AsKarO
20-09-2008, 00:52
Oggi sono stato in negozio a vedere i vari pesciolini con mio figlio.Lui guardava affascinato le vasche di dolce e salato scegliendo i pesci che vorrebbe, ne sceglieva di acqua salata e io annuivo, poi ogni tanto ne puntava uno di acqua dolce e io rispondevo che non si poteva mischiare le cose!!!Alla fine quasi in modo scontato è arrivata la domanda fatale:
PERCHE'??????? #13 #13 #13 #13 #13
-05 -05 -05 Vi vedete il papà imbarazzato che mette su un acquario di 500 litri marino che sfoggia nozioni di acquariofilia complessa spiegando nei minimi particolari il funzionamento di tutta l'attrezzatura che non sa spiegare al figlio perchè un pesce d'acqua dolce non può vivere in acqua marina e viceversa????
Così armato di buona pazienza e con gli occhi di mio figlio che mi puntavano con disappunto son tornato a casa e mi sono avviato verso il pc quindi ho indagato, sono sicuro che molti di voi lo sanno già ma son certo che altrettanti (magari anche esperti...) non lo sanno!!!!Ecco qua quindi le motivazioni di quanto richiesto da mio figlio....ora....devo studiare come spiegarglielo in modo "semplice" -28d#
Ci sono pesci in grado di adattarsi ad ampie variazioni di salinità. Si chiamano eurialini e si trovano soprattutto nelle acque costiere. Ci sono pesci come i Poecilia, tipici del Centroamerica, che possono vivere in acqua dolce, salmastra o salata; crostacei come il Carcinus maenas che vive sulle coste europee; predatori come la Petromyzon marinus, la lampreda di mare, che dalla costa risale lungo i fiumi per riprodursi.
Invece altri pesci, gli stenoalini, riescono a vivere solo in acque con una salinità stabile. Come il tonno che morirebbe in acque con scarsa salinità o il Carassius auratus (il pesce rosso) che in un oceano morirebbe subito. Alla base della resistenza degli organismi eurialini ai cambiamenti della concentrazione salina, ci sono i meccanismi di regolazione a livello di membrana cellulare: ioni e molecole tendono a muoversi da zone a maggiore concentrazione verso zone a minore concentrazione. Pertanto se la composizione interna di una cellula differisce da quella esterna, le sostanze tenderanno a muoversi verso l'esterno o l'interno secondo le rispettive concentrazioni. In sostanza, la membrana agisce come una barriera selettiva semipermeabile, permettendo il passaggio di certe sostanze e bloccandone altre. I liquidi interni di molti animali marini presentano la stessa concentrazione salina del loro ambiente. Se vengono portati in acqua dolce muoiono perché l’acqua dolce che passa attraverso le membrane cellulari li gonfia fino a ucciderli. Il contrario avviene invece per animali d'acqua dolce portati in acqua salata: i loro tessuti perdono acqua attratta da quella salata e l'organismo si disidrata. Negli organismi eurialini si sono sviluppati meccanismi di regolazione che entro certi limiti permettono loro di adeguarsi alle variazioni di salinità. Alcuni, la gran parte degli invertebrati, mantengono la concentrazione salina interna in equilibrio con quella dell'acqua e sono capaci di regolarla in funzione delle variazioni esterne. Molti molluschi e crostacei, invece, mantengono costante la concentrazione salina interna indipendentemente da quella esterna.
Aggiungo 2 cosette personali che ho letto e qua non son riportate!!!
La maggior parte dei pesci d'acqua salata hanno una "salinità" leggermente inferiore a quella dell'acqua perdendo quindi liquidi per cui bevono e anche spesso, tramite le branchie espellono il sale in eccedenza.
Discorso inverso invece per i pesci d'acqua dolce che hanno una "salinità" leggermente superiore che li porta a dover "espellere" l'acqua in eccesso poichè i tessuti tendono ad assorbirla, ergo non bevono mai.
Spero di essere stato utile e chiaro soprattutto per tutti quelli che ignoravano il motivo dell'incompatibilità di molti pesci a variazioni di salinità!!! :-)) :-)) :-))
PERCHE'??????? #13 #13 #13 #13 #13
-05 -05 -05 Vi vedete il papà imbarazzato che mette su un acquario di 500 litri marino che sfoggia nozioni di acquariofilia complessa spiegando nei minimi particolari il funzionamento di tutta l'attrezzatura che non sa spiegare al figlio perchè un pesce d'acqua dolce non può vivere in acqua marina e viceversa????
Così armato di buona pazienza e con gli occhi di mio figlio che mi puntavano con disappunto son tornato a casa e mi sono avviato verso il pc quindi ho indagato, sono sicuro che molti di voi lo sanno già ma son certo che altrettanti (magari anche esperti...) non lo sanno!!!!Ecco qua quindi le motivazioni di quanto richiesto da mio figlio....ora....devo studiare come spiegarglielo in modo "semplice" -28d#
Ci sono pesci in grado di adattarsi ad ampie variazioni di salinità. Si chiamano eurialini e si trovano soprattutto nelle acque costiere. Ci sono pesci come i Poecilia, tipici del Centroamerica, che possono vivere in acqua dolce, salmastra o salata; crostacei come il Carcinus maenas che vive sulle coste europee; predatori come la Petromyzon marinus, la lampreda di mare, che dalla costa risale lungo i fiumi per riprodursi.
Invece altri pesci, gli stenoalini, riescono a vivere solo in acque con una salinità stabile. Come il tonno che morirebbe in acque con scarsa salinità o il Carassius auratus (il pesce rosso) che in un oceano morirebbe subito. Alla base della resistenza degli organismi eurialini ai cambiamenti della concentrazione salina, ci sono i meccanismi di regolazione a livello di membrana cellulare: ioni e molecole tendono a muoversi da zone a maggiore concentrazione verso zone a minore concentrazione. Pertanto se la composizione interna di una cellula differisce da quella esterna, le sostanze tenderanno a muoversi verso l'esterno o l'interno secondo le rispettive concentrazioni. In sostanza, la membrana agisce come una barriera selettiva semipermeabile, permettendo il passaggio di certe sostanze e bloccandone altre. I liquidi interni di molti animali marini presentano la stessa concentrazione salina del loro ambiente. Se vengono portati in acqua dolce muoiono perché l’acqua dolce che passa attraverso le membrane cellulari li gonfia fino a ucciderli. Il contrario avviene invece per animali d'acqua dolce portati in acqua salata: i loro tessuti perdono acqua attratta da quella salata e l'organismo si disidrata. Negli organismi eurialini si sono sviluppati meccanismi di regolazione che entro certi limiti permettono loro di adeguarsi alle variazioni di salinità. Alcuni, la gran parte degli invertebrati, mantengono la concentrazione salina interna in equilibrio con quella dell'acqua e sono capaci di regolarla in funzione delle variazioni esterne. Molti molluschi e crostacei, invece, mantengono costante la concentrazione salina interna indipendentemente da quella esterna.
Aggiungo 2 cosette personali che ho letto e qua non son riportate!!!
La maggior parte dei pesci d'acqua salata hanno una "salinità" leggermente inferiore a quella dell'acqua perdendo quindi liquidi per cui bevono e anche spesso, tramite le branchie espellono il sale in eccedenza.
Discorso inverso invece per i pesci d'acqua dolce che hanno una "salinità" leggermente superiore che li porta a dover "espellere" l'acqua in eccesso poichè i tessuti tendono ad assorbirla, ergo non bevono mai.
Spero di essere stato utile e chiaro soprattutto per tutti quelli che ignoravano il motivo dell'incompatibilità di molti pesci a variazioni di salinità!!! :-)) :-)) :-))