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Paolo Piccinelli
05-03-2008, 11:08
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Nome comune: Cianobatteri – alghe azzurre

Nome scientifico: Regno: procarioti – Phylum: cianoficee – Genere: Oscillatoria

Specie più comuni in vasca: Oscillatoria Tenuis ed Oscillatoria brevis

Descrizione:
Esistono oltre 400 specie di alghe azzurre (cianoficee) e sono fra gli organismi più antichi del pianeta essendo presenti da oltre 3 miliardi di anni. Dobbiamo a loro la produzione di ossigeno che ha reso possibile lo sviluppo delle forme di vita superiori sulla terra.
In acquario le specie che più frequentemente si incontrano sono quelle del genere oscillatoria.
I cianobatteri del genere oscillatoria sono batteri foto sintetici riuniti a formare colonie anche estese caratterizzate dal tipico colore verde smeraldo e dal pungente odore di muffa.
La riproduzione dei cianobatteri può venire per divisione cellulare, per divisione dei filamenti, delle colonie o per mezzo di spore.
In natura colonizzano di preferenza le acque stagnanti fortemente illuminate e possono sopravvivere sia in condizioni di carenza che di abbondanza di nutrienti, cioè anche in ambienti in cui le piante superiori non potrebbero esistere (alcune specie sopravvivono all’interno di sorgenti termali ad oltre 70°C e sulle rocce antartiche a - 60°C).
In acquario si presentano come una pellicola mucillaginosa semi-trasparente che si deposita sul fondo, sugli arredi e, nei casi più gravi, anche sulle foglie delle piante d’acquario.
Si riproducono con una velocità impressionante in presenza di luce e di nutrienti disciolti, soprattutto nitrati e fosfati derivanti dalla decomposizione organica e di norma preferiscono le zone a ridotta circolazione d’acqua.
Sono organismi unicellulari primitivi che effettuano la fotosintesi clorofilliana mediante la loro membrana tilacoide in modo analogo a quanto avviene nei cloroplasti delle alghe e delle piante superiori.
Utilizzano uno spettro luminoso molto più ampio rispetto alle piante superiori, in quanto sono dotati di altri pigmenti foto sintetici, le ficobiline (in particolare la ficocianina di colore azzurro e la ficoetrina di colore rossastro) in grado di sfruttare una più ampia gamma di frequenze luminose.

Principali fattori scatenanti:
Solitamente le infestazioni di cianobatteri si verificano quando in acqua sono disciolte alte concentrazioni di nitrati e fosfati provenienti dalla decomposizione di sostanze organiche, per esempio frazioni di cibo non consumate o eccessi di escrementi o residui vegetali depositati sul fondo.
In particolare i cianobatteri si sviluppano nelle zone a ridotta circolazione d’acqua come gli angoli della vasca, gli interstizi degli inerti che formano il fondo, i grovigli vegetali originati dalle piante da prato e dai muschi.
E’ tipico osservare macchie verdi-azzurre apparire nella parte interna del vetro che è a contatto con il fondo: se le macchie giungono in superficie possono dare origine ad una infestazione, ma solo nelle condizioni descritte poco sopra.
Altri motivi scatenanti sono il deperimento della flora batterica nitrificante nel filtro (molte ne sono le cause) e la carenza di micronutrienti per le piante, che le rende svantaggiate nella competizione a favore dei batteri.

Principali fattori limitanti:
Mantenere un basso livello di inquinanti in vasca (nitrati al di sotto di 15 mg/litro e fosfati al di sotto di 0,25 mg/litro, ammoniaca non misurabile) e le piante in buona salute è il modo migliore per prevenire l’insorgenza dei cianobatteri.
Un altro aiuto viene dalla buona circolazione dell’acqua in tutte le zone della vasca, si consiglia di utilizzare pompe con portata orqaria pari a 3-5 volte il volume lordo e, se necessario, di ricorrere a pompe di movimento.

Eventuali organismi antagonisti:
I normali pesci fitofagi non si nutrono di cianobatteri, al pari di quasi tutte le specie di crostacei d’acqua dolce.
Alcuni gasteropodi, fra cui le ampullarie, se ne cibano, ma non sono in grado di controllarne la proliferazione.

Eventuali prodotti chimici efficaci per debellarlI:
Esistono molti prodotti che promettono di debellare le infestazioni da cianobatteri, ma quasi tutti hanno effetto temporaneo e, se non si correggono le cause che ne hanno favorito la comparsa, in breve tutto torna come e peggio di prima.
Fra i prodotti di sicura efficacia possiamo annoverare:

Tetra General Tonic
HS Cyanocell
Protalon 707

Poi ci sono gli antibiotici, in particolare l’eritromicina.
I prodotti antibiotici vanno utilizzati solo come estremo tentativo quando tutti gli altri rimedi hanno fallito, in quanto spianano anche la flora batterica dei filtri e possono portare più danni che benefici.

Metodologie di lotta ai cianobatteri:
La prima cosa da fare quando si nota la comparsa delle macchie verdastre è verificare il livello di inquinamento dell’acqua, in particolare la concentrazione di nitrito, nitrato, ammoniaca e fosfati; se tali concentrazioni sono anomale bisogna immediatamente procedere ad uno o più copiosi cambi d’acqua, cercando di rimuovere meccanicamente ed aspirare quante più alghe possibile.
Si consiglia di accompagnare questo tipo di intervento con un periodo di digiuno o di forte riduzione delle razioni di cibo agli ospiti dell’acquario, in modo da ridurre drasticamente l’apporto di sostanze organiche inquinanti.
In molti casi il cambio d’acqua e la rimozione meccanica sono efficaci e risolutivi.
In caso l’infestazione si ripresenti si deve oscurare la vasca spegnendo le luci e coprendola con un panno spesso che schermi completamente la luce per 3-4 giorni; la prolungata assenza di luce uccide i cianobatteri, ma debilita in modo non indifferente anche le piante.
Si consiglia di oscurare la vasca solo in casi gravi ove la rimozione meccanica è inefficace o impossibile.

Se la situazione è veramente disperata, con i cianobatteri che ricoprono fondo, arredi e piante, si ricorre ai prodotti chimici elencati sopra (seguire scrupolosamente posologia e dosi in etichetta) oppure addirittura agli antibiotici.

L’antibiotico più usato è l’ Eritromicina in compresse (nome commerciale Eritrocina – Abbott): le compresse vanno sbriciolate e ridotte in polvere finissima in modo che si sciolgano.
Bisogna somministrare il farmaco in ragione di una compressa ogni 90 litri circa per 5-6 giorni consecutivi.
Alla fine del trattamento serve un cambio d’acqua di almeno il 40 - 50%, il filtraggio con abbondante carbone attivo e l’aggiunta di un buon attivatore batterico direttamente nel filtro.
Durante la cura e nella settimana successiva si consiglia di dimezzare le dosi di cibo