detto (è sempre possibile), ma non credo. :-)
2) quello che dici sulla tracciabilità è vero, come è vero il fatto che la normativa sia uguale in tutto il mondo. Però le interpretazioni (lo ripeto per l'ennesima volta) possono (e sono) spesso diverse proprio perchè la normativa è poco chiara.
3) la normativa è stata cambiata perchè troppo complicata da seguire per i negozianti e, di fatto, non veniva rispettata per questo.
4) non mi risulta l'accanimento contro i privati.
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La normativa MONDIALE prevede che gli animali siano sempre e dico sempre accompagnati da un documento di identità/provenienza e questa cosa non è cambiata e non DEVE cambiare, altrimenti non ha più senso!
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Non è quello che sostengono gli uffici CITES (almeno alcuni) della forestale.
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Cacchio Geppy, ma non si può parlare con te che subito ti offendi, ma che hai la coda di paglia?? se ironizzo un pò per sdrammatizzare l'argomento perchè ti devi sentire attaccato??? Boh a volte non ti capisco proprio...
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Ancora un tono antipatico e senza faccine. ;-)
Meno male che c'è qualcuno attento..grazie nicor11 per avermi segnalato l'errore..eroneamente avevo letto solo l'appendice I #23
Come non detto tutte le specie di coralli duri... #28
A proposito della appendici I, II, III
Qualcuno li ha capiti bene? riporto il link http://www.cites.org/eng/app/index.shtml
Non vorrei dire vaccate, ma gli animli in appendice I sono quelli di cui è vietato il commercio e bisogna avere tutta una serie di documenti per poterli detenere. Quelli di appendice II sono specie che possono avere dei problemi e quindi il prelievo in natura deve essere controllato per evitare sovrasfruttamenti delle popolazioni naturali. E per quanto riguarda l'appendice III non ti so dire molto, ma dovrebbero essere specie di cui è libero il commercio ma che devono comunque essere accompagnate da documentazione per verificare il numero di animali commercializzati.
Saluti
Come avevo promesso, sono andato ad informarmi e mi hanno confermato quanto già scritto 2 pagine fà, quindi d'ora in poi chiederò sempre il cites ed in caso di esito negativo il negoziante perderà la vendita.
Per il registro non c'è problema, come già detto da altri, non costa nulla ed è davvero facile da compilare (ne tengo già due).
Max_2 il certificato che hai fatto corrisponde a questo? http://www.corpoforestale.it/wai/serviziattivita/CITES/Documents/cert.pdf
JackKerouac
08-01-2006, 02:54
scusate ho perso un po' il filo....
se un negoziante non ha mai fornito il cites degli sps venduti un privato deve andare alla forestale e denunciare i propri possedimenti?
In caso positivo e' gratuita la regolarizzazione o costa qualcosa?
bene finalmente si è fatto chiarezza
#22
bene finalmente si è fatto chiarezza
chiarezza un tubo... se una persona ha una colonia, nn con cites che fa la butta e se ne riprende un'altra nuova con cites?
bene finalmente si è fatto chiarezza
chiarezza un tubo... se una persona ha una colonia, nn con cites che fa la butta e se ne riprende un'altra nuova con cites?
:-D :-D :-D :-D :-D grande Bisck!!!!
andreè te sai niente in merito? che si deve fare con colonie dove nn si hanno cites?
Ehmmmm se mi chiami te lo dico................ ;-)
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